Capitolo 12 - Notizie

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Passarono circa due mesi dalla conversazione che Helen ebbe con Adeline, non ritornarono sull'argomento, forse troppo prese, ognuno dalle proprie attività.
Più si avvicinava il periodo dei G.U.F.O, più aumentavano le incombenze scolastiche.
Nonostante ció, riuscì comunque a ritrovarsi spesso con i propri amici.
Helen aveva deciso che mai più avrebbe tenuto all'oscuro i suoi compagni da ció che tormentava la sua mente, che frustrava il suo animo; tanto è vero che palesare i propri turbolenti pensieri ad Adeline, si riveló una specie di cura: si sentiva più leggera, svuotata da un immenso peso.
Parlare con loro era un potente antidoto contro i mostri della sua mente, contro le sue mille e mille paranoie, la rassicurava, la tranquillizzava, l'alleggeriva.
Quel pomeriggio si era data appuntamento con Logan ad Ava ai Tre Manici di Scopa, li avrebbe raggiunti direttamente alla locanda, perché prima sarebbe stata impegnata con il club di musica.
Quest'ultima si riconfermó ulteriormente un'ottima compagna di vita. Helen riponeva nelle melodie ogni sua emozione, negativa o positiva che fosse; era un ottimo svago e lo sarebbe sempre stato per lei, cantare e suonare la rasserenava.
Si diede una leggera sistemata, indossando una semplice giacchetta di jeans, ormai erano in primavera inoltrata e l'inverno, risultava, pertanto, già molto lontano.

Entrò all'interno del locale, dando un'occhiata attorno in cerca degli altri. Non appena li vide, si avvicinò loro, sedendosi proprio accanto a Logan. Discussero del più e del meno, delle lezioni, degli ultimi gossip: si diceva in giro che una delle oche della combriccola di Erika Raylee fosse stata vista in compagnia di un Tassorosso più piccolo e questo aveva destato scandalo tra le componenti della compagnia delle galline, che, pertanto, avevano deciso di farla fuori dal loro esclusivo gruppo. Questa notizia fece ridere Helen, la quale non riusciva davvero a capacitarsi di quanto sapessero essere ridicole, ma perfide allo stesso tempo. Non avrebbe mai voluto avere niente a che fare con nessuna di loro.
Logan attirò nuovamente l'attenzione delle ragazze con una informazione fresca di corridoio; Helen non si meravigliava che fosse lui a riportare tutte le novità, considerato che avrebbe voluto scrivere per la Gazzetta del Profeta. Pensava che avesse un particolare talento nel fiutare ogni cosa che avrebbe potuto fare scalpore.
«Ho sentito che la prossima settimana avremmo una di quelle lezioni orientative di magizoologia e, attenzione attenzione...» fece una breve pausa, afferrando le braccia delle due ragazze, protraendosi verso di loro «Probabilmente porteranno un drago!»
Helen ed Ava si guardarono con occhi sgranati per poi rivolgere, nuovamente lo sguardo a Logan, che sorseggiava la sua burrobirra con finta nonchalance e modestia, come chi ha appena sganciato la bomba giornalistica del secolo.
«COSA? MA CI VOGLIONO FORSE MORTI?»
Ava era particolarmente scossa, sventolava il tovagliolo contro il viso come chi ha particolarmente caldo o, per l'appunto è abbastanza agitato.
Helen pensó stesse andando in iperventilazione.
Quella notizia, a dire il vero, aveva scombussolato anche lei: in che senso i draghi? E poi se avessero portato i draghi, forse con loro ci sarebbe stato anche suo fratello?
"O Charlie?"
Per poco non le andò di traverso il tortino che stava mangiando: doveva assolutamente dirlo ad Adeline.
Si alzò velocemente, afferrando la giacca di jeans che aveva apposto sulla sedia libera accanto a lei.
«Dove vai?» le chiese Logan.
«Avevo dimenticato di avere una cosa da fare UR-GEN-TIS-SI-MA.» rispose lei.
Li salutò con un gesto, congedandosi repentinamente, dirigendosi poi verso il cortile, era sicura di trovare lì l'amica.

Adeline, come aveva previsto, era proprio in cortile, leggeva un libro appoggiata ad una colonna, all'ombra di un albero.
«Devo assolutamente dirti una cosa.»
Le si avvicinó e senza darle neanche il tempo di rendersi conto di cosa stesse davvero succedendo, le afferró un braccio, inducendola a seguirla.
«Per Merlino, Helen!» si lamentó lei, non opponendo peró resistenza.
Quando furono in un posto abbastanza lontano da occhi ed orecchie indiscrete, Helen lasció la presa, sbuffando sonoramente.
«Faremo una lezione speciale con i draghi.» si interruppe un attimo, vedendo subito l'espressione della compagna mutare.
«Ergo, se ci sono i draghi...»
«C'è Jacob!» rispose lei, chiudendo con un tonfo il libro che poco prima era aperto tra le sue mani.
Helen alzó gli occhi al cielo: aveva per un attimo dimenticato la secolare cotta di Adeline per suo fratello, forse troppo presa dalla sua per...Charlie.
Faticava ancora ad ammetterlo, pur sapendo quanto fosse vero.
«Probabilmente si, ma se c'è Jacob...»
Si interruppe nuovamente, sperando che l'amica capisse a volo.
«OH GODRIC.» esclamó lei.
«ESATTO!» ribattè Helen con un gesto di assenso.
«Se c'è Jacob vuol dire che...devo assolutamente prepararmi e truccarmi e mettere qualcosa di più carino, Merlino, ma dovremmo tenere le divise.»
Adeline inizió ad agitarsi, toccandosi prima i capelli, poi il viso, portando le mani all'altezza del volto, mordicchiando freneticamente le unghie.
Helen scosse leggermente la testa, sorridendo.
«Io intendevo Charlie, scema.» disse poi.
«Oh giusto.» rispose poi Adeline, ridendo a sua volta. «E allora questo vuol dire che devo assolutamente prepararti e truccarti, aiutarti a scegliere l'abbigliamento più adatto. Magari potresti indossare la divisa in modo più sbarazzino...» Adeline fece per aggiustarle il colletto della camicia, Helen le bloccò le mani, poi disse:
«Frena! Non sappiamo niente»
«Lo sapremo solo quel giorno, immagino.» aggiunse l'amica.
Helen annuí.
Passarono ancora un po' di tempo in cortile, a fantasticare su cosa sarebbe potuto accadere.
Sul fatto che avrebbero potuto vedere un...Drago.
Un vero drago.
Questa prospettiva inquietava la maggior parte degli studenti, in effetti.
Poi ad un tratto, Adeline le propose di fare un salto da Mielandia.
La maggior parte degli studenti si era recata ad Hogsmeade quel pomeriggio.
Il sole picchiava sul castello e, evidentemente, la prospettiva di continuare a leggere il suo libro in cortile, non doveva esserle parsa così allettante.
Fu così che si avviarono giù per la collina, dirette al villaggio.

Mielandia era stata invasa da una miriade di studenti. Tra tutti loro spiccavano le solite due teste arancioni: Fred e George.
Mentre Adeline si diresse al bancone per chiedere delle cioccorane e dei fagioli tutti i gusti +1, Helen fu intercettata dai gemelli.
«Guarda guarda! Non dovresti essere in biblioteca a studiare qualcosa?» la punzecchió Fred.
«Teoricamente, anche voi due dovreste essere al castello a scrivere quella relazione che la professoressa Sinistra ci ha assegnato» li rimbeccó.
I gemelli non furono per niente scossi, anzi, continuarono a mangiare i bignè al cioccolato, che gli avevano imbrattato metà della faccia.
«A cosa servono gli amici, se non per aiutarti a scrivere dei compiti che non farai?» proferì George.
Helen sbuffó e li fulminó con lo sguardo.
«È meglio che vi diate una mossa, a meno che non vogliate ricevere una bella strillettera»
Helen li minacció, tenendo il dito puntato verso i loro nasi. I gemelli deglutirono.
«Beh Helen, è stato un piacere incontrarti» cominció George
«E vorremmo anche restare qui, a parlare della lezione sui draghi che dovremo affrontare» ridacchió Fred sotto i baffi
«Ma adesso, noi, dobbiamo proprio andare. Altrimenti Baston potrebbe rimpiazzarci con due nuovi battitori» completarono all'unisono.
Helen si chiese come fossero in grado di prevedere l'uno le parole dell'altro.
Fu così che i gemelli, salutando da lontano Adeline, si congedarono.
"Vorremmo stare qui a parlare della lezione sui draghi che dovremmo affrontare" si ripetè in mente, che simpatici.
Quando Adeline fu di ritorno con caramelle e cioccorane, uscirono dal negozio e temporeggiarono lì qualche istante.
«Ti hanno detto qualcosa di interessante?» domandó Adeline.
«Erano solo Fred e George, che interpretavano Fred e George»
Fece spallucce, cacciandosi una caramella tutti i gusti alla bocca.
«Che schifo! Calzini sporchi» fece, sputacchiando ovunque.
Adeline non la smise di ridere fino a quando non furono tornate al castello.

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