36. Intrusioni notturne.

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«Non se ne parla, ci ho già scontato una punizione, non passerò anche la notte assieme a lui!» tuonò Chloe, scattando in piedi dalla scomoda sedia striminzita ove lei, assieme a tutti i restanti prefetti delle quattro case di Hogwarts, erano seduti per discutere dei turni della ronda notturna.

Sì, i turni venivano estratti a sorteggio e, ironia della sorte, il suo nome era stato affiancato a quello di Blaise Zabini.

«Non si discute, Black.» la riprese con tono calmo un prefetto Tassorosso a lei sconosciuto.
«Ti spetta la ronda assieme a Zabini, tra due giorni potrai sperare in un altro compagno.»

«Sì, e scommetto duecento galeoni che la prossima volta sarà con Malfoy.» sputò questa con espressione corrugata, riprendendo posto a sedere.

«Per l'amor del cielo, chiudi il becco!» la rimproverò Zabini stesso, seduto al suo fianco, con tono di voce assottigliato al puro scopo di invitarla a zittirsi per poter iniziare il proprio turno di sorveglianza il prima possibile.

«Prova a ripeterlo, se hai il coraggio.» ringhiò ella, sporgendosi minacciosa verso il compagno.

«Smettetela, tutti quanti.» sentenziò Hermione Granger, anch'ella prefetto Grifondoro, nel tentazivo di zittire quel brusio di sottofondo che echeggiava in quella stanza, lasciando vagare i suoi occhi scuri lungo ogni studente dotato di distintivo, con sguardo minaccioso.

«Non prendo ordini da mia mia madre, figuriamoci da una Sanguesporco.» commentò ancora la Serpeverde, trattenendo una sottile risata divertita.
La sottile frecciatina non passò inosservata a Blaise Zabini che, con la coda dell'occhio, rivolse uno sguardo stupito, al coltempo divertito, alla compagna.
E anch'egli tentò, invano, di trattenere una sottile risata.
«Andiamo Blaise, ci aspetta una serata piuttosto lunga.» proseguì ella mantenendo un sorriso di intesa assieme al mulatto che, rivolgendole un'occhiata consenziente, si alzò dal proprio posto a sedere per dirigersi altrove con quella nuova, ammiccante, intraprendente e finalmente fiera Serpeverde.

La riunione per i turni della ronda di teneva nella vecchia sala di Trasfigurazione, in una delle numerose torri del castello.
Nonostante fosse solo settembre, quell'anno si prospettava piuttosto freddo e pungente; non per altro la forte pioggia batteva irruenta contro le vetrate delle finestre sino a farle vibrare sonoramente.
Le fiaccole scarsamente ardenti rendevano l'atmosfera tetra e scura, illuminando scarsamente quelli che erano quei lunghi corridoi.

«Mi dispiace.» prese la parola Zabini, dopo diversi minuti di silenzio, ove l'unico suono udibile erano i loro rispettivi passi sottili lungo quegli svincoli dormienti.

«Ti dispiace per cosa?» domandò lei.

«Per quanto accaduto qualche giorno fa.» sospirò profondamente il ragazzo, portando le mani nelle calde tasche della divisa.
«Non volevo reagire in quel modo ma devi capire che non é stato facile.»

«Tu non centri niente in tutto questo, Blaise.»

«Avrei dovuto insistere. Se lo avessi fatto lo avresti saputo diversamente, e magari adesso non saresti in questo stato.»

«Blaise.» si raddrizzò lei, sul posto, arrestando il suo cammino.
Zabini si voltò verso la giovane con aria interrogativa, domandando silenziosamente cosa stesse facendo.
«Non ti parlerò mai di quello che provo, se é questo che cerchi di scoprire.» lo ammutolì lei.

«N-No..i-io..» mentì il ragazzo.

Oh sì, eccome se Draco Malfoy lo aveva implorato di scoprire qualcosa, eccome se gli aveva chiesto di sapere come lei stesse.
Era disposto persino a cedere la sua eredità pur di convincerlo a parlarle, anche solo per cinque minuti, della loro situazione.
E nonostante Blaise fosse fastidiosamente annoiato dal fatto che, dopo avergli consigliato innumerevoli volte di parlarle, questo si ostentava a non dargli ascolto, non avrebbe voluto vederli così.

Sound Of Silence || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora