Prime chiacchiere.

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Sono passati due giorni da quell'incontro al bar con Simone. Ieri mi ha inviato un messaggio chiedendomi se potevamo vederci. Non ero convinta di questa cosa. Ma parlando con Federica mi ha fatto capire che devo iniziare ad avere un approccio con lui se poi devo trovare il modo di dirgli che Cloe è sua figlia.
“ mamma posso venire con te?” mi chiede mentre sto infilando le scarpe da tennis. Alzo lo sguardo.
“ no amore. È un importante appuntamento di lavoro. Torno presto però.”
“ ma io mi scoccio a stare a casa”
“oggi viene zio Pippo va bene?”
“ quando ? Quando?” il campanello suona.
“eccolo” dico. Mi alzo dal letto è raggiungo il salone dove vedo Filippo davanti a me. Lo apro.
“ ciao fili. Grazie di essere qui”
“ non ti preoccupare. Ma voi due poi mi pagherete una cena”
“ vedremo' gli dico ridendo. Prendo la borsa.
“ allora amore, se vuoi qualcosa chiedi a zio fili. Io rientro presto ok?”
“ma può portarmi al parco? ” mi chiede.
“ certo ” risponde Filippo.
“ fili sei sicuro? Te la senti?”
“ Emma puoi stare tranquilla. La porterò nel parco qua dietro, ci sono dei bambini e non ci sono pericoli di giornalisti vari. ”
“ ok. Allora stai attento mi raccomando” annuisce. Lascio un bacio alla mia bambina e raggiungo casa di Simone. Voleva andare in qualche posto tipo a prendere un aperitivo ma già ero incerta di vederlo se solo ci avessero beccato, io non so come avrei reagito.

Una volta arrivata, suono al campanello, il cuore mi sale in gola e l'ansia arriva dritto allo stomaco come se avessi ricevuto un pugno. Il portone si apre e raggiungo subito la sua casetta. Ricordavo a Memoria quel posto.
“ ciao” mi dice appoggiato all'entrata di casa.
“ ciao” dico guardandolo.
“ vieni. Siamo solo io e te. Sonia è al bar. ”
“ lei lo sa che sono qui?”
“Sonia sa tutto di quello che faccio” avevano un rapporto molto aperto da quello che mi stava dicendo. Entro in casa, è nulla era cambiato, il casino c'era sempre e si notava che era casa sua.
“ Sonia tra l'altro non vive con me”
“ si vede. Una donna avrebbe messo apposto questo porcile” rispondo levandomi le scarpe.
“ guarda che puoi tenerle”
“ oh lo sai che senza sto meglio. ” mi siedo su uno di quegli sgabelli che usavamo per fare la colazione la mattina.
“ sono contento che tu sia qui”  non sapevo cosa rispondere. Ero veramente agitata.
“ Simo io ..”
“ si scusa. Non volevo metterti in imbarazzo”
“ no tranquillo. È che non sono più abituata a questo tipo di cose. ” annuisce, prende due capsule del caffè e inizia a farlo.
“allora come è la vita da mamma?”
“ molto difficile. Sto con lei tutto il tempo, considera che scrivo e faccio due tre settimane al mese Milano Malta. Mi viene un casino muovermi con lei, ma non posso lasciarla con i miei. Anche loro hanno da fare. ” mi passa la tazzina compreso lo zucchero.
“ perché i tuoi? Kurt è scappato?” mi chiede. Lo guardo adesso.
“ io e Kurt dopo un anno dalla nascita di Cloe ci siamo lasciati. ”
“ e non la vede la bambina?”
“ no. Non la vede da due anni” mi sentivo oppressa, gli stavo mentendo ancora una volta.
“ che padre ingrato! Scusami ma non si fa neanche sentire?”
“ Simo no. Io e lui non ci sentiamo più. Kurt ha la sua vita, è Cloe sta benissimo con me”
“ si ma lui è il padre cazzo! Dovrebbe essere presente nella vita di vostra figlia. Non è che si mette il cazzo dentro la figa e poi dopo un anno facciamo come se niente fosse” vorrei quasi ridergli in faccia. Stava difendendo sua figlia.
“ hai ragione. Ne ho già parlato con lui ma non c'è molto da fare. Non ho nessuna intenzione di litigare con nessuno. E poi Cloe è molto felice. ”
“ immagino. Ma ha sempre bisogno di una figura paterna. È una bambina di tre anni”
“ è bello come ti stai preoccupando per lei. ” gli dico sorridendo “ sarai un papà meraviglioso”
“ Emma tu lo sai che io e te lo avremmo voluto uno...” inizio a tossire proprio mentre dice questa frase. “ ehi! Oh! Non morire per favore!” mi colpisce delicatamente la schiena. I brividi si impossessano nei nostri corpi, lui se ne accorge è stacca subito la mano.
“ scusa il caffè è andato di traverso”
“ me ne sono accorto. ”
“tu, invece, come è la tua vita?” decido di cambiare discorso. Se avessimo continuato lo avrebbe scoperto e non ero pronta per dirglielo. Non adesso.
“ la mia vita è sempre la stessa Emma. Scrivo faccio musica, sto nel mio viaggio, vado in studio e poi te lo detto dopo quella foto che hai mostrato ho capito che tra di noi non c'era più spazio. Tu avevi una famiglia e ci eravamo già detti addio il giorno del mio compleanno. Così ho deciso di andare avanti, oddio ci ho messo un po' eh, Sonia l'ho incontrata dallo psicologo mi ha aiutato tanto con i miei mostri interiori. Ancora dormo poco la notte anche se dormo con lei. Nessuna sarà mai te.” confessa cuore aperto. Si siede di fronte a me e mi guarda. Sapevo che non dovevo venire,si sarebbero aperti discorsi che facevano male toccare.
“ mi dispiace che tu abbia preso male la fine della nostra storia. Mi dispiace che tu sia andato dallo psicologo a causa mia, avrei voluto che le cose andassero diversamente tra noi ”
“ lo so Emma. Non ti do nessuna colpa. Alla fine se due persone non vanno d'accordo non c'è niente che si possa fare. Io e te ci abbiamo provato dopo febbraio, ma tante cose non ci hanno fatto aggiustare il vado completo. A me dispiace non averti avuto nella mia vita in questi tre anni. Ho sentito un vuoto e pertanto ho cercato solamente di colmarlo”
“ con Sonia?”
“ no. Sonia è arrivata quando ho iniziato la fase primaria, ovvero quella di metterti in fondo al mio cuore e vivermi la vita come se tu non ci fossi mai stata. Eppure, io so che tu sei stata, ci sei ora e ci sarai sempre. ”
“ se ti è servito per stare bene hai fatto la cosa giusta” mi faceva male sapere che aveva cercato di dimenticarmi del tutto, ma non potevo pretendere nulla. Alla fine glielo avevo chiesto io.
“ io voglio conoscere però tua figlia!” afferma di colpo.  
“ un giorno te la farò conoscere” gli rispondo vaga.
“ di cosa hai paura? Guarda che non te la mangio mica” lo so. È che se tu la vedessi riusciresti a vedere te.
“ lo so. È che non la mostro a tutti e poi non voglio che tu litighi con Sonia per questo. ” invento di sana pianta.
“Emma te lo detto, io e Sonia siamo fidanzati ma ognuno di noi hai propri spazi e conoscendo tua figlia non credo si possa dire che la sto tradendo. ”
“ certo che no. Ma vedere la propria ex si. La gente chiacchiera, non voglio, sono riuscita a vivere serenamente in questi tre anni. Ho tenuto Cloe lontano dal nostro mondo e voglio che sia ancora cosi”
“ allora quando deciderai di farmela conoscere.. verrò a casa tua. ” lo guardo. I suoi occhi neri e profondi li sentivo dentro la mia pelle.
“ d'accordo. Solo perché so quanto ci tiene anche Cloe ha conoscerti. Ti ascolta spesso e volentieri. Molte volte mi chiede perché tu sia biondo in testa anche se io le abbia raccontato che da piccolo non eri cosi” mi lasciò sfuggire dalla bocca. Respiro.
“ le hai parlato di me?”
“ zio Kurt le ha fatto ascoltare «avec moi» è subito mi ha chiesto di tutto. Quindi si. Sa di te, sa che abbiamo cantato insieme. Ho ommesso il fatto che siamo stati insieme solo perché è ancora piccola ”
“ sono felice lo stesso. Allora non vedo l'ora di vederla” io non lo so se vedo l'ora di questa cosa. Ma Cloe sarebbe felicissima di incontrare “Simone biondino” come lo chiama lei.

E scappare da te stessa non ti renderà un'altra 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora