«Questa poltiglia appiccicosa potrei nasconderla nel letto del tuo fidanzato, Black!» bofonchiò nervosamente Blaise Zabini.
La foresta proibita non era poi cambiata così tanto dall'ultima volta che l'aveva vista.
I grandi salici dai tronchi possenti e robusti come colonne in marmo erano esattamente come li ricordava. Le grosse radici che si ergevano in modo disomogeneo sul terreno provocavano le solite scivolate nel terreno unto ed umido. I richiami, i ruggiti e i mormorii delle bestie che quella foresta ospitava non smettevano di suscitare ansia e paura.
E sicuramente, il fatto che fosse tarda sera, non tranquillizzava gli animi.Zabini aveva appena messo piede in una - se tale si può definire - pozzanghera fangosa, lì dove era difficile contenere le bestemmie.
Era lui, a portare tra le mani una esile candela ad olio che teoricamente serviva a fornire luce, ma in realtà aveva solo causato a Blaise diverse ustioni sulla mano a causa dell'olio bollente che scivolava via da essa.Ovviamente, i due studenti non avrebbero mai optato - di loro iniziativa - per una gradevole passeggiata nella foresta.
Ma, come tutti sapevano, era una delle punizioni preferite di Gazza.
E nonostante i mugugni, le disapprovazioni e le lamentele dei due, questo sembrava essere impassibile a qualsiasi loro richiesta di variare punizione.«Cerca di non lamentarti troppo, Blaise.» borbottò la giovane, oltrepassando una grossa radice.
«Troviamo queste dannate crine di unicorno e usciamo da questo letamaio!» incitò la ragazza.«Sei tu, tra i due, a conoscere qualcosa di questo ammasso di alberi e creature Oscure, quindi sbrigati a dirmi dove andare!» ringhiò nervosamente Blaise.
Chloe arrestò il suo cammino, portando le iridi angosciate sul moro di fianco, con un profondo sospiro di accompagnamento.
«Sono stata qui tanti anni fa, Blaise.» mormorò ella dopo qualche attimo, per poi sorpassare la figura del moro con rapidità.
«Durante il primo anno, non é così?» domandò quello, alzando il passo per poterla fiancheggiare.
«Esatto, tanti anni fa.» sottolineò ancora quella.
«Con Draco.» precisò a sua volta il mulatto.
«Sì, Blaise.» ammise la ragazza, volgendo uno sguardo implorante al ragazzo.
«Durante il primo anno, assieme a lui, quando tutta questa pagliacciata ebbe inizio.» disse.
«Eravamo così piccoli..» mormorò infine, nella speranza che il compagno non potesse udirla.«Chloe, io voglio solo domandarti se l'altra not-» tentò il ragazzo, prima di esser sovrastato dall'ennesima considerazione della bruna.
«Blaise, la verità é che tu non avresti dovuto scoprirlo; non so come tu abbia fatto, o se te lo abbia raccontato Draco, ma non ha avuto alcun significato.» lo anticipò la ragazza.
«Ma voi siete innam-» tentò ancora il moro.
«Noi non siamo niente!» esclamò lei, zittendo repentina il compagno.
Calò un silenzio assordante, tra i due, smosso solo dai fruscii di vento e dal cigolio di qualche gracile animaletto che si nascondeva tra i cespugli.
«E adesso dividiamoci, altrimenti passeremo la notte qui.» mormorò, infine, la giovane abbassando il capo.Zabini sospirò silenziosamente, arreso alla tenacia di quella ragazza che ancora si ostinava a mascherare le sue emozioni.
Ma era semplice agli occhi di chi, come lui, conosceva entrambi capire come non sarebbe passato ancora molto tempo, prima che questo potesse essere ammesso.Si divisero; e forse non era la migliore scelta se si conderasse il buio occulto e spaventoso che li circondava.
La vide attraversare delle radici, circondata da alberi massicci e secchi, finché la sua sagoma non venne risucchiata nell'ombra.
Un po' temeva per la sua incolumità, poi rammentò come la sua gracilità fosse sbiadita mesi addietro.

STAI LEGGENDO
Sound Of Silence || Draco Malfoy
Romance«Quante volte ho odiato, e odio, l'effetto che mi fai.» sussurrò abbassando il volto verso di lei, ormai completamente immersa nel sonno. «È come se avessi una fiamma nel petto che brucia fino a consumarmi dall'interno.» sbuffò lievemente. «E lo o...