Capitolo 33

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(nota autore:in questo capitolo ci sono riferimenti al capitolo 26 che solo ora mi sono accorta che wattpad non mi aveva pubblicato, dovrebbe esservi chiaro anche senza andarlo a leggere  ma nel caso non fosse cosi adesso il capitolo si è finalmente pubblicato. scusate.)

Erano ormai le 8 di mattina e piano piano se ne erano andati tutti, nel salotto di Mason eravamo rimasti solamente io e la mia famiglia insieme a Beth, Blake e ovviamente Mason.

"Dove ti piacerebbe dormire bambina mia? Mia mamma mi stava accarezzando i capelli mentre ero stesa sul divano. Quando avevo finito di piangere e tutta l'adrenalina era evaporata il dolore mi aveva travolta. Ormai avevo i tremiti di dolore ma mi rifiutavo di prendere qualsiasi cosa, ero cosi stanca che mi sarebbe voluto solo posare la testa sul cuscino per dormire e vedevo inutile mettere qualche altra medicina nel mio organismo poi volevo rimanere lucida almeno per un altro pò.

"Casa mia in che condizioni è?" Non che ci volessi ritornare ma mi piaceva quell'appartamento e poi non era mia, avevo pensato di comprarlo ma ormai credo che non sarà più possibile.

"La mamma di Mason e Blake insieme alla mamma di Beth l'hanno rimessa in ordine." La mamma di Mason? Non l'avevo mia incontrata, non sapevo neanche che vivesse qui.

Mia mamma sembra capire la mia confusione perché continua a spiegarmi.

"Olivia e io siamo diventate grandi amiche e quando ha saputo ha voluto dare una mano." Questa non me l'aspettavo. I nostri genitori si conoscevano e lui non mi aveva detto nulla.

"Non si sarebbe dovuta scomodare così tanto."

"Piccola mia madre non sa stare ferma e  quando ha saputo cosa era successo ha preteso di fare qualcosa, è fatta così non la puoi fermare e credimi non le è costato nulla." Dopo essersi allontanato per dare spazio alla mia famiglia Mase non si è più avvicinato, adesso per esempio è appoggiato al muro lontano da me.

"Per il momento ringraziatela da parte mia poi mi assicurerò di farlo di persona." Lui annuisce e si sposta dal muro. Non vedo dove va perché la mia visuale è limitata e non voglio farmi vedere mentre lo seguo.

"Comunque sia casa tua non è un'opzione. Puoi venire da uno di noi, o da mamma e papà e faremo dei turni li sei vuoi, decidi tu." Andare a casa di uno di loro era fuori discussione. Avevano tutti bisogno di spazio cosi come le loro ragazze e sopratutto io avevo bisogno di qualche ora senza degli occhi in continua allerta vicino a me. Neanche casa dei miei genitori era un'opzione, non avrebbero dormito venendo ogni secondo a controllarmi e poi qualcuno avrebbe dovuto mettersi a fare la sentinella, e non volevo dare ulteriore fastidio. Ma se casa mia e quella dei miei familiari era fuori discussione mi restava un albergo.

"Non ho intenzione di invadere casa di nessuno di voi, andrò in albergo." Stavo facendo un grande sforzo per non tremare per il dolore e volevo solo dormire.

"rimarrà qui, è il posto più sicuro e non serviranno sentinelle e poi ha già tutto qui." Mason spunta da dietro il corridoio, ha qualcosa di bianco in Mano ma non posso dire con esattezza che cosa sia.

"Mi sembra un ottima idea, non è vero Will?" Mia madre ha uno sguardo malizioso mentre osserva Mason avanzare. Quando quella donna ha quello sguardo non promette nulla di buono. Mio padre ci mette un paio di secondi per rispondere scambiandosi degli sguardi con i miei fratelli.

"Si andrà bene."

Non hanno neanche chiesto la mia opinione sulla cosa, grande.

"Umh scusate nessuno ha sentito quello che ho detto? L'albergo andrà più che bene."

"L'abbiamo sentito sorellina ma abbiamo deciso di ignorarlo." Kent mi molla un bacio in fronte e si allontana.

"Tornerò qui domani mattina bimba, ti voglio bene lo sai?" Papa si è abbassato e mi accarezza i capelli

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora