«Bene, miei cari.» iniziò la docente Sybill Cooman.
Insegnante di Divinazione, la donna era alta e magra, con dei lunghi capelli biondi molto arruffati simili ad una scopa. I suoi occhi verdi, erano limpidi e chiari quanto la sua pelle. Portava dei grossi, doppi e rotondi occhiali scuri, che ingigantivano a dismisura quelle sue iridi chiare. Spesso indossava dei lunghi e colorati foulard, che la facevano somigliare ad una venditrice ambulante piuttosto che un'insegnante.
«Oggi studieremo assieme cosa ci riserva il futuro.» proseguì questa, gesticolando nervosamente con le mani e schioccando gli innumerevoli bracciali rumorosi che portava ai polsi.Ogni studente, seduto in coppia con un compagno attorno ad un esile tavolino in legno coperto da una pseudo tovaglia color fucsia, tirò fuori il proprio libro di testo.
Di fianco a Pansy Parkinson, Chloe condivise il proprio libro assieme alla compagna che, distrattamente, lo ebbe dimenticato in camera.Dopo la soporifera spiegazione di come bisognerebbe leggere il futuro di un compagno, la docente si affrettò a dirigersi verso i posti riservati agli studenti Grifondoro, rigorosamente schierati in ordine.
Ginny Weasley assieme ad Hermione Granger, Harry Potter assieme a Ron Weasley e tanti altri a seguire.
La Cooman si avventò contro Ginevra Weasley, chiedendole di porgere la propria mano affinché questa potesse dare dimostrazione delle sue capacità di veggente.Con riluttanza la rossa Grifona porse la propria mano agguantata poi dall'insegnante che, dopo una rapida occhiata ai lineamenti di quella candida mano, si ritrasse con espressione sognante.
Ogni studente la osservò con espressione incuriosita, volenterosa di domandarle il motivo di quella reazione così stramba.
Certo, a giudicare dall'insegnante, non si sarebbero aspettati nessuna reazione differente.«Nel tuo futuro, mia cara, vedo tradimento.» mormorò la Cooman, portando il suo sguardo confuso e sognante al soffitto dell'alta stanza.
Dopo attimi di silenzio imbarazzante, questa avanzò ancora con delle sue strane affermazioni, sicuramente poco pertinenti alla lezioni.
«Mi domando come mai la gente tradisca.» commentò la stessa, portando una mano sotto il mento in un'espressione interrogativa.«Domanda da un milione di galeoni.» rispose Chloe, con atteggiamento tutt'altro che umile, spallandosi contro lo schienale della sedia ove era posizionata.
«Non voglio distrazioni durante la mia lezione!» squillò Sybill, scuotendo ripetutamente il capo.
A dir la verità, sembrava fosse stata colta da un'imminente esaurimento nervoso; forse non aveva ancora superato il trauma della guerra magica.
«In punizione, Black!»La bruna sbuffò sonoramente, evidentemente infastidita da quella insolita, ma prevedibile, reazione.
Alzò gli occhi al cielo, immaginando l'assurdità della punizione che quella futile insegnante le avrebbe imposto.
Divinazione, pft, secondo Chloe non poteva esistere materia più inutile e meno gratificante di quella.«E se solo qualcuno di voi oserà interrompere ancora la mia lezione, finirà anch'egli a far compagnia alla signorina Black.» terminò, con labbra tremanti dal nervosismo.
Sapeva che quella ragazza non avrebbe tollerato una punizione assieme a lui, altrimenti avrebbe iniziato ad urlare parole senza senso pur di finire in punizione con lei. Ma se lo avesse fatto, probabilmente ella avrebbe fatto ricorso alla McGrannit, quindi era meglio evitare palcoscenici. Soprattutto dinanzi a degli studenti che lo osservavano come se fosse Voldemort in persona.
Lasciò vagare le iridi grigie lungo ogni singolo studente di quella stanza, nella speranza che a nessuno venisse la felice idea di far baccano per guadagnarsi una settimana, o anche un singolo giorno, di punizione assieme alla sua Serpeverde.
Poi, il lampo di genio.
Portò lentamente, con fare inosservato, il suo sguardo sul suo compagno.
Blaise Zabini.
Se avesse davvero voluto che ella fosse al sicuro, o perlomeno certo che nessuno l'avrebbe infastidita, c'era solo un modo per esserne certo.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...