Helen si trovò davanti alla porta di casa sua.
Avevano lasciato i Weasley pochi minuti prima, dandosi appuntamento per ora di pranzo a casa dei rossi, Molly li aveva gentilmente invitati, come era solita fare ogni anno.
Rabbrividì, ma non per il freddo. Per quanto il clima fosse gelido, il tremore era dovuto a tutt'altro.
Era l'essere tornata a casa, le faceva sempre uno strano effetto.
Casa.
Che strana parola, breve, ma con un significato immenso, racchiude in se' una serie di sentimenti infiniti.
Casa è accoglienza, è riparo, è amore, è sollievo, è vita, è famiglia.
Casa, per lei, è anche vuoto; quello che l'attanagliava, quello che non aveva intenzione di colmarsi, nè tantomeno di essere colmato. Non c'era cosa o persona che riuscisse cementare questo enorme pozzo che le si era creato in petto, proprio accanto al cuore. Era profondo e lei lo temeva, temeva di caderci dentro senza più riuscire ad uscirne.
Amava suo padre e suo fratello, di questo ne era certa, tuttavia loro non erano sempre presenti e per quanto lei li sentisse parte integrante della sua esistenza, non riusciva a ignorare quel senso di incompletezza che l'affliggeva.
Incompletezza.
Che sensazione stupida.
«Chi è davvero completo, papà?»
La domanda le sfuggì di bocca quasi senza che se ne accorgesse.
Il padre le si fermò accanto, indugiando per un attimo.
Teneva il baule sotto il braccio.
«Non esiste qualcuno che sia completo, Helen. Ognuno di noi è come un puzzle composto da infiniti pezzi, pertanto è impossibile averli tutti. Durante la vita cerchiamo quelli mancanti, aggiungendoli a quelli che già possediamo.»
Si concesse una pausa, per poi continuare.
«Tuttavia, i miei pezzi non sono uguali ai tuoi, così come i tuoi non sono uguali a quelli di Jacob.
Sono diversi, siamo diversi.
Ognuno cerca i propri pezzi.
Io, ad esempio, posso dirti come il mio "pezzo mancante" fosse tua madre. Incontrando lei, mi sono sentito completo, intero.»
Helen, abbassó lo sguardo, fissando un punto indeterminato.
«Ed ora che lei...non c'è più?»
«Rimane sempre il mio "pezzo mancante", Helen.
Non importa che lei sia viva o morta, lei c'è, c'è sempre, ed è proprio qui.»
Pose il proprio dito a livello del cuore, abbozzando un lieve sorriso. Helen giuró di aver scorto le lacrime affioragli agli occhi.
«Io non credo che sia così.»
Jacob si avvicinò, dopo aver aperto la serratura della porta d'ingresso con un Alohomora.
«Io credo che non esista un pezzo mancante, ognuno di noi dovrebbe essere in grado di bastarsi da solo.
Insomma, io non ho necessariamente bisogno di qualcuno. Ho me e il mio lavoro.»
«Quindi hai i draghi.»
Costatò Helen, continuando a guardarsi le punte dei piedi.
Jacob la guardò, perplesso.
«I draghi sono il tuo "pezzo mancante", il tuo lavoro sono loro, infondo.»
«Beh, forse si.»Si accomodarono finalmente all'interno.
Helen fece un grosso sospiro, poi cominció a guardarsi intorno.
Era tutto come lo aveva lasciato, tutto uguale, come se il tempo lì dentro non fosse mai trascorso.
«Forse dovreste darvi una sistemata, faremo tardi al pranzo dai Weasley altrimenti.» disse il signor Clark, togliendosi il cappotto.
«Giusto!» Jacob si stiracchiò.
«IL BAGNO È MIO!»
Quell'affermazione improvvisa, allertò Helen.
Non poteva permettere che Jacob si impossessasse della doccia prima di lei.
«NON ESISTE, JACOB!»
Non fece nemmeno in tempo a rispondere che il fratello si era già precipitato in direzione del bagno.
Corse lungo le scale cercando di superarlo, invano, perchè una volta arrivata al piano superiore, notó che lui era già davanti alla porta.
Le venne in mente una cosa.
Non appena vide la mano di Jacob in procinto di poggiarsi alla maniglia, trasfigurò quest'ultima in un porcospino.
Lo sentì imprecare, mentre si teneva la mano dolente.
«Giochi sporco, Helen.»
Protestó lui.
Riportó la maniglia al suo normale stato.
«Lo so, ho imparato da poco.»
Sorrise, entrando nella tanto bramata stanza, mentre assaporava la dolcezza della vittoria.

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Omnia Mutantur
Fanfiction[AN HARRY POTTER SPIN-OFF] Tutto cambia, niente muore. (Tratto dal testo) «Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioè sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchè riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve p...