Le lenzuola bianche e la trapunta color verde salvia erano totalmente arrotolate tra esse in un angolo del letto. Se non fosse per il fatto che in quella stanza ci fosse solo lei, Chloe, chiunque avrebbe scommesso centinaia di galeoni che quel letto aveva ospitato due anime infuocate durante tutta la notte.
Il bagliore del sole che si specchiava nelle profondità del lago nero svegliò Chloe di soprassalto.
Non che lei avesse chiuso occhio, ovviamente. Si consolava solo dall'idea che il sole fosse ormai sorto - e finalmente avrebbe potuto alzarsi da quell'ammasso di lenzuola arrotolate -, ma uno strano senso di angoscia ed ansia irrequieta le attraversò la mente nonappena si accorse che, inevitabilmente, avrebbe dovuto incrociare lui.
Draco Malfoy.
E ripercorse con la sua mente - perché no, non ci sarebbe riuscita a non pensarci - tutta la strana situazione della notte precedente.Si stropicciò gli occhi con il cervello ancora annebbiato dalla notte insonne, domandandosi quale strano scherzo del destino le avrebbe riservato la sua vita quel giorno appena iniziato.
Non si sprecò nemmeno a domandarsi se Blaise Zabini ne fosse già a conoscenza dopo neanche cinque ore dall'accaduto; come poteva non saperlo?
Dunque, si preparò psicologicamente a sopportare le mille domande che anche quel ragazzo, apparentemente indifferente e noncurante della sua situazione, gli avrebbe posto.«Non mangi nulla?» domandò Blaise durante la colazione in Sala Grande, sporgendosi verso la ragazza di fianco.
«Non ho fame.» mormorò lei, giocherellando con la sua argenteria, provocando sottili tintinnii battendo la forchetta contro il bicchiere in vetro.
«Mh.» gorgogliò Zabini, curioso.
«Oggi che sapore ha il tuo balsamo labbra?» domandò poi, mordendosi l'interno della guancia per non esplodere in una fragorosa risata.«Che cosa?!» scattò sconvolta la ragazza, rivolgendo al moro un'occhiataccia furiosa.
Zabini non resistette ulteriormente; si lasciò sfuggire una risata divertita abbassando il capo, consapevole che ben presto avrebbe ricevuto un pugno in un occhio.
«Oh avanti, non dirmi che non ti é piaciuto!» insistette il mulatto.
«Non ci sperare, Zabini.» sibilò ella.
«Né tu, né lui.» ringhiò la bruna, stringendo i pugni con violenza.«Non prendermi in giro, Chloe.» disse Blaise, ammiccando uno sguardo serio e penetrante.
«Anzi, non prenderti in giro; tu lo rifaresti.» si corresse il moro.Questa corrugò il volto in una smorfia infastidita.
Aveva messo le cose in chiaro con Zabini diverse settimane prima: niente dialoghi con allusioni a Draco Malfoy.
Non sarebbe riuscito tanto facilmente a tirarle fuori i suoi segreti, le sue sensazioni ed i suoi sentimenti.
Ma come dargli torto?
Scattò in piedi, rabbiosa, stringendo tra le mani il sottile tessuto della sua mantella nera e verde, portando il suo sguardo accusatore su Blaise nella speranza che questo si rendesse conto del suo errore.
Senza proferire null'altro si allontanò dalla Sala Grande; alla ricerca del silenzio e della pace.
Magari un posto grazie al quale la sua giornata non sarebbe continuata con bisticci, lamentele e ramanzine.La fredda Torre Ovest era sempre l'ideale quando voleva restare sola; le grandi arcate che si sporgevano verso le colline lasciavano intravedere un panorama mozzafiato in ogni mese dell'anno e in quel momento la fresca brezza di Ottobre le risvegliò i sensi, oltre che scompigliarle i già indomabili capelli lunghi.
Si sporse oltre la finestra, sorreggendosi alla ringhiera in legno massiccio che divideva la Torre da quel salto nel vuoto, ammirando come il tiepido sole ostentasse ancora a mostrarsi nascosto dalle nuvole grigie.«Oh..» udì un sussulto sorpreso.
Non era una voce maschile; non era né Draco, né Blaise.
Era una ragazza; ma non era né Pansy, né Daphne.
«Io n-non credevo di trovarti qui.» farfugliò ancora.

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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...