Sound Of Silence || Draco Malfoy

52. La tentazione di Lucifero.

“Perché mi odi così tanto?”.
Erano parole che risuonarono numerose volte nella fredda stanza in un eco che sembrava non finisse mai.
Più frustrante era sicuramente il tono di voce affranto con il quale questo ebbe pronunciato tali sentimenti.

Chloe pensò che quella fosse l'assurdità più grande che Draco Malfoy avesse mai osato domandarle.
Lei, che - a detta del ragazzo - non aveva mai conosciuto sentimenti diversi dall'amore e dalla lealtà, come avrebbe potuto odiare qualcuno?
Per giunta, odiare l'unica persona capace di accarezzare ogni frammento della sua stessa anima.

Quell'ambiguo ed inutile tentativo di mascherare, nascondere, sopprimere e dimenticare il suo legame inscindibile con Draco Malfoy stava, lentamente, crollando sotto i suoi stessi piedi.
Come poteva credere che lui abboccasse alle sue assurdità? O perlomeno, ai vani tentativi di convincerlo che, per lei, non era nient'altro che un perfetto sconosciuto.

Ma quella semplice, quanto distruttiva, domanda le scatenò in petto una sensazione di adrenalina; sì, adrenalina.
Perché, inavvertitamente, sentì come il suo cuore riprese a battere repentino e come la reattività del suo corpo la rendesse pronta a reagire;  forse erroneamente, ma pur sempre reagire.

Sì, sicuramente avrebbe reagito erroneamente.

«Io non ti odio!» esclamò la bruna, marcando la propria voce - già esageratamente esausta - per nascondere come questa fosse spezzata da un pianto imminente.
«Io maschero con l'odio tutto quello che provo per te!» squillò la bruna, gesticolando nervosamente nel tentativo di distrarre l'attenzione da quelle parole appena pronunciate.
Lasciava scorrere freneticamente le mani tra i capelli, senza difficoltà alcuna, cercando di evitare il più possibile un contatto visivo che si sarebbe dimostrato fatale.

Le sue gote erano in fuoco; non era facile distinguerne il motivo.
Le sue iridi, ancora velate dal pianto, osavano ricostruire uno sguardo convincente, o perlomeno non implorante.
Ed era orribile, per lei, vedere come neanche Draco Malfoy fosse riuscito a contenere i suoi sentimenti.
Era così semplice da comprendere: chiunque avrebbe capito come ci fosse una tensione emotiva, oltre che fortemente sessuale, tra quei due studenti.

Draco si raddrizzò su se stesso, colpito alla sprovvista da quelle parole.
Si sarebbe aspettato tutt'altro: rimorsi, rammarico, il ricordo del suo passato.
Tutto, eccetto quello.
Allungò la mano che era rimasta lungo i propri fianchi indirizzandola sul volto in fiammd della bruna dinanzi, tirando sù con il naso e strizzando gli occhi per frenare quell'irruento pianto.

«E-Ergo..?» domandò con titubanza il ragazzo, ostentando uno sguardo speranzoso.

Speranzoso sì, perché dopo le parole della ragazza, era impossibile per lui non pensare che quell'incontro si sarebbe concluso nel migliore dei modi, e che finalmente avrebbero avuto la loro vita insieme.

Era una domanda per convincerla ad ammettere che in realtà non c'era del rammarico tra loro, ma solo amore.

E più cercava di capire quale sarebbe stata la risposta migliore da fornire a quella domanda, più i suoi occhi distratti e confusi osservavano come la figura di Draco Malfoy fosse sempre più vicina a sé.
Una cosa era certa: i propri sensi vennero smossi nonappena il suo respiro affannoso fu così vicino da esser percepito sul volto.
Una scia di freddo le pervase la schiena, scatenando brividi irruenti e cute anserina.
D'altronde, una parallela sensazione di bruciore le pervase il corpo; come se il suo intero mondo stesse bruciando attorno a sé, ella compresa.

E il pensiero di Theodore, quello che sarebbe dovuto essere il suo “fidanzato”, le oltrepassò la mente con velocità inaudita; perché lui era già sicuramente appisolato in dormitorio e, di certo, non sarebbe andato a cercarla.
Ma dopotutto, chi l'avrebbe mai scoperto?