𝓕𝓲𝓯𝓽𝔂 𝓮𝓲𝓰𝓱𝓽

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POV JUNGKOOK

4.odio non essere nulla per lui

Sbadigliai per la terza volta per il sonno che avevo perso per voler ricreare il volto angelico di jimin con della pittura la sera prima...devo dire che è stato il miglior quadro che avessi mai realizzato.
Avevo la lezione di storia dell arte per quella mattina e la professoressa non aveva intenzione di spegnersi nemmeno per un secondo.

Cercai veramente di seguire ma la mente vagava nella sera prima quando jimin seduto di fronte a me sorrideva e mi donava occhiatine...stessa cosa per me.
Disegnai quelle linee con amore e leggerezza e feci un capolavoro onestamente.
Ritraeva un jimin sorridente con i capelli scompigliati biondi,gli occhi leggermente socchiusi,il naso piccolo ,le guanciotte rosse e le labbra piene.
Sorrisi a quel ricordo.

La mente si spostò poi alla 4 regola da cambiare.
In verità avevo già accennato un po la cosa con la sera prima...quindi mi ritrovai spaesato e a corto di idee.
La campanella suonò distraendomi e ringraziai chi c era lassù per la grazia appena ricevuta...non ce la facevo più.
Mi diressi verso l aula di danza contemporanea per vedere il ragazzo ma la sala era vuota.
Strano era sempre l ultimo a lasciare quella stanza.

Mi diressi verso lo spogliatoio nel piano di sotto ma anche in quel caso non lo trovai...che fosse successo qualcosa?
Incominciai a sentire una sensazione strana e la preoccupazione salire.
Accesi il telefono e composi il numero.
Squillava ma nessuno prendeva quel dannato telefono.
Mandai un messaggio a jin chiedendogli se era con lui ma lui rispose quasi subito con un
"È da stamattina che non lo vedo"
Mi catapultai verso i bagni del piano superiore,non seppi il perché proprio in quel luogo ma sentivo che si trovava lì.

Corsi di fretta le scale e mi ritrovai nel 2 piano chiamando a gran voce il nome del ragazzo.
Passanti mi guardavano confusi ma non m interessava...dovevo trovarlo.
Aprì la porta del bagno e a quella vista sentì scorrere velocemente il sangue.
Un ragazzo mai visto teneva ben stretta la maglietta del più piccolo alzandolo un po mentre altri due ragazzi se la ridevano dietro.
Presi subito il braccio del ragazzo girandolo nel senso opposto facendo cadere così jimin a terra sconvolto della mia presenza.

Gli altri due cercarono di fermarmi ma diedi dei forti calci nelle loro gambe facendoli cadere.
Il ragazzo sotto di me mi implorava di lasciargli stare il braccio e stanco della situazione lo liberai facendolo imprecare dal dolore.
Diedi un pugno ben sestasto sulla sua sporca mascella e gli altri due se ne andarono correndo.
"Non ti avvicinare più a lui..INTESI?"
Il ragazzo annuì con la testa spaventato e se ne scappò con la coda tra le gambe.

Ancora incazzato non mi accorsi dello sguardo spaventato del più piccolo e prontamente mi diressi da lui stringendolo come più potevo.
Incominciavo a sentire le lacrime scendere senza sosta.
Jimin:"jungkook..."
"Dim-mi che non ti hanno to-ccato....ti prego"
Dissi io piangendo allontanandomi un po poterlo vedere bene in viso
Jimin:"sto bene...sei arrivato in tempo"

"Scusa...scusami piccolo io dovevo esserci fin dall inizio"
Dissi abbassando lo sguardo
Jimin:"ehy no! Non piangere basta...li hai spaventati non mi daranno più nessun fastidio"
"Sei la cosa più importante che ho....non sopporterei che ti facessero del male"
Continuai a far cadere lacrime e con le dolci carezze di jimin finalmente mi diedi contegno.

[...]

Il quadro che ha realizzato kook sarebbe questo

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Il quadro che ha realizzato kook sarebbe questo

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