𝓢𝓮𝓿𝓮𝓷𝓽𝔂 𝓼𝓮𝓿𝓮𝓷

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POV JUNGKOOK

Una marea di emozioni contrastanti si sparsero su tutto il mio corpo appena congiunsi le labbra a quelle di jimin,malinconia,felicità,onore e amore.
Presi per la vita il ragazzo che mi stava mangiando sotto gli applausi del pubblico in delirio,era stato perfetto..più della perfezione stessa.
Un angelo che cadeva lasciando traccie di se nei cuori di chi aveva assistito a quell arte pressoché mozzafiato.

Mi allontanai con lentezza per guardare gli occhi del ragazzo di cui ero innamorato sussurrando il suo nome impercettibile.
Ricongiunse le nostre bocche in un bacio a stampo prendendomi per mano,si spostò di lato verso il pubblico per poi inchinarsi.
Chi piangeva,chi era ancora esterrefatto per quella danza tanto bella...aveva toccato i cuori di tutti.

Una donna si alzò della sedia della giuria prendendo le spalle del ragazzo facendolo girare, essa piangeva mentre accarezzava la schiena di jimin,abbracciandolo.
Minuti interminabili si susseguirono e con essi vari flash della nostra vista insieme sembravano mi percoressero la mente con tutti i flashback,le risate,le nottate insieme,i suoi pianti,le nostre giornate alla play...e poi...il suo tentato sudicio,il mio amore per lui e il ragazzo di fronte a me..che mi sorrideva ampiamente finalmente felice.

Lo presi per mano accarezzando il dorso mentre i ragazzi a corsa vennero a congratularsi con lui con tanto di occhi lucidi,il primo yoongi hyung che si catapultò sul ragazzo ancora con il sorrisone,jin che tremava dalle forti emozioni seguito da hobi e nam e tae che era un fardello di acqua in piena pronto ad esplodere.
Tra congratulazioni vari e il successone anche di hobi susseguitosi a numero dopo l esibizione di jimin...era arrivato finalmente il mio turno con il corso di pittura.
La tensione che trasmettevo ero abbastanza palpabile al tatto ,nessuno fiatò dopo la mia entrata e girandomi nel vedere jimin sorridermi mi convinsi a proseguire.

Portai al centro della stanza il ritratto con in telo nero per coprirlo sopra l asse con la mano levai il telo scoprendo così il quadro sotto gli occhi curiosi di tutti.
Presi parola.
"Buonasera signori,sono jeon jungkook del corso di pittura,forse già qualcuno mi conosce...chi no ma non è importante questo,come avrete visto al mio fianco ho un ragazzo stupendo che mi ama,e io che ricambio"
Puntai gli occhi su quelli di jimin.
Il ragazzo era in ansia non riuscendo a vedere per bene il lavoro.

"Con l ispirazione del mio ragazzo ho cercato in lungo e in largo un movito per trattare l argomento "amore"..per poi trovarne uno che mi ha letteralmente affascinato,una leggenda giapponese."

Presi un grande respiro prendendo l attenzione di tutti

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Presi un grande respiro prendendo l attenzione di tutti.
"Vi voglio raccontare una storia,una leggenda d amore abietanta nell era della guerra giapponese contro quella americana,anno 1944"
Socchiusi gli occhi sentendo ardentemente i loro sguardi confusi e incuriositi sulla mia pelle.

"In un meraviglioso bosco anonimato si ergeva un albero che non fioriva mai. Pur essendo vivo, sembrava condannato a non godere del colore e degli aromi della fioritura.L’albero si ergeva solitario.La solitudine, la sua unica compagna.
Una notte una fata comparve accanto all’albero e con nobili parole gli sussurrò che avrebbe voluto vederlo rigoglioso e raggiante, e che era disposta ad aiutarlo. Allora gli fece la sua proposta: avrebbe lanciato un incantesimo che sarebbe durato 20 anni. Durante questo lasso di tempo, l’albero avrebbe provato quello che prova il cuore umano.

Forse così si sarebbe emozionato e avrebbe trovato la fioritura.
La fata aggiunse che si sarebbe potuto trasformare in qualsiasi momento in essere umano e di nuovo in pianta, come più desiderava. Tuttavia, se terminati i 20 anni non fosse riuscito a recuperare la sua vitalità e bellezza, sarebbe morto immediatamente.Proprio come disse la fata, l’albero scoprì che poteva prendere le sembianze di un uomo e tornare a essere albero quando voleva. Provò a passare lunghi periodi tra gli umani, per vedere se le loro emozioni lo potevano aiutare nel suo proposito di fiorire. Inizialmente, però, ricevette una delusione: attorno a lui non vedeva altro che odio e guerra.

Questo lo spingeva a tornare nelle sue sembianze originali, Un giorno tuttavia, dopo essersi trasformato in umano, camminò fino a un ruscello cristallino e lì vide una bellissima giovane. Era Sakura.
Impressionato dalla sua bellezza, l’albero dalle sembianze umane si avvicinò a lei.
Sakura si rivelò gentile con lui. Per ricambiare la sua gentilezza, la aiutò a trasportare l’acqua fino a casa. Durante il tragitto conversarono animatamente, e con una vena di tristezza sullo stato di guerra in cui si trovava il loro paese, condividendo i loro sogni di speranza

Quando la giovane gli chiese quale era il suo nome, all’albero venne in mente una sola parola: “Yohiro”, che significa speranza. Tra i due nacque una profonda amicizia.  Più conosceva Sakura, più sentiva il bisogno di stare al suo fianco. Quando non era con lei, contava i minuti che mancavano per vederla.
Un giorno Yohiro non poté più trattenersi e confessò a Sakura tutto il suo amore. Le confessò anche la sua vera natura: era un albero tormentato che presto sarebbe morto perché non era riuscito a fiorire. Sakura rimase impressionata e restò in silenzio. Il tempo era passato e la scadenza dei 20 anni stava per avvicinarsi. Yohiro, che tornò ad assumere le sembianze di un albero, si sentiva sempre più triste.

Un pomeriggio, quando meno se lo aspettava, Sakura si presentò al suo fianco. Lo abbracciò e gli disse che anche lei lo amava. Non voleva che morisse, non voleva che gli accadesse nulla di male. Fu allora che apparve nuovamente la fata e chiese a Sakura di scegliere: rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero.
Lei si guardò intorno e ricordò i campi desolati e distrutti dalla guerra. Allora scelse di fondersi per sempre con Yohiro. Ed ecco che i due si fusero e divennero uno solo, e come per miracolo, l’alberò fiorì,creando fiori di pesco."

Dettando così la lunga storia a memoria di cui ero affascinato mi avvicinai al quadro sotto gli sguardi di tutti
"Questa leggenda giapponese mi ha ispirato molto trasformandola in arte,ho raffigurato a mani nude i due innamorati cercando di mettere in mostra tutto il loro amore reciproco chiamandosi così il mio quadro "amanti solitari".
Feci una pausa vedendo la giuria estasiata dalla mia opera.
Prendendo un grosso respiro continuai convinto delle mie azioni.

"La leggenda sul loro amore la posso sentire a pieno visto che finalmente anche io ho trovato la mia sakura."
Azzardai ad avvicinare una mano in direzione di jimin il quale era in lacrime mentre mi guardava.
Con uno slancio arrivò dritto a metà palco con ancora lo sguardo incredulo.
Avvicinandosi a me e prendendo la sua mano mi inginocchiai dinnanzi a lui aprendo una scatolina tra le mie mani aprendola.

[...]

Ringrazio tutti per aver letto questa storia,ormai manca un capitolo da come avete capito,no spoiler ehehehe
Sono un amante di leggende giapponesi e storie mitologiche quindi ho voluto fare un po il mix di tutto visto che sono letteralmente innamorata di quella storia,da questa storia ho imparato molto,ho aperto un po di porte che mi ero imposta di non aprire,non essendo una persona di buoni principi(?) Questa storia mi ha aiutato molto e spero che voi capiate il messaggio che ho cercato di mandarvi...amatemi prima che lo facciano altri cosi da amare meglio,più in grande.

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