Un risveglio insieme

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Mi muovo leggermente sentendo il braccio addormentato. Mi accorgo che Simone ancora qui nel mio letto. Mi sembra in realtà tutto un sogno che ho paura di realizzare che lo sia. Mi volto verso la sveglia e mi accorgo che sono solo le cinque e mezza del mattino, potrei tornare a dormire ma ho il pensiero che gli dia fastidio che stiamo così vicini. Mi stacco leggermente ma lo vedo muoversi .
“ dove stai andando?” mi domanda ad oggi chiusi e ancora mezzo dormiente.
“ sono qua. Mi sono solo svegliata per bere. Torna a dormire” sapevo quanta fatica facesse a riposare e se questa era l'occasione per farlo non lo avrei di certo fermato. Bevo un sorso d'acqua quandhe buio, mi ero abituata a farlo per non svegliare Cloe in caso dormisse con me. Basta anche la luce del telefono che puff era sveglia come non mai.
“ torni qui poi”
“ sono qui ” gli dico. Appoggio la bottiglia sistemandomi meglio poi il cuscino. Lo vedo mettere la mano sul mio fianco e tirarmi verso di lui.
“ va meglio cosi”
“ non voglio darti fastidio Simo”
“ non mi crei nessun disturbo. Non stavo qui nel letto con te se fosse così. Voglio che stai vicino a me”
“ non lo so come tu faccia davvero a guardarmi in faccia ad amarmi ancora. Sono un mostro. ”
“Emma la smetterai mai di insultarti?” scuoto la testa. “ devi invece”
“ mi hai detto che ti facevo schifo e che mi avresti voluto sputare in faccia. ” sento la sua mano accarezzarmi il braccio cercando calmare il mio stato d'animo.
“ l'ho detto è vero. Ma non l'ho fatto! Avrei potuto decidere di comportarmi in quel modo, ma ho evitato. Non ci sono rimasto benissimo,quando sono andato via da qui ho preso a pugni casa, ho rotto metà dei quadri e persino l'orologio. ” mi allontano subito ma lui mi riporta vicino.
“ io... Sono una cogliona. Lo vedi che...”
“ che non possiamo stare insieme?” annuisco “ chi lo decide questo?”
“ se tu mi stai affianco finirai per farti solo del male e...” mi avvicina sempre di più a lui sento il suo respiro.
“Emma, ce ne siamo fatti a vicenda e si lo so che avevo detto che ti avrei considerato solo come la madre di mia figlia e che non sarei più tornato con te. So quello che ho detto quel giorno e ti direi lo stesso tornando indietro. Non posso di certo dimenticare che mi hai mentito per tre anni. Ma voglio provare a rincomiciare. ”
“ riusciresti a mettere una pietra sopra?”
“ ci sto provando dal momento in cui ho capito che non posso sempre non guardarti perché tanto lo faccio. Ci sto provando dal momento in cui ti ho vista piangere di nuovo e quasi distruggerti per farmi stare bene. Ci sto provando da quanto ti ho detto che ti amo e che l'ho sempre fatto. Ci sto provando ora che sono qui con te” non riesco a dire niente perché tutte le parole mi muoiono in gola. Mi precipitò ad abbracciarmi solo questo. Lui mi stringe fortissimo.
“ mi sei mancato in questi anni. ” sussurro al suo orecchio prima che una lacrima scenda lungo il mio viso.
“facciamo in modo di fare funzionare la storia questa volta?” mi chiede.
“ si. Io te e cloe”
“ io te e cloe” sento che sorride. Gli bacio una spalla.
“Ti amo” gli dico. So che forse avrei dovuto dirglielo tempo fa ma adesso è qui con me e voglio dirglielo. Sposta leggermente il viso per baciarmi con passione. Accarezza la mia schiena da sotto la maglietta, i suoi polpastrelli mi hanno venire i brividi.
“ anche io ti amo.” era un risveglio diverso dagli altri. Avevo lui e nostra figlia pochi passi nella sua cameretta, se era un sogno non mi sarei voluta svegliare, se era la realtà invece avrei voluto godermela fin in fondo.

Ore 8:30

“mamma, papà svegliaaaa” la mia piccolina scuote sia me che suo padre con le due dolci mani.
“ tigre hai smesso di urlare?” chiedo.
“ non vi svegliate voi!”
“ siamo svegli tranquilla” rispondo ancora mentre Simone tiene la sua mano ferma sulla mia vita abbracciandomi da dietro.
“ è ora di alzarsi daii” dice ancora.
“ piccola peste vieni qui” Simone la tira in mezzo facendola tacere. Oh che pace !
“ perché dormivi attaccato alla mamma? Guarda che lei è mia” ero curiosa della risposta che Simone avrebbe dato a nostra figlia.
“ che dici se la dividiamo un po'?”
“ no no. Tu sei mio. Lei è mia. Niente divisione.” rido.
“ beh la mamma potrebbe pure essere anche mia”
“ perché papà? La ami anche tu come ti ama lei?” su mette le mani in bocca come se si fosse fatta scappare un segreto che doveva tenere nascosto. Se Simone non sapeva niente di ciò che provo da me, mi sarei imbarazzata a morte per ciò che ha detto mia figlia. Perché dopotutto lei lo aveva sentito da me ma sapeva che tutto ciò che dicevo doveva rimanere tra noi. “ mamma scusa.. io non dovevo dirglielo. Non mettermi in punizione ti prego!” le sorrido accarezzando la sua guancia morbida. Mi avvicino verso il viso di Simone e sotto gli occhi di nostra figlia decido di lasciargli un bacio sulle labbra che lui ricambia.
“ io amo la mamma come lei ama me. ” Cloe ci guarda un po' fermi poi sorride.
“ quindi glielo ha detto?” chiede a suo padre. Non stavo capendo.
“ si mattacchiona” ride perché Simone la bacia ovunque.
“ tu lo sapevi?” chiedo a Cloe.
“ si mamma. Io ho detto a papà che volevo vedervi insieme, lui.. ecco prima non era molto d'accordo perché era moltissimo arrabbiato con te. Poi però mi ha detto che ti amava per questo io ci credevo. ” guardo Simone che alza le spalle. Non immaginavo avessero tutta questa complicità insieme. “ quindi adesso state insieme? Come tutte le mamme e i papà?”
“ io..” provo a parlare e Simone mi precede.
“ diciamo che ci stiamo lavorando. Proviamo a costruire di nuovo i puzzle con calma ok Cloe?”
“ siiiii” ci tira entrambi facendomi cadere tra lei e Simone. Rido. Quanto mi era mancata questa spensieratezza.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora