70| Perchè

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JIMIN'S POV

Tornai a casa velocemente, ignorando quanto mi stessi sentendo male per essere stato cattivo con Jungkook. Quando arrivai a casa, presi il mio telefono e chiamai JB.

"Yo JB?" chiesi.

"Hey" disse piano.

"Sei già stato da tuo padre, prima che presenti una denuncia per una persona scomparsa?" chiesi preoccupato.

"Ora come ora, non gli importerebbe se io sparissi, anzi ne sarebbe addirittura felice. Nessun problema. Sembri stressato, ho fatto qualcosa?" chiese tristemente.

"No è solo che...odio ferire i sentimenti delle persone, ma a volte devo dire la verità" dissi sospirando.

"Vuoi venire a parlarne?" chiese. "Immagino, non è come quando faccio io qualcosa" disse sorridendo.

"Ok, ci vediamo" dissi prima di riattaccare.

Misi il telefono nella tasca posteriore dei pantaloni e uscii. Erano circa le 8 di sera quando me ne andai, ma non avevo paura del buio. Ho più paura delle persone che della notte. Ero circa a metà strada quando ebbi la sensazione di essere osservato. Non tanto come i serial killer ma come se qualcuno che era lì e non voleva che sapessi che c'era. Pensai di voltarmi per accertarmi che qualcuno non dicesse agli altri dove si trovava JB. Si stava facendo tardi, quindi decisi di proseguire come se niente fosse. Quando arrivai, bussai subito alla porta.

"Chi è?" chiese una voce che sembrava appartenere a JB. "Sono Jimin" dissi alzando gli occhi al cielo. Aprì rapidamente la porta e mi tirò dentro. "Perché sei così prudente?" chiesi. Lui guardò fuori dalla finestra, prima di chiudere le tende. "Non so mai quando qualcuno dei tre gruppi mi troverà. Odierei me stesso se lo facessero"disse tramendo.

"Amico, pensi che li porterei qui? Dopo tutte le bugie che ho dovuto dire per tenerti al sicuro?" "No, ma se qualcuno ti seguisse?"chiese. Ripensai a quella sensazione che avevo avuto prima, ma rimossi quel pensiero. "Non c'è bisogno di essere preoccupato JB. Nessuno mi ha seguito". "Ok, se lo dici tu"annuì.

"Aspetta...tu non sei mai uscito da casa sino a....beh, sino a quando io sono rimasto in coma?"chiesi. "No. Jin normalmente fa la spesa per me. Non sopporto la costante paura che uno dei tuoi amici mi trovi" disse con un pizzico di preoccupazione. "Comunque, dov'è Jin?"chiesi. "È andato al cimitero" mormorò. "Oh, ok-aspetta, come fai a sapere di suo padre?" chiesi confuso.

"Me lo ha detto poche settimane fa, quando aveva paura che mio padre scoprisse dov'ero" disse tristemente. "Deve davvero fidarsi di te allora. Lui lo aveva solo raccontato a me" dissi dandogli un sorriso rassicurante. Sorrise in risposta, prima di ammutolirsi.

"Allora, cos'è successo?" mi chiese incrociando le braccia. "Beh...Jungkook mi ha chiesto di uscire" dissi iniziando la storia. "Non è il ragazzino che ti piace?Cosa c'è che non va?" "Niente. Solo che ho pensato che stesse mentendo a riguardo. Avrei potuto giurare che Jungkook amasse V. Ed ero così stressato per te e per tutto il resto che mi sono arrabbiato, più o meno, con lui. Beh, in realtà con tutti, ma con lui di più. Ora mi sento male perché ho lasciato uscire le mie emozioni, ma ho trattenuto tutto ciò per così tanto tempo che il fatto che mi chiedesse di uscire è stato la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Sono esploso e ho coinvolto molte persone" dissi guardandomi i piedi.

"Beh Jimin, so di non essere la persona giusta per dirti cosa ne penso, ma non vedo perché dovresti incolparti di quello che è successo. So che suona da egoisti ma a volte per aggiustare le cose devi dire loro tutto. Dici di perdonarli, ma perdonare non è solo lasciare che le cose rimangano così come sono. Se non dici tutto a loro, e intendo TUTTO, non li perdonerai mai davvero. Non è così?" chiese alzando un sopracciglio. Ci pensai per un secondo.

"Immagino che tu abbia ragione" dissi lentamente.Guardai in alto per incontrare i suoi occhi. "Forse sono io l'unico colpevole...non loro"dissi. "Non è questo il punto Jimin, ti stai sbagliando. Non è colpa tua, non lo è mai stata. I tuoi amici sono lì per rimanere al tuo fianco nel bene e nel male. Se non ti perdonano per aver detto la verità, non sono davvero tuoi amici, chiaro?" disse retoricamente. Mi stavo iniziando ad arrabbiare.

Stava incolpando i miei amici? Non li conosceva.

"Ascolta, solo perché i tuoi amici ti hanno lasciato, non significa che puoi dirmi se i miei amici sono veri o no"dissi in modo aggressivo. La mia rabbia svanì quando mi resi conto di quello che avevo appena detto. Alzai gli occhi per vedere i suoi che stavano incominciando a lacrimare.

"JB...io non volevo..."Prima che potessi spiegargli quello che volevo dire, corse di sopra e sbatté la porta. Appoggiai la testa sul tavolo.

Cosa c'è di sbagliato in me?

Andai velocemente di sopra e bussai. Mi disse che potevo entrare e silenziosamente mi intrufolai, sedendomi accanto a lui. "Non intendevo dire quello che ho detto. Non posso dire che non capiresti, perché lo fai. So cosa si prova a sentirsi soli. Ultimamente sono stato un'idiota con tutti e non ho avuto modo di ottenere alcun sollievo. Mi sento come se stessi per avere un esaurimento nervoso ogni 5 minuti e ogni giorno diventa sempre più difficile. Prima, quando mi tagliavo nei polsi, mi sentivo come se tutto lo stress e il dolore sarebbero andati via. Ora sono rimasto pulito per così tanto tempo, che sta ritornando. Vorrei solo urlare e far uscire tutte le mie emozioni, ma non posso" dissi mettendomi le mani sulle ginocchia, come faccio sempre quando sono stressato. Mi mise un braccio attorno alla spalla.

"Farei qualsiasi cosa per riavere i mei amici, ma immagino che la vita voglia che io non sia felice. Immagino che è così che ti sentivi, no? Jimin, io non mi sono mai fatto del male, perché questa è la prima volta che ammetto di essere depresso ma Jimin, qualunque cosa accada, tu sei abbastanza forte da poterlo superare. Te lo prometto" disse sorridendo.

Annuii sorridendo leggermente. "Si, hai ragione. Mi sento come se potessi spezzarmi da un momento all'altro e non so cosa fare al riguardo. Non sono più felice a quanto pare" dissi. "Perché no?" "Non so, mi sento come se il peggio non fosse ancora finito. Mi sento come se stessi rivivendo quel giorno al ponte e non voglio che si arrivi di nuovo a questo" dissi sospirando. Annuì.

"Dormi un po'. Starai bene" disse sdraiandosi sul letto. Annuii ed andai nella camera degli ospiti. Semplicemente non capisce. Dirmi che starò bene, non mi farà stare bene

Nessuno mi ascolta veramente.

Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora