Capitolo 55

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La pallottola centrò il bersaglio ma non fu la mia e non fu Steven il bersaglio bensì il muro a pochi millimetri dal suo orecchio. Guardai la pistola e il mio dito sul grilletto mezzo premuto e mollai la presa cosi violentemente come se il metallo scottasse.

"Mani in alto FBI!" Mi girai di scatto verso la voce. Dieci uomini in uniforme puntarono le pistole contro Anthony e i suoi uomini. Dietro di loro, dalla porta, David e i miei amici fecero il loro ingresso. Il sollievo di vederli illesi era come levare un masso dai miei polmoni. C'erano tutti, i miei fratelli, Max, Blake, compresi i miei cugini.

"Reed scusa il ritardo." Quello che sembra il capo della missione si rivolse a Mason mentre faceva cenno ad uno dei suoi uomini di liberarlo.

Non riuscivo a capire cosa stava succedendo.

Hunter corse verso di me e venni stretta tra le sue braccia.

"E' finita pulce." Mi sussurrò mentre cercava una ferita da qualche parte.

"Io, io sto bene. Ma cosa sta succedendo?" Sussurrai smarrita.

"A quanto pare Mason aveva un piano, sono agenti dell'FBI e lo stavano seguendo aspettando il momento migliore per intervenire." Prima che possa rispondere il mio gemello mi sollevò e mi strinse a lui .

"Merda Alex." Mormorò tra i miei capelli stringendomi come non aveva mai fatto. Per alcuni secondi non feci nulla, troppo scioccata poi però il suo profumo e il calore del suo abbraccio sembrano riportarmi in vita e ricambiai il suo abbraccio.

"Mi dispiace cosi tanto Damien."

"E' tutto apposto." Mentre lasciavo che il mio gemello mi stringesse tra le sue braccia osservai Mason stringere la mano a diversi uomini. Lo osservai abbracciare il fratello e lo osservai mandare sguardi omicidi verso Steven e Anthony mentre veniva ammanettati. Poi però lo osservai non accorgersi della pistola di Anthony puntata verso di lui e il puro terrore ritornò a scorrermi nelle vene.

"Mason attento!" Urlai, Mase si accorse della pistola e abbassandosi la schivò ma non fu abbastanza veloce da evitare la presa di Anthony. Con un braccio attorno al torace e la pistola alla sua tempia Anthony aveva lo aveva immobilizzato. Tutte le armi della stanza erano puntate verso di lui ma questo non mi dede conforto.

Era un'azione suicida.

Anthony non aveva paura di morire.

Lentamente come se fossi stata davanti una bomba ad orologeria mi staccai da Damien e feci piccoli passi avanti.

"Molla la pistola bastardo." Blake sembrava sul punto di guerra e determinato a sparare.

Non ero neanche riuscita ad abbracciarlo, penso mentre raccolgo da terra una pistola. Non gli ho mai detto che lo amo.

"Anthony." Lo chiamai avanzando ancora di più.

"Ferma li fiorellino o gli faccio saltare il cervello." Era disperato, era chiaro, la sua vera natura era stata esposta e lui aveva fallito. Stava andando alla deriva.

Mase sembrava incazzato mi guardava come se volesse scusarsi e io non capì proprio come potesse pensare che questa fosse colpa sua.

La vista della pistola puntata alla sua tempia sembrò molto più vera di quella dell'ultima ora, era come se sentissi davvero il pericolo di quello che poteva succedere.

Le pistole, per quante fossero, non lo avrebbero fermato.

"Lascialo andare." Pregai un'ultima volta ma invano.

"Che cosa speri di ottenere eh? Sei circondato bastardo" Blake continuava ad avanzare silenziosamente mentre io osservavo ogni mossa di tutte le persone nella stanza.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora