Sono realmente poche le volte in cui, una ragazza, consente ad un qualsivoglia conoscente la possibilità di toccare i propri capelli.
Perlopiù per una Serpeverde come Chloe, ossessivamente ossessionata dal mantenere un decoro estetico sempre presente, era quasi del tutto impensabile che un persona diversa da Draco Malfoy potesse sentirsi autorizzata a farlo.Eppure, poteva certamente concedere un'eccezione per Blaise Zabini.
Era piuttosto imbarazzante pensare come questa si fosse rifugiata nella stanza di dormitorio appartenente al prefetto della sua stessa casata; soprattutto se si considerasse come questa fosse già sprofondata in un vortice di fuoco, contesa tra due ragazzi.Era semplicemente seduta su quella sedia così comoda che affacciava al grande specchio posto esattamente sopra la scrivania in cedro che Zabini Senior aveva esplicitamente richiesto per la stanza del suo rampollo purosangue.
Con le gambe che tremavano nervosamente, nascoste dalla gonna della divisa che cadeva lungo le ginocchia.
E le mani che non smettevano di attorcigliarsi e stuzzicarsi a vicenda.
Una sensazione di ansia e di impotenza mai provata prima.Impotenza, sì.
Perché sentirsi calpestata, e lasciata, da quello che avrebbe ben presto voluto considerare “fidanzato”, non la rendeva certamente carica di fiducia verso se stessa.
Nonostante sapesse che, a lungo andare dall'inizio di quel teatrino con Theodore Nott, iniziava a rendersi poco credibile e, soprattutto, amabile.Ed ogni volta che Zabini lasciava scorrere le dita affusolate tra i suoi capelli morbidi, poteva percepire quanta tensione questa stesse racchiundendo.
«Mi ha lasciata!» esclamò esasperata.
«Ti rendi conto? Mi ha lasciata!»Era, forse, la quindicesima volta che ribadiva a Zabini, esasperato ed annoiato, quanto fosse accaduto il giorno precedente.
E, come ogni ragazza egli avesse conosciuto, anche Chloe odiava essere contraddetta.«Ma tu-» tentò ancora Zabini.
«Io non ho fatto niente!»
«Esatto! Il problema é proprio questo: non hai fatto niente!» sottolineò Blaise, senza smettere di accarezzarle i capelli.
«Per carità, ti ha detto che ti ama!»E non tardò ad accorgersene, Blaise, di come questa avesse distolto rapidamente lo sguardo al pavimento.
Perché sì, era consapevole che Malfoy avesse fatto un grande sforzo per ammetterlo, mentre ella ostentava ancora a nascondersi dietro le sue bugie.«Beh, poteva pensarci prima.» bofonchiò questa.
«Prima? Beh, mia cara, in realtà lo ha fatto!» controbatté Zabini.
Era evidente come, anch'egli, stesse lentamente iniziando a perdere le staffe.Le voleva bene.
Voleva bene ad entrambi. Aveva persino scelto di starle accanto pur di non farle commettere altre sciocchezze.
Eppure, sembrava come se quella ragazza fosse una calamita per le più assurde ed ingarbugliate situazioni amorose.E questo iniziava a stancarlo.
Perché non era mai stato così difficile.
Theodore Nott era un semplice ragazzo che non sopporterebbe di perdere; perciò sì, forse avrebbe fatto storie e paranoie per almeno due settimane, ma prima o poi le avrebbe lasciato condurre la sua vita come é giusto che sia.«Non é vero, Blaise!»
«Non prendermi in giro, Chloe!» sbuffò il moro.
«Ci ho messo tre mesi per convincerlo ad inviarti quella maledettissima lettera!» alzò le iridi al cielo, Blaise.La lettera.
La lettera.
Quale lettera?Scattò in piedi come un razzo, Chloe, cogliendo di sorpresa il ragazzo che, con un lieve sussulto, indietreggiò.
Le iridi cristalline della ragazza squadrarono Zabini come se fossero alla ricerca della verità sul volto del Serpeverde.
Fu un lampo, una saetta che le oltrepassò la memoria, finché non ricordò che l'unica, e sola, lettera di Malfoy che non aveva letto era proprio quella che, mesi prima, aveva incenerito tra le mani di Mafalda.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...