Blaise Zabini non avrebbe mai permesso a Chloe di soffrire ancora. Qualche settimana al suo fianco gli avevano rapidamente fatto notare come e perché Draco Malfoy si fosse innamorato di lei. Era impossibile, per Blaise, credere come ella fosse riuscita a sopperire quella sua innata dolcezza in così poco tempo.
Ma l'evidenza che fosse capace di affezionarsi a qualcuno in meno di due mesi, lo rendeva consapevole che non sarebbe mai cambiata, infondo.Egli non ebbe parlato con nessuno in merito alla fugace chiacchierata con Theodore Nott, né tantomeno di quella assurda scena a cui aveva assistito nascosto tra i tendoni degli spogliatoi.
I suoi sospetti aumentavano a dismisura ogni giorno che passava, soprattutto quando era facile notare come Nott non smettesse di osservare avidamente la sua amica.Mancavano ormai solo poche ore alla tanto attesa festa nei sotterranei e tutti i ragazzi dal quinto al settimo anno fermevano entusiasti di partecipare a quella che sarebbe stata la prima festa dell'anno.
Blaise aveva già provveduto ad inoltrare il proprio gufo a Chloe, ove le domandava la gentil cortesia di dirigersi assieme a lui a quella festa; innanzitutto per non farla sopraffare da decine di rinoceronti in preda agli ormoni, e poi per presentarsi assieme ad una delle studentesse più belle dell'intera scuola.La settimana appena trascorsa non si dimostrò piena di altre assurde sorprese come intrusioni di Nott oppure baci mancati con Malfoy.
E forse era stato un bene.
Ciononostante gli sguardi tra la bella Serpeverde e quest'ultimo non cessavano di settare tra loro, alla assidua ricerca degli occhi dell'altro.Si lasciò scivolare nella grande vasca colma di schiuma al profumo di lavanda e vaniglia, mentre il tepore dell'acqua calda le avvolgeva il sinuoso corpo. Si concedette diverso tempo, assolta nei suoi pensieri, giocherellando con la morbida schiuma del sapone presente, prima che decidesse di iniziare a scegliere come presentarsi a quella festa.
Si domandava se quella sarebbe stata l'occasione buona per distogliersi definitivamente dalla situazione con Malfoy.
Si portò dinanzi all'armadio in legno scuro, tirandone fuori un sontuoso ma raffinato tailleur color verde scuro.
Pansy e Daphne avrebbero sicuramente commentato in malomodo la sua scelta d'abbigliamento; tuttavia non le garbava l'idea di indossare vestiti ammiccanti, aderenti o corti per il puro gusto di farsi guardare.
La sua solita ed intramontabile raffinatezza, almeno nel vestiario, l'aveva sempre contraddistinta.Non che le sue amiche fossero delle sconsiderate, per carità!
Un sottile velo di trucco ed una altrettanto raffinata capigliatura ordinata e sciolta, le assicurarono l'ennesima ottima presenza.
Osservò il suo stesso riflesso nello specchio della sua stanza e ne trasse una triste considerazione.
Era bellissima; bella da fare invidia a chiunque.
Ma i suoi occhi non brillavano della stessa bellezza d'un tempo. Brillavano, ma erano così assenti.Delle nocche batterono sottili dall'altra parte della porta, prima che potesse sentire quest'ultima cigolare.
Si voltò lievemente e lentamente; nella peggiore delle ipotesi sarebbe comparsa Pansy a chiederle in prestito delle scarpe.«Blaise!» sussultò lei, sorpresa nel vedere il proprio amico in un dormitorio femminile, pergiunta nella stanza del prefetto.
«Cosa ci fai qui?»Zabini - che era entrato in stanza con la solita espressione annoiata e frustrata dalla lunga ed estenuante attesa -, si raddrizzò sul posto nonappena posò gli occhi sulla propria compagna.
Un sorriso sincero, amorevole e pieno di affetto si dipinse sul volto del moro, che avanzò all'interno della stanza.«Sembri un angelo!» esclamò il moro, mantenendo un sorriso stampato in volto.
Chloe lo osservò rincuorata, e gli concesse anche'ella un sorriso intimidito prima di far cenno al suo amico di uscire dalla stanza.
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Sound Of Silence || Draco Malfoy
Roman d'amour«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...