40. Giochi logoranti.

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Quella giornata non si prospettava affatto rosea per Chloe.
Dopo esser rientrata alle quattro di mattina dalla ronda con Malfoy, averci bisticciato e, a malincuore, avergli detto quelle parole, si era persino svegliata con il rumore assordante e fastidioso di Axandra che aveva iniziato a battere violentemente le proprie ali per chissà quale ragione alle sette e venti di quella mattina.

Diretta in Sala Grande, con l'entusiasmo di un bradipo stanco, venne affiancata da Zabini che, con espressione ancora sognante, la salutò con una poco opportuna pacca sulla spalla.

«Buongiorno!» squillò il moro.

«Blaise.» rispose lei con un cenno del capo, assonnata.

«Non vuoi più uccidermi?»

«Magari quando sarò completamente sveglia.» rispose lei, lasciandosi sfuggire uno sbadiglio incontrollato.

Blaise sorrise divertito ammirando l'intramontabile, seppur soppressa, genuinità di quella ragazza.

«A te, piuttosto, come é andata?» domandò ancora ella.

«È andata benissimo, ci ho scherzato molto assieme!» esclamò Blaise, prendendo posto sulla panca del tavolo dedicato ai Serpeverde.
La bruna gli si sedette di fianco - un po' per ascoltare la bella serata che il suo amico ebbe trascorso grazie ad un suo sacrificio, un po' per avere la certezza che Malfoy non si sarebbe seduto nei paraggi - lasciandosi scivolare sul posto libero tra Blaise e Pansy.
«Non so come ringraziarti!»

«Magari la prossima volta evita di farmi finire in ronda con Malfoy.» mormorò ella.

«È andata così male?» domandò.

«Lascia perdere, Blaise.» sospirò la bruna, allungandosi verso il vassoio dei muffin al cioccolato.

Blaise Zabini le rivolse uno sguardo sconfitto; lo sguardo di chi, nonostante non conosca a fondo la persona dinanzi a sé, avrebbe voluto stringerla in un abbraccio consolatorio.
Lui non era un sensitivo, né tantomeno era abbastanza volenteroso di imparare incantesimi per leggere nella sua mente e scoprire se ancora riservasse dei sentimenti nei riguardi di Malfoy. Ma non era difficile intuire come quei due morissero dalla voglia di perdonarsi; nonostante le difficoltà ad interporsi tra loro.
Forse Chloe aveva solo bisogno di una spinta in più, di una spalla su cui piangere liberamente e sfogare le sue sensazioni. Non sarebbe stato facile, tuttavia, convincerla a fidarsi di lui; soprattutto non dopo che quel cocciuto del suo amico si fosse fatto cogliere in flagrante ad implorargli aiuto.

Ma decise che, contrariamente alle sue iniziali intenzioni, l'avrebbe aiutata.
Magari non avrebbero avuto il loro lieto fine, ma lo avrebbe consolato la consapevolezza di averla aiutata a superare quel brutto momento.

Trascorsero assieme la giornata; tra la noiosissima lezione di erbologia e la spaventosa lezione di volo. Nonostante non glielo avesse chiesto, Blaise le raccontò di sua iniziativa tutto ciò che era accaduto la sera precedente; ormai era evidente a tutti i suoi amici come questo avesse una cotta per la Grifondoro.
E Chloe lo ascoltava curiosa, interessata. Lo ascoltava come fosse la sua confidente; con sguardo attento, pronta a consigliargli la metodologia migliore per conquistare il cuore di una fanciulla.

E forse da lì - ma molto probabilmente da parecchio tempo addietro - , dopo aver desiderato solo di affatturarsi a vicenda, nacque una meravigliosa amicizia.

***

«Finiamo questa ronda il più velocemente possibile.» avanzò Chloe con tono sprezzante, sorpassando la figura di Draco Malfoy durante la loro seconda, nonché ultima, notte di ronda.

Sound Of Silence || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora