I suoi passi pesanti che battevano sul pavimento dei corridoi lasciavano trapelare la furia che Chloe mascherava dietro il suo volto angelico.
Lo stava inseguendo, di nuovo.
Lo stava inseguendo ancora dopo che, come sempre, l'errore non era stato commesso da lei.
Forse lo stava raggiungendo in infermeria per il puro gusto di mollargli un altro ceffone in volto.
Forse stava andando da lui per rompergli il femore.
Oppure per scagliarlela davvero qualche fattura per le bolle.
Erano tutte le giustificazioni che cercava di fornire a sé stessa ogni qualvolta si domandasse perché stesse scappando in infermeria per accertarsi che niente di grave fosse accaduto.«Mi scusi, Madama Chips.» sussurrò lei all'uscio della porta del l'infermiera, avanzando lentamente verso la donna di mezz'età con la divisa ospedaliera.
«Sì?»
«È troppo presto per le visite?»
«Sei in rilevante anticipo, mia cara.» mormorò l'infermiera con tono dispiaciuto.
«Ma puoi entrare.» esordì poi strizzandole l'occhio.Chloe abbozzò un timido sorriso, prima di superare repentinamente la figura di Madama Chips e controllare, singolarmente, ogni lettino della grande stanza in cerca di quel maledetto Serpeverde.
Lo vide lì, in un lettino lontano da tutti gli altri, con la testa sul cuscino e le sottili coperte che gli coprivano gran parte del corpo ancora rivestito dal suo solito completo scuro.
Aveva le palpebre chiuse, ma non stava dormendo.
Si avvicinò a passo felpato, quasi fosse impercettibile. Arrivò al lato destro del materasso, scrutando con gli occhi quello che era un Draco Malfoy inerme, sofferente e probabilmente in dormiveglia.
Osservò come il torace si dilatasse e si contraesse ad ogni suo respiro respiro; quanto avrebbe voluto lasciar scorrere le dita su quel petto.Deglutì silenziosamente e scosse rapidamente il capo, maledicendosi per quei pensieri erranti che la sua fantasia le forniva ogni volta che era vicina a quel ragazzo.
Si rammentò quanto accaduto, quanto questo le avesse fatto e soprattutto quanto ci avesse sofferto.
Sul suo volto le si dipinse un'espressione torva e furiosa; aggrottò le sopracciglia e strinse i pugni, portandoli bruscamente sul materasso ove questo giaceva.Draco trasalì, a quel gesto così brusco e privo di delicatezza.
Spalancò gli occhi, sobbalzando, e portando lo sguardo sorpreso, ma spaventato, su Chloe.
Si rilassò nonappena la vide; o almeno si rilassò nel sapere che non fosse Piton o, peggio ancora, suo padre.«Cosa é successo?» domandò lei con occhi furiosi.
«Niente, una discussione finita male.» rispose lui, dopo attimi di esitazione, distogliendo lo sguardo altrove.
«Chi ti ha detto che potevi trovarmi qui?» chiese poi.«Le domande le faccio io, Malfoy.» ringhiò la Serpeverde sporgendosi minacciosa.
«Dimmi chi é stato.»
Non era una domanda, era una pretesa.
Pretendeva delle risposte, e Draco lo sapeva.
Sapeva che, mentirle ancora, sarebbe stato il motivo scatenante di un loro, stavolta definitivo, distacco.«Harry Potter.» mormorò il biondo.
«Ho duellato con Harry Potter nel bagno di Mirtilla Malcontenta»«Hai duellato con Harry Potter oppure hai provato a fare sesso con qualcun'altra che, stavolta, ti ha davvero scagliato una fattura stendente?» domandò ancora Chloe con scetticismo, lasciandosi sfuggire quella che era la più amara delle risate.
«Per Salazar, ti sto dicendo la verità!» squillò questo gesticolando debolmente.
«Beh, allora sappi che non ti credo.» lo anticipò lei tutto ad un fiato, con espressione infastidita.
«E aggiungerei che, anche qualora fosse vero, te lo sei meritato.» terminò questa raddrizzandosi di fianco a quel materasso scomodo.
Incrociò i suoi occhi inferociti contro quelli colpevoli di Draco Malfoy, che la guardava dal basso con espressione abbattuta.
Non solo perché era in recludescenza da quella maledizione che gli aveva causato dei danni piuttosto gravi, bensì perché l'unica persona di cui si fosse mai preoccupato lo stava distruggendo proprio lì, sul cuore.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...