Parigi 🇫🇷

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Stiamo per atterrare, non mettevo piede a Parigi da dopo che ci siamo lasciati. Era una ferita troppo aperta venire in questo posto per me. Esserci con lei adesso mi fa strano ma sono felice.
“ sei pronto?” mi chiede voltandosi per guardarmi.
“ io sono nato pronto.”
“ quanto sei cretino!” ride e usciamo dall'aereo, raggiungendo i nostri bagagli.
Il taxi ci porta poi in albergo. Prendo il telefono bloccando Emma per un secondo, faccio un video che ci riguarda.
“ siamo lieti di annunciare di essere a Parigi. Emma mi ha trascinato qui con sorpresa”
“ te piaciuta eh!” dice guardandomi. Carico la storia e saliamo in camera da letto.
“ che bello questa vista vieni Simo!" Mi tira per un braccio trascinandomi davanti alla finestra. Davanti a noi la torre Eiffel
“ wow”
“ ho scelto bene questo posto!” esclama entusiasta. “ sai che potremmo stare qui a guardarla per ore di notte”
“ amo sembri una bambina che non ha mai visto questo posto” confesso.
“ lo so. Non posso però essere felice. È come essere qui per la prima volta. ”
“ noto con piacere” le lascio un bacio sulla guancia accarezzando i suoi fianchi. “ mi piacerebbe portare Cloe qua la prossima volta. ”
“ cosa le racconteresti?” mi domanda appoggiando la sua schiena nel mio petto.
“ che questa è la nostra città. Che ogni anniversario passavamo alcuni giorni qui per festeggiare e che abbiamo passato insieme anche i giochi di Disneyland per divertirci. È da questa città è nata la nostra canzone”
“ sono molto orgogliosa di «avec moi» di ciò che abbiamo scritto insieme.”
“ anche io amore” mi bacia girandosi e la tengo stretta a me.

Nella sera torniamo in stanza, dopo aver passato tutto il pomeriggio in giro. Emma mi stringe la mano, chiede al ragazzo della reception se ci fa avere la cena in camera perché eravamo stanchi. Lui acconsente.
“ sei davvero stanca?” le chiedo abbracciandola dentro l'ascensore.
“ voglio stare con te soltanto. Però se vuoi possiamo cambiare idea!”
“ no amore va bene per me. ” le lascio un bacio sull'orecchio e le porte si aprono. Siamo al piano cinque e cerchiamo la camera nostra, una volta arrivati entriamo, aspettiamo la nostra cena buttati nel nostro letto a farci le coccole.

“ sono in pace. Non pensavo che potessimo stare di nuovo così ” mi dice sottovoce.
“ di cosa avevi paura adesso?”
“ che non fossimo più complici dopo tanto tempo. I miei errori potevano aver rovinato tutto. ”
“ Emma non avrei mai potuto fingere”
“lo so. Però la mia paura era questa. La complicità in una coppia ci deve essere; tra di noi ce sempre stata. Mi spaventava però che non potessimo averla più" la trascino tra le mie braccia e incastriamo le gambe.
“ la nostra complicità c'è sempre stata e ci sarà sempre. Mi pare che l'altra volta a letto ci fosse più di quanto potessimo immagine” mi dà un colpo sulla spalla.
“ se non fai la battuta non sei tu amo. ”
“ me le servi sul piatto d'argento”
“ a letto abbiamo chimica. E anche in questi giorni ci siamo spalleggiati”
“ quindi di cosa altro ti preoccupi?” le sposto i capelli dietro.
“ ora niente. Sento che siamo sul posto giusto, insieme , e che tutto può aggiustarsi  se lo vogliamo entrambi ”
“ brava.” si fa stringere un po' e poi arriva la cena. Mangiamo tutto ciò che ci portano.
Decidiamo di metterci il pigiama, sdrarsi sul letto è chiamare nostra figlia che un po' ci manca. Ormai faceva parte di me e soprattutto di Emma.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora