Capitolo 17

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Mi sveglio con qualcosa di caldo che riscalda tutto il mio corpo, sono bloccata di lato e un leggero sospiro mi accarezza la nuca. Per un paio di secondi quando la mia mente non si è ancora svegliata del tutto del panico mi si insidia nelle vene, la stanza non mi è molto familiare e i miei movimenti sono limitati. Ottime ragioni per andare nel panico, secondo le mie esperienze. Poi quando abbasso gli occhi sulla cosa che mi tiene ferma i familiari tatuaggio mi fanno rilassare e le immagini della notte scorsa ripercorrono la mia mente. Non è la prima volta che mi sveglio in questa casa, in questo letto ma è la prima volta che mi sveglio con un corpo umano avvinghiato al mio da molto tempo. Tutte le tende sono chiuse e non c'è nemmeno un orologio a cui fare affidamento. Individuo il mio telefonino sul comodino al fianco del letto ma per afferrarlo prima devo sgusciare fuori dall'abbraccio di Mason. Con una mano ferma e delicata afferro il suo braccio e lo sollevo di un paio di centimetri e con l'altra mi sporgo verso il comodino ma me ne pento subito quando sento la pelle sul fianco tirare e bruciare, cosa che mi coglie impreparata facendomi imprecare. Mi ero totalmente dimenticata di quel regalino di Lincoln.
"Ferma" vengo rimessa nella mia posizione iniziale poi due mani calde mi mettono a pancia in su e mi sollevano la maglietta. Dei capelli nero corvino, insieme a sui duri lineamenti entrano nella mia visuale, sono scompigliati per la notte ma dannatamente sexy su di lui.
"Smettila di guardarmi così o non uscirai da questo letto per tutta la giornata."sento il sangue diventare sempre più caldo e che si precipita verso la mia faccia. Normalmente arrossirei un minimo ma non con lui. Non deve sapere che effetto mi fa anche se credo se ne sia fatta un'idea. "Non ti sto guardando in nessun modo." Lui divertito mi lancia uno sguardo come per dire si continua a crederci
"Niente scatti repentini, i punti sono ancora troppo fragili, rimettiti a dormire." Con questo mi riabbassa la maglietta che solo ora noto non essere mia e si rimette al mio fianco. Come sono entrata in questa maglietta? La guardo e mi giro di scatto verso di lui.
"Come?" Indico la maglietta cosa che lo fa sorridere.
"Eri zuppa di sangue, non volevo che mi macchiassi le coperte."
"Beh potevi farmi dormire sul divano, non c'era bisogno che mi spogliassi." Nel suo sguardo passa un piccolo lampo e si avvicina a me, pericolosamente vicino.
"Non ti preoccupare piccola Maddox non ti ho toccata. Quando lo farò ricorderai ogni momento." E con questo si rimette a posto avvolgendomi di nuovo le braccia intono e tirandomi verso di lui. Non ha detto se succederà ma quando succederà.
Sono spacciata.



"Chi sa come si è addormentata lasciala stare" dei sussurri mi strappano dal mio caldo torpore, questa volta non sono disorientata e so esattamente dove mi trovo. Svegliarmi in questo posto potrebbe diventare quasi un'abitudine se continuo farlo accadere e questo mi spaventa più di tutto.
"Hunter sta per dare di matto Mase, aveva un appuntamento con lui a pranzo e non si è fatta sentire per tutto il giorno. Chiamalo e spiegagli la situazione." Di colpo mi ricordo del mio appuntamento con mio fratello, al quale, a quanto pare, è troppo tardi per andare. Per tutto il giorno... ma che cavolo di ora è?
"Lo so ma non posso mentirgli e per quanto odi dirlo sto camminando su un campo minato." Non hai la minima idea di quanto tu abbia ragione Mason. Sapevo che dormire qui sarebbe stata una pessima idea e ora ho sprecato una giornata sana per nulla. Scosto le coperte da dosso e il dolore al fianco è quasi insopportabile, se fossi una persone normale mi imbottirei di morfina e la farei finita qui, ma non posso permettermi tale lusso non dopo aver dormito tutta la giornata. Le voci vengono da fuori al corridoio credo, la maglietta nera di Mason mi arriva fin sotto il sedere senza coprire un granché. Quando lo farò ti ricorderai ogni momento il solo ricordo mi provoca una reazione cosa che ancora una volta non posso permettermi. Soffoco il tutto insieme al mio dolore. Su una sedia affiancata al muro ci sono dei vestiti puliti che credo che siano per me. Jeans scuri con una maglietta nera semplice e le mie scarpe di ieri sera. Poteva andare peggio.Entro nel bagno collegato alla camera e mi do una rinfrescata. Le voci si sono allontanate quindi credo che si siano spostati in salotto. Quando esco dal bagno trovo anche della banchiera intima semplice sotto i vestiti che indosso con grande sollievo. Almeno non dovrò passare per casa. I nuovi vestiti sanno di pulito e odorano di Mason cosa che non avrei dovuto nemmeno notare ma ovviamente mi colpisce subito. Prendo tutto quello che mi appartiene e mi dirigo verso il salone. Blake e Mason sono in cucina e non si accorgono di me finché non sono davanti ai loro occhi. I due fratelli se pur diversi si assomigliano molto nei modi di fare e nelle loro espressioni. Sono appoggiati su due diverse mura della cucina ma con la stessa posa. Qualcuno troverebbe questo quadretto divertente. "Che cavolo fai?" È Mason ovviamente a prendere per primo la parola guardandomi di traverso.
" Me ne vado mi sembra ovvio, ho già perso tempo prezioso a fare nulla." Il mio telefono indica le diciannove di sera. Ho davvero esagerato dormendo cosi tanto. Forse posso trasformare quel pranzo in una cena se sono fortunata.
"Non vai da nessuna parte." Si scosta dal muro e fa dei passi verso di me. Pugni chiusi, sguardo arrabbiato, muscoli in tensione. Questa posa nel suo lavoro deve davvero rendergli le cose molto semplici ma per quanto sarebbe divertente stare qui a farlo incazzare non ho tempo. Devo chiamare Max, David e i miei fratelli e anche Hailee.
"Si certo prova a fermarmi Reed." Blake ancora appoggiato al muro osserva la scena con aria divertita.
"Sei ferita Alex." Oh come se me ne potessi dimenticare
"Grazie genio lo so ma come ho già cercato di ripeterti molte volte ieri sera non è una cosa che non posso gestire e sappi che non ho apprezzato." Non ho bisogno di menzionare la siringa per fargli capire cosa intendo. Vorrei urlare e prenderlo a calci ma mi strapperei inutilmente i punti. Parare con lui è come parlare a un muro. Lui infatti capisce quello che intendo ma non mostra un briciolo di pentimento. Non che mi aspettassi una cosa diversa. Prima che possa ribattere mi dirigo verso la porta, la apro e mi precipito fuori. Una mano che ormai conosco mi afferra il polso facendomi arrestare. Giuro che prima o poi lo uccido.
"Reed non sono dell'umore, ieri sera è stato un casino e ci saranno delle conseguenze da controllare, qualunque cosa ti passi per la mente archiviala per dopo. Non sono dell'umore per litigare con te. Lasciami andare." I suoi occhi neri guardano con attenzione, scrutano ogni mio centimetro, cercando ogni mia emozione.
"Io non posso, ti prego." Ho bisogno di spazio, tutto questo, ciò che è accaduto ieri, mi stanno destabilizzando. Sento sempre di più il panico farsi strada e non voglio, anzi non posso avere un altro dei miei attacchi. E poi devo capire cosa ci sia tra di noi, lo voglio lontano da me ma allo stesso tempo lo voglio vicino. Odio il suo sguardo su di me ma sto iniziando a sentirmi sicura solo con quello intorno. Non sono pronta per amare qualcuno, lui merita di più e sto cercando di dimostraglielo ma a quanto pare non è del mio stesso parere. Per molto tempo sono stata solo io, nessun altro ma Mason in pochi giorni è riuscito a ribaltare tutto. Adesso lo cerco anche se non voglio, mi fa uscire pazza ogni volta che parliamo ma quando non lo facciamo mi sento quasi persa e sono in continua lotta con me stessa, quindi non posso. Non posso affrontare tutto ciò, non adesso. Non avevo pianificato nulla di tutto questo e ora ci devo fare i conti. Devo ritrovare il controllo di me stessa e venirne a capo. Lui sembra notarlo, sembra capire ciò di cui ho bisogno e anche se sembra l'ultima cosa che voglia fare mi lascia andare. Più semplice del previsto.
"Solo per questa volta, solo finché non avrò capito."mormora guardandomi dritta negli occhi. Non mi tiene più per il polso ma non è quello che mi tiene ferma li. È il suo sguardo che sembra aver appena fatto una promessa alla quale terrà a fede nonostante tutto.
Questo mi devasta quindi faccio la cosa che mi riesce meglio. Mi giro e scappo.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora