Roma.

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Simone ha deciso di scendere a Roma, non ha fatto altro che chiedermi di scendere con lui.. non ero d'accordo la paura di incontrare la sua famiglia mi metteva agitazione. Alla fine però per non farlo rimanere male ho accettato.
Chiudo il borsone prendendolo per portarlo in salotto trovo Simone e Cloe sul divano seduti. La bambina ha la testa sul petto di Simone e guardano i cartoni animati.
“ io sono pronta” dico. Simone si volta sorridendomi.
“ era ora!”
“ lo so ci ho messo un sacco di tempo però ho preso tutto”
“ amore per tutto intendi anche la casa? Dobbiamo stare tre giorni..”
“ e ma ho bisogno di roba per Cloe. Lo sai che si sporca sempre.”
“ d'accordo!” risponde. Si alza dal divano per baciarmi leggermente le labbra.
“ dai Cloe spegni la TV che dobbiamo andare. ” le dico mentre vedo che prende il telecomando e fa ciò che le ho chiesto. Simone prende il mio borsone, prendo le chiavi di casa e della macchina ma lui mi ferma.
“andiamo con la mia”
“ hai la macchina?”
“ si. Mi sono fatto la patente in questi anni, pensavo lo avessi capito dal modo in cui arrivavo subito”
“ non ci avevo fatto caso. Anche perché non abitiamo distanti.”
“ lascia quelle li. Montiamo il seggiolone nella mia macchina e scendiamo a Roma” annuisco. Cloe mi chiede di essere presa in braccio così faccio. Metto le chiavi di casa in tasca e usciamo tutti insieme.

Durante il tragitto parecchio lungo di ore, Cloe sì addormenta tranquillamente mentre io non riesco a spiaccicare parola. Sono stata in silenzio per tutto il tempo.
“ mi puoi dire che hai?’ mi chiede cambiando marcia ed entrando a Roma.
“ dove dormiamo?”
“ ho preso una stanza matrimoniale con letto per Cloe in un albergo vicino a casa. ”
“ lo stesso di quella notte?” annuisce “ sono agitata per questo incontro. Non vedo i tuoi da un sacco di anni, e tua sorella non sarà del tutto felice di vedermi”
“Emma te lo già detto per Sara ignora ciò che dice. Quello che conta siamo noi, che in questo mese siamo riusciti a stare insieme e viverci nostra figlia. ” mi faceva ancora effetto sentirlo parlare così. Non sapevo nemmeno se mi sarei abituata a questa cosa.
“ lo so. Ma per me conta anche la famiglia, è tu sai quanto io sia legata alla mia. Non voglio che tu litighi con loro per me”
“ non litigherò con nessuno amore. Mamma e papà hanno detto che la vita è la mia e posso decidere cosa fare. ”
“ me lo hai detto questo. ”
“e allora non pensare niente. ” sbuffo, noto la sua mano appoggiarsi sulla mia coscia e la accarezza. Lo guardo, era veramente bello e non mi capacitavo che stesse di nuovo con me.

Una volta sotto casa sua, le mani mi tremano e Simone mi bacio per cercare di calmarmi.
Scendiamo dalla macchina, lui prende Cloe in braccio e spinge la porta dell'entrata nell'appartamento dei suoi. Saliamo le scale e apro io stavolta non sarebbe riuscito ad aprire con la bambina in braccio.
“ mamma papà sono a casa” urla dopo essere entrato.
“Simo" Maria si avvicina a Simone e gli sorride. Accarezza Cloe che continua a dormire tranquillamente, io sono ferma nell'atrio non riesco a muovere un muscolo e non so se è entrare.
“Emma” mi chiama, sento gli occhi bruciare
“ io..”
“ entra vieni” mi dice. Non muovo un muscolo. Sembra che il mio corpo non si comandi più. Vedo che lei viene verso di me. “ehi che succede? Guarda che non mangio mica.” non rispondo piango soltanto. Mi prende la mano e riesce a portarmi dentro casa, poi mi abbraccia, mi stringe un po' e contraccambio la stretta.
“ mi dispiace davvero. Non avrei dovuto mentire a vostro figlio. Non avrei voluto farlo soffrire così tanto. Ho sbagliato. ” riesco a dire.
“ Emma stai tranquilla. A noi non importa, sono affari vostri, se Simone ha deciso di riprovarci con te è una sua decisione. Io sono contenta che tu sia qua”
“ grazie. ” le dico. Mi asciuga le lacrime e mi sorride.
“ sorrisi che sei più bella tesoro”
“ grazie Maria davvero!”
“ figurati tesoro. E comunque avete fatto un capolavoro. ” le sorrido. Simone va ad appoggiare Cloe nella camera dove dormiva con sua sorella e torna tra di noi. Mi bacia davanti a sua madre. Io vorrei nascondermi.
“non devi assolutamente vergognarti Emma! Queste cose non mi sembra di vederle la prima volta”
“ lo so ma sono cambiate tante cose”
“ qui non è cambiato niente.” mi sorride. “ non darti più colpe, ormai le cose sono andate così. Hai preso delle scelte che sono sicura con il tempo ti ripagheranno, quelle verso Simone sono solo affari tuoi te lo già detto. Vogliamo bene a nostro figlio ormai è grande, è decide lui per se stesso.. e poi sono sicura che lui ti ami e non metto in dubbio i tuoi sentimenti perché sono sicura che sei una brava ragazza. Nonostante tutto ti vogliamo bene.”
“ non saprei come ringraziarti Maria davvero. ”
“ non devi infatti. Se siete felice voi lo sono anche io e poi voglio conoscere a pieno mia nipote.” le prendo la mano per poi lasciarle un bacio sulla guancia.
“ è un vero uragano mamma fidati”
“ beh proviamo a passare il test anche noi” ridiamo tutti insieme.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora