43| C'è qualcuno lì?

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JB'S POV

Iniziai a ridere pensando a come i ragazzi stessero probabilmente andando a casa di mio padre adesso. Erano tutti veramente stupidi. Non stavo rapendo Jimin veramente, per tenermelo o altro.

Il mio telefono iniziò a suonare, era mio padre. Risposi.

"Pronto?" dissi arrabbiato. "Dove sei ragazzino? Ancora non ho finito con te." disse farfugliando dall'altra parte. "Sto..portando fuori la spazzatura" dissi girandomi a guardare Jimin. "Non mi interessa cosa stai facendo, torna subito qui così potrò finire di picchiarti!" lui gridò al telefono. 

Sussultai ma non dissi niente.

"Sei un figlio inutile e ti meriti tutto il dolore che ricevi. Dovresti essere il ragazzo più bravo e popolare a scuola, ma invece cosa sei? Il secondo? Se avessi saputo prima che saresti stato così patetico, avrei pure impedito di farti nascere" lui continuò ma io gli chiusi il telefono in faccia, lanciandolo sul sedile posteriore.

 Arrivai nella foresta.

Notai che Jimin stava iniziando a muoversi. Finalmente i suoi occhi iniziarono ad aprirsi. Uscii dalla macchina e girai per aprire la sua portiera. Gli tolsi la cintura di sicurezza e lo presi. Lo sentì piagnucolare quando tirai i suoi capelli. 

"C-cosa vuoi  da me, JB?" disse balbettando una volta riacquistati i sensi. "Io? Sai cosa voglio" lo afferrai dal colletto della maglietta e mi avvicinai al suo volto. "Voglio essere il migliore, ma tu sei in mezzo ai miei piedi" dissi lanciandolo contro un albero.

"Voglio averti fuori dalla mia vita, ecco cosa voglio" dissi calciandolo allo stomaco. Lui pianse dal dolore ma non mi interessava. "Voglio che tu la smetta di essere migliore di me" dissi prendendolo a pugni. Lo lanciai al suolo e mi misi sopra di lui. "Voglio che tu muoia!" gridai calciandolo.

"Mi dispiace.." lui disse piangendo dal dolore. "E' troppo tardi per le scuse" dissi continuando a calciare il suo torace. La rabbia prese il controllo di me e non riuscì più a fermarmi. Le sue grida aumentarono. Mi alzai e continuai a prenderlo a pugni. Lui non si oppose, non fece niente. Del sangue iniziò a fuoriuscire dalla sua bocca e dal suo naso. Tutto iniziò a diventare offuscato. Il suo sangue stava per arrivarmi in faccia da quanto forte lo stavo colpendo. 

Le sue grida e i suoi piagnistei non si fermarono ma continuai lo stesso. Pensai a tutti le botte che mio padre mi diede. Tutto si sarebbe fermato se Jimin non fosse stato qui. Iniziò a soffocare. Vidi i suoi occhi iniziarono a chiudersi. Ma prima che si chiudessero, lo sentì mormorare. "Mi dispiace per essere nato."

Questo è stata la prima cosa che ho detto a mio padre quando mi picchiò per la prima volta. Finii in ospedale con 3 costole rotte. Ricordare quel momento mi riportò alla realtà. 

Sussultai lasciando andare le mani dal suo collo. I suoi occhi erano chiusi e sembrava che non stesse respirando. "J-jimin" dissi tenendo il suo volto sanguinante. Controllai i suoi battiti ed erano davvero lenti. Iniziai a impazzire. 

Cosa avevo fatto??? Iniziai a respirare pesantemente. Cosa faccio adesso?? Ricordai di avere ancora il telefono di Jin.

Guardai i contatti e composi il numero di Jackson. "Jin? Perché mi stai chiamando quando ti trovi nella macchina proprio dietro alla nostra?" lui rispose. "N-non sono Jin"dissi tremando. "JB? Dove sei? Cosa hai fatto a Jimin?!" lui gridò attraverso il telefono. "I-io credo di averlo quasi ucciso" balbettai e le lacrime iniziarono a scendere dai miei occhi. 

"T-tu...Dove sei?!" lui gridò dal telefono. Iniziai a piangere ancora più forte. "Sono proprio fuori dalla città, a lato della strada nella radura vicino alla foresta. Porta un'ambulanza con te" dissi chiudendo e mettendomi in macchina. Guardai il suo corpo a terra fuori dalla mia macchina, riuscivo a malapena a vedere il suo petto muoversi.

Presi un respiro profondo guidando verso la mia casa in affitto. Dovevo fare qualcosa.

Dovevo fare....qualcosa.


Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora