Charlie non aveva compreso da subito dove lei lo avesse trascinato, la vide semplicemente aprire una stanza, entrandoci di scatto. Stava respirando affannosamente e sembrava allarmata.
«Hel-»
Gli fece segno con il dito di tacere, avvicinandosi alla porta e poggiando un orecchio su di essa.
Lui si guardó attorno. Riconobbe l'aula tappezzata di cuscini e drappi porpora, come quella in cui la professoressa Cooman svolgeva le proprie lezioni di divinazione.
Helen stette immobile per qualche secondo, poi emanó un sospiro di sollievo.
«Scampato pericolo» sussurró allegra, riavvicinandosi a lui.
Quella ragazza aveva aperto il suo cuore a lui, a Charlie Weasley e lui si sentiva in dovere di proteggerlo, di proteggerla.
Ammiró la sua bellezza, di come quel vestito le risaltasse ogni punto del corpo, ogni sinuosità .
Percepiva un desiderio crescergli dentro, proprio come la mattina della partita, ma questa volta era diverso, non voleva approfittare di un momento di debolezza, di fragilitá della stessa ragazza.
Helen gli si avvicinó, poggiandogli le mani sul petto, alzandosi leggermente in punte, in modo tale da far congiungere le loro labbra. Il contatto con lei, gli provocava sempre un formicolio a livello del basso ventre. La bionda approfondì il bacio, intrecciando le loro lingue, premendo contro il suo torace. Non sapeva per quanto avesse potuto reprimere i propri istinti, la brama di lei sembrava più forte del proprio autocontrollo.
Sicuramente Helen non stava contribuendo a ció, soprattutto quando lo spinse a indietreggiare fino ad una delle panche presenti nell'aula. Le mani di lei tracciarono un percorso in discesa a partire dal petto fino alla cintura, sfiorando leggermente il cavallo dei pantaloni.
«Helen» disse staccandosi dal bacio. «Cosa stai facendo?»
Lei sorrise, ricominciando a baciarlo lentamente; Charlie era sicuro di aver visto una vena di malizia in quel suo gesto. Tuttavia, cercó in tutti i modi di contenersi, nonostante sentisse la sua virilità iniziare a premere all'interno dei pantaloni eleganti.
Sentiva caldo, poi freddo, probabilmente stava sudando.
Prese a baciarle il collo, lentamente, mentre lei gli afferrava i capelli, spingendo il proprio bacino contro quello del rosso. Il suo sguardo ricadde sulla scollatura del vestito, che sembrava essersi scomposta, lasciando ancora più scoperto il petto della ragazza, che, notó, era sprovvisto di reggiseno.
Cercó di concentrarsi altrove.
«Helen, ti avviso che non so per quanto tempo riusciró ancora a controllarmi..» le disse, con voce rauca, all'orecchio.
La vide sorridere, nuovamente.
Voleva davvero farlo impazzire.
Poi lei lo guardó intensamente, sotto la luce della luna che filtrava dai vetri colorati. Charlie notó quanto i suoi occhi fossero vispi, vogliosi.
«E allora non farlo, no? Non controllarti» rispose lei, con un tono di finta innocenza che a Charlie fece saltare anche l'ultimo neurone, che ancora provava, invano, a tenere a bada i suoi istinti.
Con un gesto della mano le sciolse i capelli, che le ricaddero sulle spalle, allacciando nuovamente, le loro labbra.
Lei prese ad armeggiare con i bottoni della camicia, sfilandogliela e passando subito alla cintura, in modo per niente impacciato, il che sorprese Charlie.
Le tiró giú il vestito, che ricadde a terra con un piccolo tonfo, lasciandola solo con gli slip.
Si coprì istintivamente i seni, su cui ricadevano alcune ciocche bionde, con un braccio, arrosendo leggermente.
Vedere le sue guance diventare rosse, gli fece pensare che forse stava correndo troppo, avrebbe dovuto darle il tempo necessario per sentirsi pronta a lasciarsi guardare; per questo non le disse nulla, avvicinando semplicemente, scoccandole un bacio sulle labbra, poi un altro e un altro ancora.
Poi prese il braccio della ragazza e lo portó attorno al proprio collo, facendo congiungere i loro petti nudi: il suo, segnato di cicatrici e ustioni e quello di lei, liscio e perfetto. La strinse forte a se', in modo da infonderle sicurezza.
Infine la bionda sembró riprendere il controllo della situazione, riuscendo ad aprire la lampo dei pantaloni di Charlie, tirandoli giù piano.
Ora che era solo in intimo, la sua erezione era più che evidente, premeva per uscire.
Lui la voleva, la desiderava, la bramava, ma non solo, non era solo passione la sua, era qualcosa di più. Unione. Lui avrebbe voluto intrecciare anima e corpo con Helen.
La issó di peso, lei allacció le gambe attorno alla sua vita, poi la adagió dolcemente su uno dei divanetti dell'aula.
Si prese un attimo per guardarla, era davvero la ragazza più bella che avesse mai visto: i suoi capelli biondi, le guance rosse, i contorni della sua bocca, dei suoi seni sodi, dei suoi fianchi. Si posizionó sopra di lei, cominciando a lasciarle una scia di baci umidi sulla sua pelle liscia, percorrendo le linee del suo collo, discendendo fino ai suoi capezzoli. La sentì sussultare leggermente al contatto con la sua lingua.
Risalì, guardandola dritta negli occhi.
«Helen sei sicura?»«Si, Charlie» gli rispose, con una voce che non lasciava trasparire molta sicurezza. Ma lei lo era davvero, era sicura, sicura di donarsi interamente a quel ragazzo. Lo bació, lasciando le sue labbra su quelle del rosso per qualche secondo in più.
Poi gli sorrise e lui ricambió.
Quanto era bello, con quei suoi capelli scompigliati e il viso lentigginoso, con quel suo petto muscoloso, ruvido al tatto, ma vissuto. Un brivido le percorse la schiena, non appena Charlie si fermó con la scia di baci proprio nella zona del basso ventre; alzó gli occhi e incroció quelli di Helen, che annuì in segno di assenso.
Il ragazzo le sfilò, allora, l'ultimo indumento che lo separava dalla propria intimitá, poggiandolo poi a terra, insieme al resto dei vestiti.
Le accarezzó le gambe con i polpastrelli, spronandola a divaricarle e prendendo a baciarla anche lì, provocandole delle scosse di piacere, che mai, prima d'ora, Helen aveva provato.
Un gemito le scappó, aggrappandosi ai capelli di lui.
Ad un certo punto, si sollevó dal suo corpo, e sfiló anche il suo ultimo indumento. Tornó su, posizionandosi tra le sue cosce esili, intrecciando i loro occhi. Si trovava all'altezza del volto di Helen, che, intanto era rimasta immobile in quella posizione.
«Helen...» sussurró Charlie, a pochi centrimetri dal viso di lei. Sembró una preghiera.
«Charlie, sono sicura, mai stata più sicura di così» asserrì lei, scoccandogli un altro bacio.
Quello sembró essere il segnale definitivo, perchè a quel punto sentì il membro del ragazzo iniziare a spingerle dentro lentamente, come se avesse paura di farle male.
Era incredibile con quanta dolcezza lui la toccasse, baciasse, cosa che non si sarebbe mai aspettata da un dragonologista.
Sentí una fitta incredibile, infondersi per l'intero ventre, quando lui fu finalmente dentro di lei. Helen si morse le labbra con forza, cercando di reprimere un gridolino di dolore, conficcando le unghie nella schiena del ragazzo. Si sarebbero aggiunte alle cicatrici che aveva già.
«È-» fece per chiedere lui, ma fu subito interrotto dalla bionda: «La mia prima volta, si» completó la frase, sforzandosi di non mostrarsi sofferente.
Respirava piano, con le labbra schiuse.
«Vuoi che tolga, o...f-faccia qualche incantesimo per-» continuó, poi lui, con un tono preoccupato.
Helen sorrise, baciandogli la guancia e scuotendo la testa.
«No Charlie, non serve»
Questo sembró tranquillizzarlo.
Voleva godersi ogni momento, ogni singola sensazione a pieno, sentire ogni dolore, ogni piacere, ogni cosa.
Charlie intraprese un ritmo prima lento e poi pian piano più veloce.
Avvertiva scosse elettriche percorrerle ogni angolo del corpo, il respiro caldo e ansimante di lui sul proprio collo, i loro bacini sincronizzati in una danza di piacere. Lo teneva stretto a se', mentre i loro corpi si incastravano perfettamente, come fossero stati pezzi dello stesso puzzle.
Poi sentì una valanga di piacere esploderle nel ventre, emettendo un gemito, seguito poco dopo da Charlie, che si teneva sollevato con la forza delle braccia. Le mise una mano dietro la testa, tra i capelli che sembravano fili d'oro.
Stettero qualche secondo in quella posizione, poi lui la guardó, sorridendole e premendo un bacio sulla sua bocca.
«Ti amo Helen Clark»
L'amava?
Helen percepì lo stomaco agitarsi e il cuore fare salti mortali nel proprio petto.
Si avvinghió al collo di lui, scoccandogli più e più baci, uno dopo l'altro.
Rise, appoggiando la propria fronte su quella del ragazzo.
«Anch'io, Charlie Weasley»
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Omnia Mutantur
Fanfiction[AN HARRY POTTER SPIN-OFF] Tutto cambia, niente muore. (Tratto dal testo) «Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchè riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve p...