Capitolo 9

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Quando giungiamo a casa sua, ormai ho finito di gocciolare, ma sono ancora bagnata e il venticello della serata mi stava facendo congelare. Mentre camminavamo Mason aveva notato i miei brividi di freddo e mi aveva offerto la sua giacca, ma la mia occhiata, stranamente, lo aveva fatto rinunciare a cedermi il suo indumento.

Il suo appartamento si trova in un altissimo palazzo nero opaco con grandissime finestre da cui si può ammirare la città.

All'interno dell'ascensore non abbiamo pronunciato nemmeno mezza parola. Ognuno è immerso nei propri pensieri.

"In bagno trovi tutto quello che ti serve, ti lascio sul letto un cambio per dormire". Afferma quando varca la soglia della sua porta di casa e mi conduce in camera da letto. Sto per ribattere, ma mi accorgo del bagno e mi fiondo subito lì sparendo dalla sua visuale.

Il bagno è molto moderno e anche spazioso. Ci sono i sanitari e di fronte due lavabi con un grande specchio che occupa l'intera parete. Anche qui il colore dominante è il nero, come anche nel resto della casa o almeno il poco che ho visto. È un appartamento moderno e decisamente più ordinato di quanto mi aspettassi. Possiede toni scuri che variano tra il marrone e il nero, come qui in bagno e chissà perché penso che questi colori gli calzano a pennello.

Nel bagno è presente una finestra che si affaccia sul quartiere dove vive ed è una doccia in cui non vedo l'ora di addentrarmi per riscaldarmi.

Mi assicuro di aver chiuso la porta e inizio a togliermi i vestiti ancora bagnati buttandoli a terra cercando di non guardare il mio vestito. Il cloro l'avrà sicuramente sbiadito. Recupero un telo per asciugarmi successivamente e apro il getto d'acqua lasciando che le gocce bollenti mi scivolino sulla schiena.

Non so per quanto tempo rimanga sotto la doccia, ma quando esco, il bagno è pieno di vapore e lo specchio è totalmente appannato.

Mi asciugo quel che posso, poi avvolta nel telo apro la porta e sbircio fuori. Sul letto sono posizionate una maglietta nera e un paio di boxer dello stesso colore. Li afferro velocemente e mi chiudo in bagno. Mi vesto rapidamente intenzionata a concludere finalmente la giornata.

Non so che ore siano, ma la corsa, la piscina e l'alcol mi hanno messa k.o.

Quando rientro nella camera da letto, Mason è seduto sul letto con le braccia dietro la nuca, i suoi muscoli in mostra e l'unica cosa che lo copre sono un paio di boxer dello stesso colore del mio. In una mano ha il suo cellulare con il quale sta mandando un messaggio, ma appena avverte la mia presenza distoglie l'attenzione dal messaggio per posarla su di me.

Mi esamina tutta. Ogni millimetro del mio corpo. I suoi occhi sono famelici e sembra apprezzare cosa vede.

A Seattle la cosa mi avrebbe fatto piacere, anzi ne avrei di sicuro approfittato, non sono cieca. Mason è un dio greco, irritante e presuntuoso, ma rimane comunque estremamente sexy e io non ci avrei pensato due volte, ma qui non siamo a Seattle e per quanto mi faccia uscire pazza, lui non merita le conseguenze che avrà stando con me.

"Dove dormo?" Domando avanzando verso il letto.

"Qui". Sbatte la mano sul letto e guardandolo è enorme. Non che mi aspettassi diversamente dal momento che ci deve dormire Mason.

"Okay. Allora tu dove dormi?" Domando sperando che non dorma nello stesso letto con me.

"Qui". La mia attenzione ritorna al letto. Sì, è grande, ma non abbastanza per starci insieme. Finiremo per toccarci durante la notte e dio solo sa se riuscirò a tenere a bada i bollenti spiriti per ancora tutto quel tempo.

"Avevi detto che non mi avresti toccato e non ho davvero voglia di romperti qualche osso". Dico in segno di avvertimento.

"Per quanto sarebbe magnifico vederti provare piccola Maddox, dormiremo entrambi qui e come ho detto, non ti toccherò". Se pensa che avrei dormito con lui dopo tutto quello che è successo, è veramente matto e non negherò mai che abbia bisogno di un dottore.

"Dormo sul divano". Annuncio incominciando ad incamminarmi verso il salotto.

"Alex sono davvero stanco e non ho voglia di discutere. Dormirai in questo letto al mio fianco e io non ti toccherò, promesso. Ora smettila e vieni a letto". Lo osservo analizzando ogni minimo dettaglio nella ricerca di qualcosa che mi dia l'impressione che mi stia mentendo, ma sembra serio, anche troppo.

"Non capisco perché. Hai di sicuro una camera in più e se non ce l'avessi il tuo divano sembra..." Ma il mio discorso viene subito interrotto.

Mi ritrovo a testa in giù con la visuale del suo culo fasciato solamente dai dei boxer di fronte e una grande voglia di urlare.

"Reed mettimi giù". Sbraito tirandogli dei pugni sulla schiena. Ma lo capisce che non può prendermi di peso e caricarmi sulle sue spalle quando gli pare e piace?

Lui mi ignora, mi posa sul letto e poi si posiziona vicino a me tenendomi stesa con un braccio.

"Questo non mi sembra non toccare". Borbotto tirando la coperta più vicina al mio mento.

"Piccola Mason, prima o poi avrai ben presente cosa intendo con toccarti, ma per adesso stai zitta e dormi. Sono davvero stanco". Ribadisce prima di coricarsi e girarsi dall'altro lato.

Voglio davvero continuare a discutere perché non sono entusiasta di dormire accanto a lui, ma decido che la migliore cosa da fare è stare zitta e addormentarmi il più presto possibile, cosicché questa situazione ridicola, finisca.

Poggio la testa sul cucino e un odore di dopobarba maschile e menta mi invade le narici. Dannato lui e il suo buon odore, adesso non avrei più potuto stare a contatto con persone di sesso maschile oltre i vent'anni senza ricordarmi di lui.

Senza essere troppo evidente, o almeno cercando di non esserlo, piano piano mi avvicino al bordo del letto per metter maggior distanza tra di noi. La sua sola presenza dietro di me basta per mandarmi in tilt il cervello. Il rumore del suo respiro è rilassante. Il suo odore mi rimarrà impresso per sempre.

Quando raggiungo il bordo mi tranquillizzo, ma una debole risata invade le mie orecchie.

"Oh Piccola Maddox, sarà estremamente divertente". È l'ultima cosa che dice prima di addormentarsi, ma rimbomba nella mia testa per l'intera nottata.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora