«Chloe, per Salazar, sono passate tre settimane!» esclamò Zabini durante un tiepido pomeriggio di fine marzo trascorso in Sala Comune.
«Quello che ho visto non significa niente, Blaise!» ribatté la bruna, distogliendo lo sguardo altrove.
Erano passate lentamente le tre settimane trascorse da quella raccapricciante passeggiata nella foresta proibita.
Il giorno successivo Chloe, né tantomeno Blaise, avevano proseguito con le inutili punizioni inflitte da Argus Gazza.
Era tornato tutto come prima; più o meno.
Il ricordo del Molliccio inaspettato di Chloe, che rappresentava la sua paura di vedere Malfoy amare un'altra donna, non le concesse il più misero momento di tregua.
Non lo aveva raccontato, a Theodore Nott, che continuava a domandarle cosa ella avesse visto, o fatto, di così importante da renderla totalmente apatica e ansiosa.
Beh, certamente c'era più di una cosa che Theodore non riusciva a spiegarsi.Si avvicinava il periodo di Pasqua; quell'anno non erano prospettate grandi feste o meeting tra studenti.
I docenti avevano solo assicurato la presenza di un delizioso buffet in Sala Grande.
Gli studenti, come sempre, erano autorizzati a rientrare nelle proprie abitazioni per festeggiare l'occasione assieme ai propri parenti.
Una possibilità di cui Chloe avrebbe ben fatto a meno.«Smettila di ronzarle attorno, Zabini.» lo riprese Theodore Nott, arrivando repentino alle spalle della fidanzata.
Questo spostò il suo sguardo malefico su Chloe, ignorando totalmente la presenza di Zabini, tramutandolo in un'espressione rilassata e serena.
«Torni a casa per le vacanze di Pasqua?» domandò il moro.
«N-No, non mi va di vedere i miei genitori.» mormorò ella.
«Fantastico!» esclamò Theo.
«Vieni da me?» propose, con occhi elettrizzati e carichi di adrenalina.«I-Io..» farfugliò Chloe, con evidente indecisione.
«Credo che sia ancora troppo presto.» sentenziò la bruna.Non solo non era minimamente intrigata sentimentalmente con quel ragazzo, pergiunta questo le stava addirittura proponendo di passare le festività pasquali da lui, assieme alla sua famiglia.
Avrebbe preferito di gran lunga passare la giornata di Pasqua rinchiusa in dormitorio, piuttosto che fingere, dinanzi ai signori Nott, di amare incondizionatamente il loro rampollo.
Inoltre, ammettiamolo, quanto sarebbe stato imbarazzante dover fingere effusioni amorose con una persona per il quale non si nutre nient'altro che assoluta diffidenza?Gli occhi scuri del ragazzo di spensero, a quella risposta.
Forse, in parte, si sarebbe aspettato quella reazione titubante e chiusa, stando al fatto di come ella, dall'oggi al domani, si fosse ritrovata legata a lui.
Mugugnò infastidito, il ragazzo, prima di oltrepassare la figura della bruna Serpeverde per dirigersi altrove assieme ai suoi compagni.Si scambiò un'occhiata fugace assieme a Blaise Zabini, Chloe, mentre questo era stato malamente invitato da Nott a dileguarsi.
Blaise le rispose con un sorriso d'intesa, quasi volesse complimentarsi con la compagna per quella reazione e risposta tutt'altro che sbagliata.
E per quanto il mulatto volesse congratularsi per non essersi appioppata una noiosa cena in famiglia con i Nott, avrebbe anche voluto ricordarle di avere una questione in sospeso con Malfoy.***
Il sole era ormai calato e l'aria si fece rapidamente sfresca e rarefatta.
Dopo l'ultima volta che Chloe si ritrovò a discutere dei turni di ronda, provava un forte senso di imbarazzo al ricordo di quanto avvenuto.
Per una serie di fortunati, o meno, eventi la sua compagna di ronda, quella notte, sarebbe stata Hermione Granger.
In parte non era dispiaciuta di quel sorteggio: per quanto non avesse ancora metabolizzato, o del tutto perdonato, il comportamento della Grifona, non faceva che riesumare il ricordo di come questa si fosse battuta contro quei due ottusi Serpeverde per imporgli di portarle rispetto.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...