𝓣𝓱𝓲𝓻𝓽𝔂 𝓯𝓲𝓿𝓮

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Non seppi come,quando e il perché fossi tornato a casa mia con il fiatone dovuta alla violenta corsa che aveva subito il mio corpo,sudato e con mille pensieri che mi venivano in mente.

I pensieri mi stavano letteralmente mangiando vivo e le parole di mia mamma mi si ripetevano nella mia mente e la crudele realtà che mi circondava ancora non la realizzavo a pieno.
Mio padre era morto.
E io insieme a lui.

Per quanto detestassi il suo caratteraccio e il suo continuo rifiuto verso i miei confronti..era sempre il mio babbo,la spalla dove un piccolo jimin di 5 anni piangeva per aver perso una macchinina giocattolo,o dove mi ci sedevo sopra con le gambe a penzoloni per sentirmi alto.

Mio padre,uomo di poche parole ma al tempo stesso fedele e amorevole per la famiglia...era andato via..e tutto per colpa mia.
Mi aveva accettato...mi aveva accettato e se ne rese conto del suo sbaglio pochi istanti prima della sua morte.

Non gliene farò mai una colpa,era un uomo all antica,le tradizioni erano d'obbligo in casa mia...e le sue risate,i suoi discorsi un po troppo filosofici sulla vita,i suoi rimproveri che andavano a sfumare con un leggero abbraccio..mi sarebbe mancato tutto ciò.

Grosse lacrime solcavano a pieno il mio viso sudato e pallido e preso da un attacco d ira mi precipitai nel bagno,aprì velocemente il getto freddo dell acqua sotto il box doccia e mi ci intrufolai dentro bagnandomi tutto,nascondo quelle lacrime al mondo intero.
Non volevo piangere.
Non me lo meritavo.

Da buon figlio dovevo capire mio padre,dargli tempo,trovarlo e non rimurginarci sopra alla questione.
L avevo perso e uno scusa detto all aria non bastava per placare il vuoto che aveva appena lasciato.
Non sentii la necessità di un bel nulla,né di chiamare jungkook o qualcun altro,ne di alcool e ne di preoccuparmi troppo del mio stato,non mi interessava più.

E così,vagai con gli occhi a vuoto in cerca di un qualcosa che potesse placare quell istinto di ira che cresceva ogni secondo verso di me,un ripudio per me stesso.
Una cosa però mi diede curiosità.
Una delle lamette da rasatura di jungkook.

Senza chiudere il getto mi fiondai a prenderla.
Tra le mani era un oggetto così piccolo ma così letale in quel momento.

Non avevo mai provato nulla del genere,odiavo gli atti di autolesionismo li trovavo ipocriti ma in quel momento me ne sbattei del mio buon senso.
E così tornando alla mia solita postazione alzai una manica,e impugnando l oggetto nell altra mano feci un po di pressione sul mio piccolo polso.

Forse perché ero abbastanza concentrato,o perché il dolore interiore era troppo forte ma non sentii molto quando tagliai il polso..volevo dolore però.
E così con una forza animalesca mi buttai con ferocità sul mio polso non dandogli tregua.

Numerosi tagli si giunsero e una grande quantità di sangue fuori usciva da essi spargendosi in tutto il box facendo diventare l acqua di un colore rosso scarlatto.

Compiaciuto della mia opera d arte ,e finalmente soddisfatto dal dolore che avevo ricevuto da me stesso decisi di smetterla..anche perché incominciava seriamente a uscire troppo sangue e la testa era una trottola, ma non importava..mi andava bene.

7 THINGS I HATE ABOUT YOUDove le storie prendono vita. Scoprilo ora