25. Assenze strazianti.

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«Parlano di chiudere la scuola.» mormorò Daphne quel pomeriggio.

«La chiuderanno.» precisò Pansy Parkinson senza mai alzare lo sguardo dal pavimento.
«Torneremo il prossimo anno, forse.»

Le Serpeverde, così come tutti i restanti studenti della scuola, erano ferme, sedute su delle panche nella Sala Grande il pomeriggio seguente.
La notizia della morte del presidente Silente non tardò ad arrivare alle orecchie di chiunque.
Molti docenti, tra cui McGranitt e Lumacorno restavano fortemente scossi, inermi, fermi dinanzi a quelle orde di studenti che imploravano di tornare a casa, terrorizzati dall'evidenza che, stavolta davvero, Lord Voldemort aveva fatto ritorno.
Non erano più le isteriche follie di Harry Potter a preoccupare, bensì l'evidente ed imminente pericolo che vagava nel Mondo Magico.

Blaise Zabini picchiettava nervosamente le dita della mano sulla sua stessa coscia, spallato contro lo schienale di una panca poggiata al muro in pietra, volgendo lo sguardo attento su ogni studente di quella stanza.
Si soffermò solo uno di loro; anzi, una di loro.

I suoi occhi spaventati si muovevano velocissimi tra le innumerevoli figure studentesche che brulicavano in quella stanza. Vedeva come le tremassero le gambe, nonostante fosse seduta su una rigida panca; la sua schiena era raddrizzata e tesa come fosse una fune e, con quelle sottili dita, sfilacciva l'orlo del suo sottile maglioncino grigio scuro.

Fu distratto dal cogliere ogni dettaglio, percepire ogni sensazione da lei vissuta, quando qualcuno alle sue spalle gli punzecchiò il braccio destro.
Si voltò, lentamente, per non distrarre nessuno dai rispettivi pensieri con movimenti bruschi.

Theodore Nott sedeva sullo schienale della panca ove era Blaise Zabini, con i piedi sul posto a sedere e i gomiti sulle ginocchia.
Osserva il compagno con sorriso sghembo e dispettoso, probabilmente in attesa di qualche miccia che, presto, li avrebbe fatti bisticciare ancora.

«Cosa vuoi?» domandò Zabini con tono scorbutico.

«L'hai vista?» sussurrò Nott, quasi sogghignando.

«Sì, l'ho vista.» sospirò silenziosamente il moro, guardando ancora espressione sconsolata quella giovane studentessa a qualche metro di distanza.
«Se solo tu non ti fossi intromesso.» terminò poi Blaise, serrando i denti.

«Ehy amico, per quanto ne sappia lei e Malfoy si sono parlati ieri sera, avrebbe potuto dirglielo lui stesso.» si giustificò ancora Theodore.

«Non ha più importanza ormai.» mormorò Blaise.
«È tutto rovinato, adesso.»

«Zitto idiota, arriva.» sibilò Nott, scuotendo delicatamente il moro da una spalla e, con il capo, facendo segno di osservare come questa si stesse avvicinando.

Non ebbe il tempo, Blaise, per poter ribattere a quella sua affermazione.
Anche se, ciò che avrebbe voluto dirgli era che si stava dimostrando un grande manipolatore bugiardo.

Zabini non era innamorato di Chloe; e non aveva mai avuto il minimo interesse in lei.
Certo, non avrebbe mai negato essere una tra le più belle studentesse di Hogwarts, tuttavia il suo cuore era, da mesi, destinato ad un'altra fanciulla.
Ma lì, in quel momento, vederla avvicinarsi con passo incerto e con gli occhi colmi di insicurezze, gli fece uno strano effetto.
Aveva capito, finalmente, come aveva fatto a conquistarsi il tanto ambito cuore di Draco Malfoy.

«Blaise, Theodore..» li richiamò con voce sottile, una volta vicina alle figure dei due Serpeverde, e con un tono tutt'altro che allegro.

«Chi ti ha fatto questo, pasticcino?» domandò con ironia Theodore Nott, fingendo un'espressione rattristata ed increspando le labbra, alludendo alla sua presenza decisamente mortificata.

Sound Of Silence || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora