80| Buio

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JB'S POV

Me ne andai perché mi sentivo a disagio in quella situazione. In realtà ogni volta che ero nella stessa stanza con loro, mi sentivo a disagio. Sono come quella ruota di scorta che nessuno vuole lì. Beh Jimin mi vuole ma lui ama tutti e vuole che tutti siano presenti e si divertano. È solo una persona amorevole.

Vorrei poter essere così. Vorrei che le persone si accanissero su me come si sono accanite su Jimin. Vorrei che le persone si emozionassero quando entro in una stanza, come facevano con Jimin. Vorrei non essere invisibile.

Immagino sia il karma. Immagino che anche Jimin si sia sentito invisibile per un po' di tempo. Semplicemente non volevo che le persone fossero costrette ad avermi nella loro squadra. Li supporterei per lo spettacolo però. Non avevano bisogno di me. Andrebbero benissimo anche senza di me.

Sorrisi pregando che JR non cercasse di rappare. Il suo rap è orribile. Una volta dovevamo fare un video musicale per una lezione di musica dove io cantavo e JR rappava e diciamo solo che non sono stato io il motivo per il quale abbiamo preso una C. Il mio sorriso scomparve quando capii che probabilmente non avremmo più creato quei ricordi insieme.

Dopo quest'anno se lo saranno già dimenticato. Immagino che le cose siano successe per un motivo. Il karma sta tornando per vendicarsi di me per aver ferito Jimin. Capisco.

Me lo merito di più di chiunque altro. Allora quale migliore cosa se non quella di tornare a casa? La casa di mio padre per essere più precisi.

Salii le scale di legno che portavano alla nostra piccola e costosa casa. Giuravo ogni volta che stavano per cedere ogni volta che salivo o scendevo. Usai la mia chiave per aprire la porta ed entrare. Mio padre era in cucina con una birra in mano come sempre. Mi guardò e i suoi occhi si riempirono di rabbia e frustrazione.

Mi lanciò una bottiglia di birra non appena girai l'angolo. Mi abbassai quando colpì il muro dietro di me. "Guarda chi è tornato...il ragazzo che non ha fatto altri che deludermi dalla nascita. Sai, volevo una figlia femmina dopo di te, ma no, ho avuto te" si avvicinò lentamente, ma io non indietreggiai. Stavo per prevenire ciò che mi avrebbe fatto, perché questo è ciò che mi merito.

Chiusi gli occhi quando sentii una puntura sulla guancia sinistra. Prima che potessi capire cosa mi stesse succedendo, caddi a terra. Mio padre mi aveva spinto e aveva iniziato a prendermi a calci sui fianchi con i suoi stivali. Si liberò da sopra di me mentre mi colpì al naso, facendolo sanguinare. Mi colpì di nuovo in faccia e sentì dei lividi negli occhi.

Continuò per circa 5 minuti, fino a quando non salì al piano di sopra barcollando e cadendo quasi ad ogni gradino. Mi alzai lentamente e guardai il mio viso che sembrava peggio di quello che mi aveva fatto Namjoon. Notai un somiglianza tra le due percosse. Erano entrambi causati dall'odio. Entrambi mi odiavano con tutto il loro cuore.

Sembrava che tutto quello che le persone facessero fosse odiarmi. Io lentamente e dolorante, salii nella mia stanza tenendomi il fianco. Mi asciugai il sangue secco dalla faccia e mi sedetti sul letto. Sollevai leggermente la mia camicia per osservare il danno che mio padre mi aveva fatto al fianco. I lividi sul mio fianco erano blu, rossi e gialli, praticamente l'arcobaleno. Erano tutti a forma di stivale e sembrava che avessi fatto un lavoro a tempo pieno come zerbino.

Mi tolsi la maglietta e la gettai nel cestino dei vestiti sporchi. Mi cambiai i pantaloni e i misi un paio di comodi pantaloni.
Mi sdraiai sul letto e pensai a tutto quello che mi stava succedendo.

Sorrisi anche se stavo soffrendo perché finalmente non mi sentivo più così male. Certo, stavo soffrendo, ma me lo meritavo. Mi sentivo come se stessi finalmente iniziando a sistemare le cose per Jimin, facendomi picchiare altrettanto.

Una volta che chiusi gli occhi, mi addormentai. L'ultimo pensiero nella mia testa era semplice: "Andrà tutto bene."

Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora