Helen schiuse gli occhi lentamente, qualcosa le solleticava la pelle; Charlie stava tracciando una scia di baci sul suo collo. Era certa non potesse esserci risveglio migliore. Gli passó una mano tra i capelli, sorridendogli.
«Buongiorno» bofonchió, guardando la sveglia che stava poggiata sul comodino: erano le sei, piuttosto presto. Accanto alla sveglia c'era la rosa che Charlie le aveva regalato; la portava sempre con sè.
Era più radiosa del solito, di un bel rosso vivo.
Helen lasció un bacio sulla bocca di Charlie, accarezzandogli la guancia ruvida, per poi mettersi a sedere, con un sorriso stampato in volto.
«Per quanto resterai qui?» domandó Charlie, spostandole una ciocca dietro l'orecchio
«Fin quando avranno bisogno di me».
Le stampò un bacio sulla spalla, Helen rabbrividì.
«E allora fagli capire che sei indispensabile, come lo sei per me».
Con un gesto che la colse di sorpresa, Charlie le afferró la vita, facendola sedere a cavalcioni su di lui, che stava con la schiena poggiata alla spalliera dura del letto. Helen apprezzó quel modo, il fatto che stesse sopra di lui, e lo guardasse negli occhi, perdendosi in quelle sfumature. Era stata lontana da lui troppo tempo.
Rimase lì a pensarci un attimo, e per un istante soltanto desideró non essere parte della resistenza. Si chiese cosa avesse potuto provare, a vivere quel tumulto come una comune strega. Tutto ció che avesse scelto, aveva comportato plurime conseguenze: la lontananza dalle persone che amava in primis. Forse avrebbe potuto vedere Jacob prima di tornare, prenderlo in giro ancora.
D'altra parte non vedeva suo padre da troppo tempo, nè Adeline.
Adeline.
Chissà come stava.
Poi Charlie si schiarì la gola, in procinto di dire qualcosa.
«Helen, non sai quante volte ti ho pensato e quante avrei voluto scriverti, dirti che stavi andando alla grande, che mi mancavi. Ho saputo che non è stato un ultimo anno con i fiocchi, ma ero convinto che ce l'avresti fatta comunque, e guardati ora. Helen Clark, io sono fiero di te»
Helen sentì i polmoni espandersi a pieno, riempita di quella gioia. Lui l'aveva pensata, avrebbe voluto vederla, averla accanto.
«Anche tu mi sei mancato, Charlie, solo Merlino sa quanto» sospiró, allacciandogli le braccia al collo e baciandolo ancora e ancora.
Avrebbe voluto congelare il tempo intorno a quella stanza, restare così per sempre.
«Io ti amo Helen, voglio che tu lo tenga a mente, sempre»
«Ti amo anche io, Charles Septimius Weasley»
«Usare addirittura il secondo nome! Colpo basso Clark» osservó, rovesciandola sul materasso e sovrastandola, Helen, di contro, gli afferró la vita, cingendolo con le gambe esili. Charlie prese a baciarle il collo, poi le clavicole, le spalle, il seno.
Una serie di brividi scossero Helen.
Come aveva fatto a stargli lontana tutto quel tempo? Come aveva fatto a resistere a quella carenza?
Ma poi la risposta apparve lampante: l'amore è capace di tutto, persino di questo.Quando Charlie fu andato via, Helen si vestì rapidamente, non voleva essere in ritardo per nessun motivo. Differentemente da ció che si aspettava, il signor Gray l'attendeva appena all'esterno della locanda, per incamminarsi insieme alla fortezza.
«Ha dormito bene, signorina Clark?» domandó l'uomo con un velo di sarcasmo; era stato chiaramente lui l'artefice dell'incontro con Charlie.
Helen sorrise, poi rispose: «La ringrazio».
«Non è facile sopportare la distanza delle persone che amiamo, non è così?», Helen annuì timidamente.
«Se volesse vedere nuovamente il ragazzo, le consiglio la materializzazione, so che è molto brava, e la valle è poco distante da qui»
«Chiedo scusa, signor Gray, lei stesso ha detto di prestare attenzione, mi ha fatto intendere che non volesse guai»
«Ha ragione signorina, lei è qui per ottemperare al suo ruolo, che, per l'appunto, deve essere la sua priorità. Tuttavia, sono sicuro che sarà cauta»
Helen rimase colpita da quelle parole, non si aspettava tanta indulgenza; non sapeva neanche quanto tempo sarebbe rimasta lì.
Poi l'uomo la studió con lo sguardo, continuando quel discorso:
«L'amore è un potente antidoto a tutto, signorina Clark. C'è bisogno di amore ora come ora», volse gli occhi verso i nuvoloni plumbei che avanzavano contro di loro, con lo sguardo perso.
«Hanno portato via qualcuno anche a lei, dico bene?»
L'uomo non rispose, continuando a camminare.
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Omnia Mutantur
Fanfic[AN HARRY POTTER SPIN-OFF] Tutto cambia, niente muore. (Tratto dal testo) «Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchè riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve p...