Svolgere il proprio ruolo di prefetto era una sempre ben accetta occasione per poter gironzolare a casaccio per il castello dopo il coprifuoco.
Certo, questo accadeva principalmente quando il suo compagno di ronda era Zabini.
Blaise, un ragazzo più scansafatiche di lui stesso, era solito proporre un gradevole salotto pieno di chiacchiericci e gossip.
E le notti di ronda, assieme a Blaise, terminavano sempre con una competizione a chi, tra i due, riuscisse a non vomitare distillati lungo le scale a chiocciola che li avrebbero condotti nelle rispettive stanze.
Non era una situazione che creavano per un qualsivoglia futile motivo - come dimenticarsi il rifiuto di una qualsiasi ragazza -; semplicemente si divertivano e basta.L'ultima volta che il suo nome venne sorteggiato assieme a quello di Blaise però, circa tre settimane prima, non ci era neppure tornato nella sua stanza.
Non era stato neanche con Blaise, quella notte.
Il ricordo offuscato di quella stanza che li circondava, avvolta nell'oscurità di quella notte, contrastata dalla nitidezza con cui ricordava l'espressione, la voce e persino il profumo di quella pelle liscia e morbida, aleggiava nella sua mente giorno e notte.
Sentiva ancora, sotto i polpastrelli, il bruciore di quella schiena che si infiammava, sempre di più, ad ogni millimetro che percorreva su questa.
Ricordava, quasi senza fiato, i suoi sussurri soffocati ove pronunciava il suo nome, con ogni singola lettera che vedeva morirle in gola, mentre si faceva spazio tra lei.E mentre Harry Potter - il suo compagno di ronda per quella notte - continuava a brontolare ed evidenziare la sua disapprovazione per il sorteggio di quella sera, l'unica cosa che avrebbe desiderato era convincere il Grifondoro a tacere per più di tre minuti.
Poneva domande, traeva conclusioni ad assurde teorie sul ritorno di Voldemort, commentava persino i ricordi delle sue noiose avventure assieme a Wesley e alla Granger.
Domandava se Chloe stesse bene, poi cercava di rispondersi autonomamente ipotizzando avvenimenti eclatanti assieme a Theodore Nott.
E quanto avrebbe voluto tompergli ancora una volta il naso, ogni qualvolta questo osasse nominare «Theodore Nott».«E tu come hai reagito quando hai saputo di quei due?» domandò insistentemente Harry Potter.
«N-Nel senso.. - bofonchiò impacciato - era evidente come tra voi due..beh..»«Potter - ringhiò il biondo, saettando le iridi glaciali sul moro alla sua destra - smettila di chiedermi di lei.»
«I-Io pensavo che ti saresti sentito meglio se ne avessi parlato con qualcuno.» mormorò, ancora incerto, Potter.
Certo, Malfoy non era la persona più calma e mentalmente stabile con cui affrontare discorsi inerenti relazioni andate a rotoli, soprattutto se dall'altra parte c'era Harry Potter, il Prescelto.
Innanzitutto perché parliamo dello stesso Draco Malfoy che ha sempre ed indissolubilmente cercato di sabotare o interferire con qualsiasi cosa avesse a che fare con Harry Potter e i suoi amici.Per chi lo conoscesse abbastanza bene come Zabini, era piuttosto evidente come quello avrebbe - di lì a poco - perso le staffe e sferrato qualche schiaffo in pieno volto al castano Grifondoro.
Eppure, contrariamente a quanto ci si aspettasse, forse quella sera Gordic Grifondoro vegliava per la salvaguardia di Harry.Per quanto Malfoy potesse odiare la fastidiosa mania di conoscenza di Potter, si limitava a spostare nervosamente lo sguardo a destra e manca alla ricerca di un diversivo, un battito d'ali di farfalla, che avrebbe distratto il Grifondoro dalle sue ossessive domande e magari concedergli qualche attimo di tregua.
E mentre quello parlava, la mente di Draco Malfoy continuava a viaggiare in lungo e in largo, immaginandosi cosa mai potesse aver fatto la sua Serpeverde in quelle tre estenuanti e lunghe settimane.

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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...