JIMIN'S POV
Mi svegliai con la luce del sole che mi irradiava negli occhi. In quel momento mi tornò in mente tutto, della notte precedente,mettendomi immediatamente seduto. Mi ricordai di non essermi truccato ieri sera. Guardai al mio fianco e Namjoon non c'era.
Probabilmente si è già reso conto di quale errore abbia fatto ieri parlando con me e se ne sarà andato.
"Aish, cosa dovrei indossare?" borbottai tra me e me. Mi alzai lentamente, ancora dolorante da ieri. Poi, all'improvviso Jungkook fece irruzione dalla porta, facendomi saltare all'aria. "Jimin, sembri spaventoso con quell' eyeliner su tutto il viso; perché dormi ancora? Farai tardi. Ecco" disse lanciandomi un paio di jeans e una camicia senza maniche.
"Uhm, Jungkook, ho bisogno di qualcosa con le maniche" dissi. Non potevo permettere a nessun'altro di vedere le mie cicatrici. Jungkook pronunciò un "oh" quando si ricordò, guardando in basso imbarazzato di avere dimenticato una cosa così importante. Mi fece sorridere quando le sue guance diventarono rosse.
Perché sto sorridendo così tanto? Questo è probabilmente solo un sogno, tra un po' mi sveglierò e tornerà tutto alla normalità.
Jungkook corse fuori e, in un lampo, rientrò e mi lanciò uno dei suoi maglioni bianchi, riprendendosi l'altra camicia e scendendo le scale. Andai in bagno e chiusi a chiave. Indossai velocemente il maglione e i jeans. Erano un po' grandi ma siccome Jungkook è più alto di me, non ci badai tanto. Mi misi velocemente l'eyeliner, prima di passarmi le mani tra i capelli per togliere i nodi.
Ero abituato a svegliarmi tardi e a prendermi il mio tempo perché più tardi ci arrivavo, meno tempo avevano gli altri per deridermi. Ma non volevo nemmeno aspettare gli altri. Mi lavai i denti e mi precipitai di sotto. Improvvisamente mi resi conto che non avevo il mio zaino. Prima che potessi arrivare alla porta per afferrarla, J-hope si fece da parte per farmi cadere indietro e colpire il pavimento. Mi vennero le vertigini per un secondo. Mi alzai rapidamente, ormai ero abituato a questo tipo di cose.
"Mi dispiace, amico, volevo solo dirti che sono già andato dall'altra parte della strada e ho preso il tuo zaino da casa tua" mi disse porgendomelo. Mi inchinai rapidamente senza dire nulla. "Jimin stava ancora dormendo, quando sono andato lì per dargli i vestiti" disse Jungkook ridacchiando. "Ah, è per questo che i suoi capelli sono ancora disordinati" disse Jin che camminando, mi passò tra i capelli una spazzola; mi fece rabbrividire ma, il leggero tocco di Jin, mi calmò. "Ah, eccoci. Ti lavi mai i capelli? Sono sempre così disordinati!" disse Jin sorridendomi dolcemente.
Abbassai lo sguardo imbarazzato. "Yah!" disse Namjoon ad alta voce facendomi sobbalzare. Jin guardò Namjoon. "Volevo solo fargli una domanda...perché ti sei svegliato così tardi?" chiese.
"Più tardi me ne vado, meno vengo preso in giro" balbettai guardando in basso. "Oh" fu tutto ciò che Namjoon disse prima di un lungo silenzio imbarazzante. "Faremo meglio ad incamminarci" disse V prima di correre fuori. Se ne andarono tutti, quindi presi il mio zaino e li seguì. Rimasi per tutto il tempo indietro di un paio di passi, mentre gli altri continuavano a camminare davanti, tutti insieme.
Abbassai lo sguardo e pensai a come mi sentivo, quando facevo parte del loro cerchio. Parlavamo di tutto, dai nostri sogni a che ora avremmo dovuto fare un test.
Ero sempre contento. Contento. Mi mancava usare quella parola.
In questi giorni solo poche cose mi hanno reso felice. Mia madre, i miei voti, la musica e il ballo. Ho sempre amato ballare, sin da quando ero piccolo. Mio padre mi faceva sempre un sacco di complimenti su quanto fossi un ballerino fantastico; ho vinto molti campionati solo per sentire mio padre che mi diceva quanto fosse grande, prima che morisse.
Io e mia mamma avevamo il cuore spezzato, ma ciò mi diede la forza per continuare a lavorare e ad impegnarmi di più nella danza. Non faccio più gare però perché so che tutti i ragazzi mi straccerebbero come sempre. Ballare è sempre stato la mia valvola di sfogo. Quando ballo mi sento libero. I membri venivano sempre alle mie competizioni e mi dicevano quanto fossi bravo. Perfino J-hope, che ovviamente era migliore di me.
J-hope ostentava sempre a dire quando una persona fosse brava a ballare. Io non ero molto fiducioso delle mie capacità, perché sapevo che non ci sarei mai riuscito. Dovevi avere l'aspetto di un idol. Dovevi anche cantare. Adoravo cantare ma capì subito che ero terribile quando alcuni bambini mi ascoltarono e mi dissero quanto cantassi male. Mia madre mi diceva che ero bravo, ma lei lo diceva solo perché è mia madre.
Se le persone venissero a sapere della mia passione per il ballo, so che anche loro mi avrebbero messo i piedi in testa e non ero disposto a rinunciare alla danza. E sicuramente non avevo l'aspetto di un idol, quindi rinunciai immediatamente a quel sogno.
Mi sono semplicemente affezionato alla danza perché era ed è l'unica cosa che mi rendeva veramente felice. Ovviamente ero "intelligente" o almeno così dicevano gli insegnanti, ma era solo perché non avevo amici, quindi tutto quello che potevo fare era studiare. Mi assicurai di avere sempre i miei voti su cui contare, ma ballare sarebbe sempre stata la mia passione.
"Yo, Jimin" disse Namjoon e io tornai alla realtà. "Ci siamo" disse. Guardai sopraffatto dalla paura. "Non preoccuparti Jimin, nessuno ti farà del male e se ci provano, dovranno prima passare su di noi" disse Jin mettendomi una mano sulla spalla. Li guardai tutti. Mi stavano sorridendo come se le cose stessero andando bene.
Pregai con tutte le mie forze che questo non fosse un sogno. Pregai che fossero davvero dispiaciuti. Pregai di credere davvero che a loro importasse di me. Annuì con cautela la testa mentre Namjoon e gli altri mi portarono su per le scale, prima che aprissero la porta...
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Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]
Fanfic[COMPLETATA] Jimin è sempre stato il nerd della scuola. Un tempo aveva degli amici. Aveva Namjoon, Suga, Jungkook, Jin, Jhope e V. Un giorno diventarono come tutti gli altri. Cosa aveva fatto loro Jimin? I suoi amici erano tutto ciò che aveva e ora...