Reazioni (parte 2)

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Non riesco a muovere neanche un muscolo. Fissavo Emma dopo avermi svelato ogni dettaglio. Cloe era mia figlia per tutto questo tempo avevo creduto il contrario. Sono in piedi davanti a lei che non riesco a formulare parola. Mentre piangere e singhiozza.
“ avrei dovuto dirtelo. Lo so, ma non sono riuscita proprio a rovinare le cose. Ti avevo buttato fuori da quella stanza e tornare da te mi faceva vergognare a morte. Avrei dovuto dire a Kurt che lo avevo tradito e ma mi sentivo ancora di più in colpa. Quando l'ho detto ai miei compreso mio fratello non erano d'accordo a nascondertelo. Avrebbero voluto che tu mi potessi stare affianco per tutta la gravidanza, invece, io ti ho tenuto distante. Ti ho fatto stare male. Sei stato dallo psicologo, e hai creduto che non fosse tua figlia. Quando ho scritto il post su Instagram avevo immaginato che tu avresti capito male e infatti, il messaggio che mi hai mandato me lo ha confermato. Ringraziavo te per avermi regalato una cosa troppo bella da vivere. Mi dispiace davvero. ” dice ancora guardandomi negli occhi. Li aveva rossi e a momenti le mancava l'aria.
“Io non ci credo! Tu... Tu mi hai nascosto Cloe per tre anni interi. Tu mi hai lasciato credere che avessi fatto una figlia con un altro. Hai aspettato tutto questo tempo e se non mi avessi incontrato avresti continuato. ”
“Simo..” la blocco subito.
“zitta! Non voglio sentire altro! Sono scioccato di come tu abbia solo potuto pensare tutto questo. Mi hai tenuto lontano da lei. Avremmo potuto costruire un rapporto bellissimo. Avremmo potuto crescere nostra figlia insieme. Tu.. -. Respiro - ti sei permessa di darmi del l'egoista quando sei stata tu la prima. Io avrò pur scelto di lasciarci ma questa cosa è troppo grande. ”
“ Simone, ho cercato soltanto di lasciarti andare avanti realmente. Non potevo piombare nella tua vita con la pancia e dirti che ero incinta!” afferma.
“TU POTEVI! DOVEVI FARLO EMMA! DIO MIO MA TI RENDI CONTO CHE MI HAI NASCOSTO MIA FIGLIA? NON MI HAI DETTO NIENTE. MI HAI DETTO PERSINO CHE LEI HA CHIESTO CHI FOSSI IO. LEI TI CHIEDEVA DI ME E TU CI TENEVI DISTANTI. EMMA TU MI FAI SCHIFO! IO TI ODIO. TI ODIO. STAVOLTA PER DAVVERO! NON RIUSCIRÒ A PASSARCI SOPRA. OK FEDERICO, OK KURT MENTRE ERAVAMO AI LIVE MA QUESTO? COME HAI POTUTO FARLO EMMA? IO NON SO PIÙ CHI SEI !!! ” 
“ l'ho fatto per te. Se fossi venuta a casa tua, tua sorella mi avrebbe sputato in faccia i tuoi lo stesso. E tu dopo che ti avevo cacciato non mi avresti guardato nemmeno”
“NO, IO TI AVREI GUARDATO. TI SAREI STATO ACCANTO. TI AVREI AMATO. AVREI AMATO NOSTRA FIGLIA. TI AVREI AIUTATO. TI SAREI STATO VICINO AL PARTO. MI SONO PERSO TUTTO. LE ECOGRAFIE. LA TUA PANCIA. I SUOI MOVIMENTI. LA NASCITA. I SUOI VERSETTI. I SUOI OCCHI. MI SONO PERSO LE SUE PRIME PAROLE E I PRIMI PASSI. NON CI CREDO EMMA! NON PUOI AVERLO FATTO SUL SERIO! TU...” inizio a piangere. Non riuscivo a crederci. Avevo passato tutta la serata a giocare con Cloe, con mia figlia e lei ha continuato a fingere che tutto fosse normale. Non riesco a guardarla in faccia. Prendo tutto ciò che mi serve.
“Simo” mi chiama.
“ oh no! Adesso tu da oggi in poi mi chiamerai Simone è basta! Simo non esiste più per te. Questa volta si fa a modo mio. Potrei pure amarti ma in questo momento mi verrebbe solo la voglia di sputarti in faccia. Non ti rendi davvero conto di ciò che hai combinato. Per te da oggi esisto solo per farmi sapere di Cloe. ” apro la porta, la sento piangere ma non mi importa. Chiudo ed esco. Filippo sapeva tutto ecco perché mi diceva che doveva dirmelo lei.
La verità brucia dentro la pelle. È assurdo tutto questo. Sento la porta aprirsi mentre attraverso il vialetto piccolo per uscire dal cancello.
“Simone, aspetta... Non te ne puoi andare cosi”
“ io posso invece. Non abbiamo niente da dirci. Hai detto tutto no? A meno che Cloe non abbia un gemello nascosto” scuote la testa.
“ dimmi almeno quando possiamo vederci per decidere come dirlo a Cloe. ”
“ lasciarmi almeno sbollire la notizia. Non cercarmi. Ci penso io a farmi vivo. ”
“ io tra pochi giorni torno a Malta, Cloe verrà con me. ”
“ d'accordo, cercherò di farmi vivo prima che tu parta. Adesso lasciami andare perché non riesco nemmeno più a parlarti. ” respira. Si stringe alle braccia per la brina. Salgo in macchina, mi ero fatto la patente e freccio via. Una volta a casa, avviso Sonia che voglio stare un po' da solo. Entro è butto giù per terra. Un rumore assordante arriva nelle mie orecchie. Rovescio i quadri attaccati alla parete e l'orologio. Sbatto la mano sui mattoncini. Sento tanto male. Quello peggiore sta nel cuore.
Mi ha mentito. Mi ha riempito di bugie. Quello non è amore, è solo egoismo. Stringo forte i pugni prendo a calci il muro. Sento il sangue scorrere nelle nocche. Respiro e inizio a piangere.
Tutto va a puttane un altra volta.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora