JIMIN'S POV
Mi svegliai presto a causa di Namjoon che mi strattonò.
"Andiamo Jimin, è quasi mezzogiorno. Dobbiamo fare le valigie prima gli altri gruppi arrivino qui, così possiamo festeggiare per l'ultima volta" mi disse sorridendo. Annuii e e mi alzai. Namjoon corse al piano di sotto dopo avermi lanciato alcuni vestiti. Misi una felpa a righe rosse e nere e dei jeans e lasciai le scarpe e i calzini. Tutti sanno che io odio le scarpe. Mi pettinai i capelli, mi lavai i denti e corsi al piano di sotto.
"Hey Jimin, prima che tu corra a fare i bagagli, fai colazione con noi! E poi, dove sono le tue scarpe, giovanotto?" disse Jin puntando la spatola verso di me. "Sai che odio le scarpe, Jin" dissi prendendo posto vicino agli altri membri. Jin ci servì la colazione uno a uno e iniziammo a mangiare. "Questa è la nostra ultima colazione in questa casa, ragazzi, in questa città, almeno per un po'. Perciò godetevela" disse sorridendo. Tutti mangiarono velocemente ma apprezzarono comunque la loro colazione. E' passato un bel po' di tempo per abituare di nuovo il mio corpo a mangiare normalmente. Non mi sentivo più male a meno che non mangiassi troppo o troppo velocemente.
E' difficile pensare che fino a solo un anno fa, non potevo mangiare niente senza sentirmi in colpa. Sono così felice per quello che sono riuscito a fare da allora.
Finimmo di fare colazione in 12 minuti e aiutai Jin a lavare i piatti. Afferrai un paio di scatole e andai fuori.
"Sto tornando ragazzi, vado a fare le valigie" dissi chiudendo la porta dietro di me. Attraversai velocemente la strada e andai a salutare mia madre. Mia madre mi diede un bacio e mi salutò la scorsa sera quando le dissi di aver vinto. Avrei voluto vederla ancora una volta prima di partire, ma era in viaggio d'affari, però andava bene lo stesso, ero abituato.
Non era sempre qui, ma mi voleva bene.
Corsi di sopra nella mia stanza prima di far cadere le scatole sul pavimento. Non riuscivo a credere che stesse succedendo tutto ciò. E' stato tutto così inaspettato. Iniziai a prendere tutti i miei disegni dal muro. Ognuno di essi rappresentava un mio ricordo. Quei disegni mi avevano aiutato durante i momenti difficili.
Sorrisi, li misi in una scatola e la chiusi. Misi tutti i miei dipinti e i miei strumenti per disegnare in un'altra scatola e la misi in un angolo. Levai tutte le cose dal tavolo e misi tutti i miei vestiti e le scarpe in un'altra scatola. Buttai tutti i miei trucchi e le mie cose in una valigia insieme ai miei vestiti preferiti e alla tinta per capelli.
Avevo già finito di riempire quattro scatole. Andai a spegnere la lampada ma una palla rimbalzante che avevo su una mensola, cadde e mi colpì in testa. La vidi rotolare sotto il letto così mi abbassai a cercarla. La presi ma notai la presenza di una scatola sotto il mio letto di cui mi ero completamente dimenticato. La presi e la aprii per sbirciare dentro. Iniziai a tirare fuori delle cose. Il primo era un orsacchiotto. Namjoon me l'aveva comprato da piccoli quando eravamo a fare una gita con la scuola. Ero lontano da casa ed avevo paura e strinsi quella cosa a me per tutto il tempo.
Poi, tirai fuori un album che Suga mi aveva regalato. Come potevo dimenticarlo. C'erano alcuni dei miei ricordi preferiti. Sorrisi ancora una volta guardando le foto. Lo misi da parte e tirai fuori altre cose: un premio che avevo vinto, quando collaborai insieme a Jhope per quella competizione, il mio diario e le foto di compleanno di me e Jungkook.
In fondo alla scatola c'erano 7 braccialetti, ognuno con delle perline di colore diverso. Avevo fatto dei braccialetti dell'amicizia per tutti i ragazzi anni fa, ma quel giorno mi abbandonarono e me li lanciarono addosso. Quel ricordo era triste ma stavo ancora sorridendo a tutti i ricordi felici che quei braccialetti portavano con loro.
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Maybe I'm not Worthless [Italian Translation]
Fiksi Penggemar[COMPLETATA] Jimin è sempre stato il nerd della scuola. Un tempo aveva degli amici. Aveva Namjoon, Suga, Jungkook, Jin, Jhope e V. Un giorno diventarono come tutti gli altri. Cosa aveva fatto loro Jimin? I suoi amici erano tutto ciò che aveva e ora...