Capitolo 32

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Il caos che mi ero aspettata non si presentò invece cadde un silenzio tomba. Con lo sguardo ancora sul mio padre cercò di incutermi coraggio e di ripetermi di essere forte. Quello che mi sorprende è ancora una volta Mason che sembra capire il mio stato d'animo e silenziosamente si alza per venirsi a posare sul bracciolo della mia poltrona. Non so se sappia di chi so parlando ma dalla sua espressione deduco di si, senza lasciarmi la mano si siede al mio fianco e con la mano libera traccia dei percorsi su e giù la mia spina dorsale. Con quella dose di coraggio in più riprendo il racconto.

"Anthony Sanders non è segnato da nessuna parte come figlio di Steven ma non mi serve alcun test di DNA per crederci, sono due gocce d'acqua,. Faccio segno a Mason di prendere il mio cellulare che lui mi porge. Con mano tremante entro in uno dei file criptati che mi porto dietro e prendo una sua foto che passo velocemente ai mie fratelli. Ognuno di loro passandosi il cellulare sembra che stiano osservando un fantasma

"Loro due non sono mai stati molto legati, la madre di lui odiava Steven quindi si vedevano lo stretto necessario ma quando lei è morta Anthony ha incominciato ad andare a trovare suo padre in carcere sotto nome falso. All'inizio è partito tutto come vendetta per ciò che era successo a suo padre, non erano legati ma era la sua unica famiglia e incolpava me per non poter stare con lui e con grande supporto di Steven pianificarono questo piano per portare a temine quello che lui non era riuscito a fare. Non ci pensai due volte, prenotai un aereo, affittai una casa e una scusa per voi e pochi giorni dopo mi imbarcai. Stavo fuggendo, non volevo rivivere quello schifo. A Seattle incomincia a conosce gente, lavorai da molte parti fino farmi un nome, entrai nel FBI, mi sentivo al sicuro li ed era molto più facile indagare su Anthony. Credevo di essergli scappata ma durante l'ultima missione con FBI lui invase quella che credeva casa mia. Ma a quanto pare qualcosa era cambiato. Vedete se Steven è uno psicopatico suo figlio è cento volte peggio, è calcolatore, sociopatico, gode nel vedere gli altri soffrire e soprattutto è possessivo con tutto ciò che considera suo. All'esterno ha una faccia d'angelo ma caduta quella maschera è il diavolo. Se cercate il suo nome troverete che possiede un'azienda, viene da famiglia benestante ed è felicemente sposato, nella realtà conduce tutti i maggior traffici di droga, prostituzione armi provenienti da tutto il mondo. È dappertutto ma nessuno sa che esiste, nemmeno l'FBI, nessuno. Ma come stavo dicendo qualcosa l'aveva fatto cambiare adesso non puntava punirmi." Mi prendo un po di tempo per prendere dell'aria, il mio cellulare sta ancora girando ma sono tutti concentrati sulla mia storia

"Mi considerava sua, il mio sfidarlo, lo scappare, l'aver rinchiuso suo padre in cella lo facevano eccitare. Anthony odia il padre, ha iniziato a fare tutto ciò quando era ancora vulnerabile ma poi è cambiato tutto. Quello stronzo ha un piano ben preciso su cosa fare di me, per lui tutto è un gioco, il suo gioco. È l'unica cosa che lo faccia andare avanti, ne è ossessionato. Durante questi anni abbiamo imparato a conoscerci sa che per farmi fare quello che vuole deve colpire voi perché gli attacchi diretti a me non hanno funzionato, ma io non vi ho mai coinvolti e lui non era ancora al massimo potere, non si poteva permettere che la famiglia che aveva messo dentro suo padre gli stesse alle costole. Ci siamo continuati a punzecchiare, se cosi si può dire, lui cercava di attaccarmi, rapirmi o altre cose ridicole e io facevo facevo si che squadre anti droga prendessero i suoi carichi nascosti e cose cosi."
Mi fermai lasciando il tempo per metabolizzare, nessuno parlò così continuai.
"E' cambiato tutto circa un'anno fa, ero in missione per liberare dei bambini ma era una trappola, non avevo molte informazioni solo la prova che ci fossero dei bambini in pericolo quindi non ci pensai due volte. Il posto era pieno di cecchini. Avevo portato con me la mia squadra. L'avevo già visto uccidere non avevo bisogno di una dimostrazione, quella gente si era affidata a me e avevano famiglia da cui tornare e quei bimbi una vita davanti da vivere, non avevo altra scelta. Mi diede una scelta, andare con lui o portarmi sulla coscienza la morte di tutta quella gente. Mi consegnai." Mi presi qualche secondo per respirare, non pensavo da tempo a quel che successe dopo e per una buona ragione.
Mason strinse la sua presa per farmi capire che lui c'era, apprezzai la cosa anche se mi sentivo sul punto di crollare.
"Nove mesi di prigionia, i primi mesi li trascorsi in delle celle, voleva che cedessi e che giocassi con lui di mia spontanea volontà , voleva che lottassi per i suoi traffici, voleva abbattermi e io gli ripetevo che era un folle sociopatico, erano cosi che passavano le giornate. Dopo i mesi nella cella cambiò metodo, venni trasferita nella sua camera di lusso, legata e drogata 24 ore su 24. Ero stata addestrata bene quindi optò per la scelta più drastica, droga con cibo e acqua sufficienti solo per sopravvivere, mai abbastanza per alzare un braccio solo per continuare a respirare. In quei mesi mi spiegò per filo e per segno la sua storia e le sua intenzioni. Riuscì a scappare grazie a una grande fortuna, scoppiò un'incendio, stavano torturando un poveretto con il fuoco e c'era benzina ovunque, scoppio il finimondo, nell'incendio morii la mia cameriera se cosi si poteva chiamare, eravamo simili, stessi occhi, stecca corporatura. Non ci pensi due volte le tolsi i vestiti e scappai. David e Max si presero cura di me. Il mio piano sembrò funzione alla grande credevano veramente che io fossi morta cosi quando dopo essermi ripresa ho saputo cosa era successo a Beth mi sono sentita libera di tornare. Ne avevo bisogno, non riuscivo a riprendermi. Max monitorava la situazione a Seattle e io stavo qui, è andato tutto liscio fino all'attacco al locale, non è iniziato tutto per me, quei coglioni vi stavano osservando e hanno visto anche me, cosi hanno informato Lincoln, non so come facessero a sapere chi ero ma mi avevano trovata. Dopo aver liberato le ragazze ho chiesto a loro di mentirvi, mi dispiace, sareste andanti fuori controllo e non ero ancora molto disponibile per parlare, quindi vi prego non arrabbiatevi con loro, non sapevano molto comunque.
Io e Max e David ci siamo messi al lavoro per precedere la sua prossima mossa ma l'atra notte ho abbassato la guardia e poi il resto lo sapete."

Quando finalmente butto tutto fuori un piccolo peso che opprimeva il mio petto sparisce rendendomi più semplice respirare. Non stacco il contatto con Mason.Lascio loro il tempo per assimilare tutte queste informazione e a me per venire a patti con la realtà. Adesso sanno e non posso più scappare. Sono ansiosa, non so come reagiranno, soprattutto la mia famiglia, ho pensato cosi tante volte a come io avrei reagito al posto loro ma ora spero che nessuno reagisca come ho immaginato. Quando Mase stacca la mano da me mi volto di scatto verso di lui. Lo vedo sorridermi con una strana sfumatura negli occhi e poi mi indica qualcosa davanti a me.

Il mio gemello è in piedi e mi è difronte. Ha gli occhi arrossati e il respiro affannoso ma non dice nulla, non ne ha bisogno, lo capisco da sola.

Mi porta la mano alla guancia e avvicina la fronte alla mia.

Non sei più sola

Mi si mozza il respiro.

Da piccolo era solito a farlo quando avevo gli incubi oppure quando avevo paura. Mi bastava solo quel gesto per far sparire tutto e dopo dieci anni è ancora lo stesso.

"Lasciamogli un pò di privacy" qualcuno da quest'ordine ma non ci faccio molto caso mentre lentamente la stanza si svuota. Sono concentrata solo su mio fratello.

Gli butto le braccia alle spalle incurante del dolore per il movimento e mi stringo a lui.

"Mi dispiace cosi tanto."mormoro in modo che solo lui possa sentirmi

"Nulla di tutto ciò è colpa tua, sono dannatamente fiero di te per come l'hai gestita." Fiero di me? Mi sarei aspettata imprecazioni e urla ma non qualcuno che mi dicesse che era fiero di me per aver mentito.

Lentamente mi stacco da lui

"Fiero di me? Per cosa ? Vi ho mentito?"

"E per questo siamo incazzati ma sei sopravvissuta all'inferno per la seconda volta è questo quello che conta"

Hunter e Kenton mi si mettono al mio fianco, anche loro hanno lo stesso sguardo di Dame. Rabbia, sollievo che lottano creando qualcosa di diverso.

"Non capisco."

"Abbiamo visto molte persone che dopo aver attraversato una situazione del genere si sono lasciate andare ma tu da quando hai 10 anni lotti con tutte le tue forze per la la tua felicità, molte persone non sorriderebbero più ma tu non hai mai smesso anche se a volte c'erano dei momenti difficili tu non hai smesso di avere speranza."

"Poi l'hai attraversato per la seconda volta e nonostante tutto sei qui in piedi a tutti noi pronta per affrontarlo di nuovo e continuando a sperare. Questo bimba mia significa che ti ho cresciuta nel modo giusto e che nonostante tutto tu sei forte e non ti sei lasciata andare." Papa ci ha raggiunti nel centro della stanza con la mamma al seguito.

"Ti sei fatta carico di tutti questi pesi da sola perché volevi proteggerci ma ora dopo averci rilevato tutto penso che tu sia pronta per sentirti dire che non devi sopportare tutto da sola, ti abbiamo insegnato che far parte di una famiglia significa proteggerla a tutti i costi ma significa anche non essere soli e affrontare le cose insieme."

"Non siamo d'accordo su come l'hai gestita avremmo voluto essere coinvolti ma c'è ancora tempo e adesso affronteremo tutto insieme. Niente più bugie."

Non mi odiano per fargli mentito, non mi hanno urlato contro per essere stata cosi spregiudicata.

"Insieme?" Dame mi porge la mano

Hunter allunga la sua e cosi come Kent e i miei genitori. Anche se ora ci siamo solo noi 6 rappresentiamo tutti quelli che erano nella stanza, mi stanno chiedendo di farlo insieme, qualunque cosa sia.

Non posso decidere per gli altri, devo lasciar andare via il senso di colpa per ciò che succede e accettare il fatto che non posso fare tutto da sola. Mi ci vorrà tempo e pazienta ma penso di riuscircela fare. Senza indugio poggio la mano sulle altre e finalmente mi lascio andare alle lacrime.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora