63| La verità viene fuori (parte 2)

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JIMIN'S POV

"Continua..." mi disse JB. Presi un respiro profondo cercando di fare in modo che che le mie parole venissero fuori nel modo giusto. "JB, lo so che sei dispiaciuto per quello che mi hai fatto. Ti perdono.....ma non lo dimenticherò mai. Tutti si aspettano che me lo scordi e basta. Una scusa è tutto quello che ci vuole secondo loro, ma è molto più di quello. Tutto quello che mi hai fatto non può essere dimenticato. Non sono arrabbiato del tutto e nessuno capisce questo, sono solo in un costante...dolore. Ma non sono qui per parlare di me, parlerò di me un'altra volta. Questo riguarda te. Mi dispiace per come tuo padre ti ha trattato, nessuno merita di passare quello. Ma, questo non giustifica le tue azioni. Tutti hanno le proprie ragioni per aver fatto quello che mi hanno fatto. Scommetto che se chiedessi a tutti, tutti mi direbbero che stavano attraversando anche loro un momento difficile. Questo non è il punto. JB, tu mi hai bullizzato sin dalla quinta elementare. Hai esagerato troppo, è vero. Ma il tuo suicidio come potrebbe farmi sentire meglio? Se mi fossi svegliato e tu fossi andato, sarei stato distrutto." mi fermai perché volevo sentire cosa JB avesse da dire. 

JB sembrò davvero immerso nei suoi pensieri. "Io....ero sopraffatto dal senso di colpa. Non sapevo cosa fare, pensai che la mia vita fosse finita. I membri mi avrebbero fatto del male sino a farmi arrivare anche a me in coma o sarei andato in prigione per averti fatto del male. Era come....se non ci fosse via di scampo. Non capiresti, Jimin" disse scuotendo la testa.Iniziai a ridere.

Io non l'avrei capito?

 "JB....capisco più di chiunque altro" dissi mentre lui mi guardò confuso. "Ho provato a saltare giù da un ponte. JB, ho provato esattamente quello che hai provato tu. Sentivo sempre come se non ci fosse nessuna via di scampo. Come se nessuno mi capisse. JB, non siamo così diversi. Ascolta, c'è sempre una via d'uscita. Ho impiegato tanto tempo per realizzarlo e a volte lo dimentico ancora. Ma non mi piace vederti in questo stato. Non sto provando pietà per te, nemmeno io vorrei che qualcuno lo facesse per me, ma andrà tutto bene JB"dissi incontrando i suoi occhi.

"Jimin....posso farti una domanda?" chiese elaborando tutto quello che avevo appena detto."Certo?" dissi chiedendomi di cosa fosse curioso. "Lo so di avere dei problemi con mio padre, ma cosa è successo al tuo? Non lo vedo mai in giro" disse curioso. 

Speravo che non ne parlasse. Normalmente non avrei detto niente, ma dovevo dimostare a JB che non era solo.

Chiusi gli occhi, riportando indietro i ricordi. "Mio padre....è morto" dissi silenziosamente. Lui sospirò. "Mi dispiace.."rispose.

"Mio padre era il mio migliore amico. Lui e mia madre si amavano. Mia madre non era sempre occupata tutto il tempo come lo è adesso. Mio padre mi avrebbe portato ovunque volessi andare e mi avrebbe comprato tutto quello che volevo. Lui mi accettò anche quando gli dissi che mi piacevano più i ragazzi che le ragazze. Lui sapeva come far sorridere le persone. Ero piccolo quando se ne andò. Forse avevo.... 12 anni? Quando avevo 10 anni, mio padre si ammalò gravemente. Fu ricoverato in ospedale e noi andavamo sempre a vederlo. I dottori dissero che non aveva molto da vivere. Aveva sviluppato un disturbo al cervello. L'anno successivo andò in coma. La nostra famiglia era in difficoltà e a quel tempo i membri mi stavano in qualche modo evitando. Non mi bullizzarono fino al liceo ma si allontanarono da me un anno prima. E' stata dura per tutta la famiglia. Mia madre pregò i dottori di non staccare i macchinari da lui ma non potevamo più permetterci di tenerlo in vita. Dissero che sarebbe restato in coma se l'avessimo lasciato e che sarebbe stato meglio per lui se l'avessimo lasciato. Non avevo nessuno con cui parlare, ma lui morì. Mia madre iniziò ad andare fuori a divertirsi, iniziò a portare a casa diversi uomini che avrebbe lasciato la notte successiva. Ero da solo nella mia stanza e tutto quello che avevo era la scuola dove i BLOCK B mi prendevano sempre in giro. Ancora oggi, non penso che i membri sappiano di mio padre. Non era qualcosa di cui mi piaceva parlare. Dopo quello, il rapporto con mia madre divenne teso. Alla fine ha preso le cose seriamente e ha ottenuto un lavoro. Fui felice per un po', pensai di aver riavuto mia madre. Pensai che anche se tutti mi stavano bullizzando a scuola, forse a casa non sarebbe stato più brutto, ma mia madre non si trovava mai a casa. So che le importava di me ed era sempre preoccupata quando tornavo a casa con i lividi, ma era sempre così occupata da non vedere come distrutto realmente fossi. Provai a dirle come mi sentivo ma lo evitava sempre. Perciò, con il passare del tempo, lasciai perdere. Lei non sapeva niente di me anche se glielo avessi chiesto. Dopo la morte di mio padre era come se, il mio mondo si fosse sgretolato." dissi fissando il tavolo in legno massello.

"Jimin....non sapevo che avessi attraversato ciò. Lo capisco, mia madre andava a drogarsi e a divertirsi. Sfortunatamente, mia madre è rimasta sempre la stessa. Non l'ho più vista da quando uscì fuori dalla porta ma provo ancora a informarmi su di lei. A quanto pare entrambi abbiamo dei problemi in famiglia huh?" lui disse scuotendo la testa.

"JB, tutti hanno dei segreti. Qualche volta, ci vuole solo la persona giusta con cui condividerli. Non c'ero io qui per salvarti, ma Jin. Sono qui per aiutarti e Jin è qui per ascoltarti.Ogni tanto abbiamo bisogno di una cosa più di un'altra. Sarò qui se tu lo vorrai, JB, la depressione non è qualcosa su cui scherzare.Ci vuole del tempo per stare di nuovo bene. Sono ancora lontano dallo stare bene. Ecco perché non sono la migliore con cui parlare. Jin è qui, lui ascolterà. Ha passato tanto, ti aiuterà più di quanto io possa fare." dissi grattandomi la testa. 

"Perché dovrebbe aiutarmi più lui che tu?" chiese. "Perché lui ha accettato il suo dolore e l'ha allontanato per poter essere felice. Ho ancora bisogno di aiuto, lo ammetto. Ho bisogno di capire cosa fare per essere felice una volta per tutte. Ascolta Jin, lui ti rimetterà in sesto in men che non si dica" sorrisi alzandomi. 

"Dove stai andando?"chiese JB. "A capire cosa fare, a prendermi una pausa per rivedere le mie priorità. Tornerò, ho solo bisogno di alcuni giorni per me. Ti ingrazio, JB." dissi dirigendomi verso la porta. "Per cosa?" Jb chiese. "Per avermi dimostrato di non essere solo" dissi uscendo. Mi girai verso Jin che aveva uno sguardo preoccupato. "Prenditi cura di lui Jin, ha bisogno di aiuto tanto quanto me." dissi sorridendo mentre lui annuì e ritornò dentro.

Rimasi in piedi sui gradini per un momento. Tutti  miei ricordi stavano correndo nella mia testa. Alcuni belli, alcuni terribili.

Come potrei provare a rendere felice qualcuno quando nemmeno io sono felice?

 Sarò tutto quello che c'è bisogno, alla fine sarò felice. E renderò tutti intorno a me felici perché questo è quello che sono. 

Beh, quello che ero.

 Quello che sarò.

Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora