La vita va avanti con o senza di te, non importa in quale genere d'inferno tu sia appena entrata o che il mondo sembra che ti stia crollando addosso. La vita non aspetta nessuno e l'unica cosa che si può fare è rimettersi in carreggiata e trovare una soluzione anche se sembra impossibile. Credo che questo sia il motivo per cui dicono che la vita sia una bastarda. Le giornate passano, il tempo vola, i fatti succedono, le persone nascono e muoiono, si innamorano, litigano e tutte altre, piccole, quasi insignificanti cose che all'apparenza poteranno sembrare irrilevanti, tanto che ci siamo abituati, da costituire la quotidianità. Ma se ti sembrasse di vivere una vita disegnata a pennello come se fosse un vestito fatto su misura al quale basta una serata di dolci e schifezze per essere buttato in un angolo buio del tuo armadio in attesa che il cibo ingurgitato sia smaltito? Beh io sono i dolci e le schifezze.
Sono sempre stata pessima a spiegare le miei emozioni, più che altro mi sono sempre sembrate chiare e concise solo nella mia mente, con le miei idee e i miei giudizi.
Vivo le miei giornate su copione, dovendo stare attenta a tutto e a tutti, non potendomi permettere alcun sbaglio, dovendo seguire il copione. Forse per paura loro o per paura mia, forse perché non sapevo cosa sarei stata, cosa potevo essere. Più che altro la mia vita è stata disegnata a forma di un grande, enorme FORSE. Però questo è come vivevo le miei giornate prima che decisi di esserne stufa.
Il fatto è che io amo sbagliare, faccio solo quello, sbaglio e rimedio senza che nessuno se ne accorga, perché ho la convinzione che sono umana e che posso sbagliare a patto che poi possa rimediare, buttandomi nel divertimento e nel caos assoluto.
L'adrenalina e la paura sono come la mia droga preferita, ne sono dipendente, le cerco dappertutto ma con il tempo e con gli sbagli ho imparato come viverne senza, non che la cosa mi entusiasmi ma la vita a volte può essere una vera bastarda e si deve sempre essere preparati a tutto o si è fottuti. Sono così piena di rabbia che dopo tutti questi anni non sono ancora riuscita a smaltirla del tutto, è come una malattia perenne che non accenna a volere andare via, che gestisce la mia vita come se lei fosse l'uomo e io la stupida bambola di legno. La maggior parte delle persone mi ha riempito la testa di frasi che avevano tutto lo stesso inutile morale "far diventare la rabbia un pregio e non un difetto", ci ho provato ma nessuno può capire quanto questa sensazione mi scavi dentro distruggendo ogni centimetro di me. Nessuno a parte il mio gemello, che anche con un solo sguardo riesce a capire cosa di cosa io abbia bisogno ma questa è una battaglia con me stessa e solo io devo capire come uscirne, sono arrivata a questa conclusione durante uno dei tanti episodi di sono umana e posso sbagliare, ogni mattina mi devo alzare e guardare allo specchio e devo essere felice e orgogliosa di cosa vedo e scaricare i miei problemi sulle persone che amo e non è esattamente il piano che ho scelto di seguire e visto che conosco la mia famiglia perché io stessa sono fatta come loro, non posso mostrargli cosa c'è che non va perché poi farebbero di tutto per risolverlo e come ho già detto questa cosa riguarda solamente me. Non posso dire di non aver fatto scelte di cui non mi pento, perché ne potrei fare una lista ma non sono ancora sicura di voler tornare indietro per rimediare. Credo di non aver mai trovato una parola che potesse descrivere a pieno il mio carattere e tutte quelle utilizzate dagli altri alle mie orecchie erano scontate e senza significato. Quindi col passare del tempo sono giunta alla conclusione che forse questo mio carrettate non era adatto per gestire quella vita oppure per viverla e perciò ho fatto bene ad andarmene, ho salvato la vita a tutti ma ogni volta che arrivo a questa conclusione non riesco a far a meno di pormi la stessa odiosa ma vera domanda quanto dolore devo ancora sopporta prima che anche io possa essere davvero felice?
Pensavo che la mia strada fosse ancora lunga, forse troppo poi ho incontrato lui e alla fine tutto ha avuto un senso.
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Even in the dark there can be light
ChickLit"Che hai intenzione di fare?" "Inizio a giocare sporco." Cosa ti resta quando ti viene tolto tutto senza che tu possa fare nulla? Alex era stata privata della sua infanzia in un modo atroce e quando l'incubo ricomincia decide che non può rivivere t...