Insistentemente e sonoramente.
Sono gli unici aggettivi che descriverebbero al meglio come le gracili mani di Chloe battevano irruente sulla porta della stanza di Blaise Zabini.Erano da poco risuonate le otto e trenta; era una tiepida domenica di fine febbraio e la neve scendeva lentamente dal cielo sino a posarsi sulle prorompenti mura del castello di Hogwarts.
Certo, Chloe non stava urgentemente certando Blaise per giocare a palle di neve ma, sicuramente, lo cercava per ben altro.Il mulatto non ci pensò due volte a non aprirle la porta, nonostante fosse consapevole che c'era lei, dall'altro capo di essa.
Non avrebbe smosso il più insignificante dei muscoli del proprio corpo per ascoltare le sue scuse - o meglio - le sue storie su infatuazioni adolescenziali.
La sua espressione torva era accompagnata dalle sue dita che, nervosamente, picchiettavano la vetrata che affacciava all'immensità del Lago Nero.Solo quando egli udì un lebile «Alohomora.» capì che avrebbe dovuto mantenere la calma e rinchiudere dentro di sé tutta la sua furia.
«Che cosa vuoi?» domandò il moro Serpeverde, senza degnar di alcuno sguardo la compagna che, alle sue spalle, richiuse la porta della stanza dietro di sé.
«Come hai potuto farmi questo?!» domandò a sua volta la ragazza.
Zabini non tardò a scorgere la sua voce rotta - ma infastidita - da chissà quante ore di pianto, da chissà quale notte tormentata.
E un po' - nel profondo -, si sentì rammaricato ed angosciato all'idea che, sulla base di qualunque baggianata Theodore Nott le abbia raccontato, quella pianto era anche a causa sua.«Che cosa avrei fatto, io, di sbagliato nei tuoi riguardi?» domandò con scetticismo il ragazzo.
«Blaise, io credevo che fossimo amici!» esclamò lei allargando le braccia, sconsolata, e trattenendo lacrime che chissà da quanto cercava di trattenere.
«Come hai fatto, tu, ad avere la sporca coscienza di avvicinarti a me solo per fare un favore a quello stupido del tuo amico?!» urlò lei, arrossendo in volto dalla rabbia, mentre gli occhi iniziarono a pizzicare fortemente.«Per l'amor del cielo, Black!» tuonò a sua volta Zabini, voltandosi innervosito verso la giovane.
«Lo ammetto; ammetto di esser stato spinto da Malfoy in questo assurdo teatrino per farsi scusare da te, ma come puoi pensare che io, in tutti questi mesi, non mi sia legato a te?!» esordì questo con occhi offesi.«Tu mi hai usata!» lo riprese lei, puntandogli un dito contro con fare aggressivo.
«Voi mi avete usata per scoprire i miei sentimenti nascosti; mi avete usata per i vostri stupidi comodi!» proseguì ella.«Pensi che se il mio obiettivo fosse solo questo, ti avrei davvero parlato della mia situazione con Weasley? Pensi davvero che avrei chiesto aiuto a te, la persona con la situazione sentimentale più brutta esistente, per poter piacere a Ginevra? Pensi davvero che avrei trascorso il mio tempo libero con te?!» domandò con marcata ironia Blaise, al puro scopo di affrontare coraggiosamente tutte le offese ricevute.
«Io sono stato onesto con te; sapevi che era opera di Malfoy quando sono finito in punizione con te! Ma tutte le volte in cui ho deciso di restati accanto, successivamente, sono state delle mie decisioni! Così come ho avuto, per te, il rispetto di non intromettermi nella vostra assurda situazione!»«Sì, ma tu-» si preparò ella a controbattere.
«Io niente!» squillò Blaise, interrompendo la ragazza.
«Tu hai rovinato tutto; come hai potuto credere alle parole di Theodore Nott?!»«Theodore mi ha rivelato tutto questo!»
«Non avevo dubbi, sai? - ironizzò il ragazzo - Dopo anni, che cerca insistentemente di conquistarti, gli è bastato inventarsi l'ennesima menzogna per abbindolarti!» tuonò egli.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...