43. La bottiglia.

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Theodore Nott non era solito chiedere favori; soprattutto quando sapeva che, presto o tardi, il suo nome sarebbe stato tirato in ballo.
Ma quella sarebbe stata forse la migliore occasione e, da manipolatore e calcolatore qual'era, non si sarebbe fatto sfuggire quella possibilità così allettante.

Strattonò Tracey Davis, tirata dal colletto della divisa, sin fuori allo spogliatoio dei Serpeverde nel tentativo di allontanarsi da quelle orecchie indiscrete dei suoi compagni.

«Davis, prendi questa.» sussurrò minaccioso Theodore Nott, a qualche centimetro dal viso della studentessa, mentre infilò le mani nella sua grande borsa a tracolla che solitamente usava per le lezioni.
Ne tirò fuori una scintillante, trasparente e apparentemente innocua bottiglia in vetro. Era una semplicissima bottiglia di whisky incendiario, sottile ed affusolata, il distillato per cui tutti i ragazzi Serpeverde stravedevano.

Blaise Zabini, nascosto dietro una sottile e fresca tenda color verde scuro, cercò quanto più possibile di sporgere l'orecchio per ascoltare ed osservare - o meglio origliare - quante più informazioni possibili.
Sgranò gli occhi come fossero dei fari, Zabini, quando notò come quella strana bottiglia dall'aspetto comune veniva stretta possessivamemte tra le mani di Theodore.

«Cos'è?» domandò Davis con evidente espressione confusa.

«È whisky, idiota! Non lo vedi?!» lo riproverò Theodore, portandogli la bottiglia dinanzi al volto con il serio rischio di rompergliela sul naso.

«E cosa dovrei farci?» domandò ancora Davis.

«Dovete solo berla entro la prossima settimana.» lo rassicurò Theodore con sorriso confortante.
«Ma ricordati che, anche se vuota, devi portarla alla festa organizzata dai Corvonero.» precisò infine il moro con espressione tutt'altro che rincuorante.

«E perché dovrei portare una bottiglia vuota?»

«Davis, tu fai troppe domande.» ringhiò Nott portando, con poca leggiadria, quella bottiglia tra le mani della compagna Serpeverde dinanzi.
«Non é veleno; non é neanche una bomba ad orologeria; ti chiedo solo ti finirla e di portarla a quella maledetta festa!» sibilò questo furiosamente prima di voltare le spalle allo studente e incamminarsi nella stessa ed identica direzione dove, sfortunatamente, si trovata Blaise Zabini.

Nott scostò con delicatezza degna di un rinoceronte quella tenda, sussultando lievemente nonappena intravide la figura del compagno dalla scura pelle.

«Mi stai spiando, Zabini?» domandò questo, aggrottando le sopracciglia.

«Non sei nel mio interesse, Nott.» ringhiò il moro.
«Ma mi duole ammettere che tu e la tua bottiglia siete sospetti, molto sospetti.» precisò.

«Non sono affari tuoi, impiccione.»

«Mangiati il fegato, Nott.» sibilò il moro, scoccando un'occhiataccia minacciosa a Theodore che, inarcando le labbra in un sorriso dispettoso, oltrepassò la figura di Blaise urtandogli lievemente la spalla.

***

Nonostante fossero appena risuonate le 15:00 di pomeriggio, i sotterranei non erano il luogo più frequentato dagli studenti. Solitamente a quell'ora si optava per una passeggiata in cortile - i più impavidi al Lago Nero - oppure si accorreva in biblioteca per ripassare gli argomenti delle interrogazioni.

Forse era un bene che quel lungo corridoio fosse vuoto; nessuno da intimorire, nessuno da cacciar lontano, nessuno con cui dover parlare per educazione.
La mente vagava libera ai ricordi: più precisamente a qualche sera prima; quando si é ritrovata contro un muro  avvinghiata al corpo di Draco Malfoy.
E le sue mani sulla schiena; tra i capelli.

Sound Of Silence || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora