La porta davanti del locale è chiusa ma si intravedono delle luci dal retro, le ragazze si saranno riunite nella piccola stanza dello svago o come diavolo la chiamano penso. Mi dirigo verso il vicolo che porta alla porta di servizio. Ora come ora ho bisogno di lasciarmi trasportare dalla leggerezza di quelle ragazze. Ognuna di loro è fantastica non mi hanno mai fatta sentire fuori luogo e sembrano veramente pronte a morire uno per le altre e non c'è cosa più vera. Mi dirigo verso il retro già immaginandomi a ballare sul tavolino con Beth fino a cadere stremanti sul pavimento, al liceo era un appuntamento fisso.
"Zitta puttana o ti faccio saltare la testa" una voce appartenente a un tizio che ha fumato troppe sigarette in vita sua mi riporta alla realtà e non proviene da dove sono io ma da dentro al locale. Mi fermo di botto cercando di fare il meno rumore possibile e sperando di essermelo immaginato.
"Vai a farti fottere quando Hunter e I ragazzi sapranno che cosa hai fatto ti uccideranno stronzo."
La voce di Autumn non sembra neanche la sua tanta la rabbia che emana.
"Forse o forse saranno troppo impegnati a piangere la morte delle loro fidanzatine" mi abbasso e mi avvicino verso una finestra.
"Puttana mi hai morso" mi alzo giusto in tempo per vedere un tizio grasso, bianco e di media altezza colpire Beth in faccia, ed è un quel momento che decido che taglierò la mano a quel cazzo di babbo natale.
Osservo la stanza, cinque uomini girati di spalle, tre di loro sembrano essersi fatta una manciata di steroidi di troppo, le ragazze invece sono per terra conto il muro. Sembrano tutte stare bene ma sono legate e non si possono muovere.
Merda e io che speravo in una bottiglia di vino.
Da qui non posso entrare rischierei troppo, potrebbero farsi male nella colluttazione o le potrei colpire con una pallottola.
Devo entrare dalla porta d'ingresso.
Bene sarà divertente, se non posso avere la mia dose di vino allora scaricherò la rabbia nel modo che preferisco in assoluto.
Cerco il mio telefono nella borsa e localizzo i ragazzi.
Due ore di macchina da qui, è inutile chiamarli ora andranno solamente in panico.
Mi abbasso e ritorno sui miei passi, devo prendere la pistola in macchina e trovare un modo per entrare. La strada è desolata, nonostante non sia troppo tardi e solo le luci dei lampioni illuminano la strada. Apro la portiera per prendo tutto il mio arsenale dal bagagliaio. Due glock, ricariche e due coltelli.
Dovrebbero bastare.
Chiudo tutto e mi avvio verso la porta.
La porta è di vetro e non posso romperla senza causare troppo rumore cosi come le finestre. Dalla borsa recupero un paio di forcine e dopo un paio di tentativi riesco. Un gioco da ragazzi, le porte nelle piccole città sembrano fatte di cartapesta.
Con molta cautela chiuso la porta dietro di me e mi avvio verso il corridoio che porta nella stanza sul retro. I tavoli sono tutti in ordine e la stanza è completamente al buio tranne per le luci dell'orologio e le varie apparecchiature elettroniche.
" Quindi che cosa farai, ci ucciderai o cosa?" Questa è Allison con una voce un pò più acuta del normale, ma non sento nessun rumore di pianto e questo mi conforta. Quelle ragazze hanno la pelle dura.
"Magari ci potremmo divertire prima un pò con voi e poi ucciderle che ne dici boss?" Risate grasse riempiono l'intero locale.
Ma non sanno che per operazioni come questa si deve stare in più silenzio possibile? Dilettanti.
" Fate quello che vi pare con loro, non sono quelle che voglio."
Questa voce, oh dannazione io conosce benissimo quella voce.
Mi blocco sull'uscio del corridoio sperando di essermela immaginata, di star sognando perché se non è cosi sono vicina a essere fottuta.
" Dimmi un pò Beth dove cazzo è Alex uhm? E questa volta sii sincera o una delle tue amichette farà una brutta fine" Lincoln. Una delle persone che odio di più al mondo è qui e sta interrogando la mia migliore amica.
Lincoln è a capo delle sue spedizione per il commercio di ragazze. È la definizione di male e si diverte a torturare la gente. Non siamo ami andati molto d'accordo. E mi ha appena trovata e se mi vede per me è la fine.
Sanno che sono viva e hanno trovato la mia famiglia, i miei incubi si stanno appena avverranno e io sono bloccata in una stanza la buio senza fare nulla. Io e Lincoln abbiamo un trascorso, si divertita particolarmente a rendermi la vita impossibile e io mi sono presa la briga di ricambiare prima di fingere la mia morte e l'ultima volta che l'ho visto mi stava giurando dolore eterno.
Questo significa che o salvo le ragazze o salvo me stessa. Sono In momenti come questi che mi odio con ogni particella del mio copro. Stupida stupida e stupida che non sono altro; cosa mi è passato in mente quando ho penso che venire qui sarebbe stata una buona idea e nessuno si sarebbe fatto male?
E adesso per un mio capriccio quelle splendidi ragazze sono legate come dei salami perché un sociopatico mi vuole come sua puttana personale.
"Non vedo Alex in questa città da cinque anni bastardo e se pensi che lei sia qui fai davvero schifo nel tuo lavoro" posso capire da qui che Beth è furiosa, la sua voce è ghiaccio puro e scommetto che se potesse caverebbe gli occhi a tutti.
" Oh Beth sappiamo entrambi che so fare il mio lavoro perché lei è qui devi solo dirmi dov'è"
"Perché tutti voi imbecilli che siete immischiati in questo giro siete tutti degli stupidi mhm? Se ti dico che lei non è qui non c'è coglione" in una fazione di secondo le ragazze incominciano a urlare e la paura mi scava fin dentro le ossa
" Il gemellino del cazzo non ti ha insegnato che non si dico bugie Elizabeth? Questa faccenda può fine in due modi, tu che mi consegni Alexandra o lei che si consegna di sua spontanea volontà, perché ci puoi scommettere quel tuo culo solido che appena verrà a sapere che ho ucciso la sua migliore amica mi verrà a cercare. In entrambi i casi io vinco."
"Lasciala la uccidi cosi!" Le urla delle ragazze mi risvegliano dal mio trans e incomincio ad avanzare.
Sceglierò sempre le persone che amo, sempre e Lincoln si è appena aggiudicato un viaggio di non ritorno all'inferno. L'ultima volta l'ho risparmiato perché ero stanca della morte, avevo visto morire cosi tanta gente davanti ai miei occhi che non ne potevo più ma dopo questo, nulla mi impedirà di piantargli una pallottola nel cranio.
Prima per lui avevo pianifico la prigione per il resto della sua vita, ora la morte. Ho già ucciso, nel mio lavoro è impossibile uscirne incolumi ma non significa che mi piaccia, lo odio, preferisco sbatterli in prigione, non ho bisogno delle loro faccia che tormentano i miei sogni anche se lo meriterebbero, ho già i miei di demoni da sconfiggere. Ma con Lincoln sono sicura che dormirò come una bimba sapendo che la sua faccia non si vedrà più per strada.
La luce esce dalle fessure della porta illuminando il corridoio stretto. Se entro e spalanco la porta non so che posso trovare davanti a me e sono comunque cinque contro una.
Alzo gli occhi per cercare un'altra via per entrare e mi illumino quando vedo i condotti dell'aria. Da piccole io e Beth le usavamo per spiare i miei fratelli perché non ci lasciavano mai stare con loro, eravamo delle maestre nello strisciare li dentro senza fare il minor rumore. E conosco questi condotti a memoria, questo posto era della nonna di Beth e quando ci cacciavamo nei guai i nostri genitori si radunavano in quella stanza per decidere cosa farne di noi e spinte dalla curiosità passavamo ore ad ascoltarli decidere della nostra punizione da li sopra. Torno indietro ed entro nella cucina, il condotto si trova sopra il frigorifero e dovrò fare si e no dieci metri per ritrovarmi in quella stanza. Per fortunati ci passo ancora. Sblocco la griglia e mi ci infilo cercando di non fare rumore; con i gomiti mi faccio da leva e con le ginocchia mi do forza per avanzare. I rumori qui sono amplificati ma sono grata di non sentire più le ragazze urlare. Arrivo nella stanza il più velocemente che posso e cerco di spiare cosa stia succedendo attraverso la griglia.
" Capo non abbiamo altro tempo ancora, cosa decidi di fare?" Il babbo natale sta puntando una pistola contro Autumn e Allison mentre si rivolge a Lincoln, che è dall'altra parte difronte a Beth che è seduta su una sedia e legata a essa con delle corde. Gli altri tre controllando le finestre e uno la porta.
"Allora Beth ultima chance, dove si sta nascondendo la tua michetta? Ricordati questa è l'ultima volta che te lo chiedo, alla prossima una tua amichetta muore. Chi sarà, una delle due biondine? O la mora?"
" Personalmente sceglierei la biondina con lo sguardo innocente, sai sono più tipo da donne selvagge" un tizio ispanico punta la pistola contro Isabella con un ghigno in faccia, toglie la sicura e l'avvicina a lei.
"Toccala e ti strappo le palle a morsi" Beth ha lo sguardo puntato verso Lincoln ma anche da qui su vedo i suoi occhi fiammeggianti. È stremata e indecisa. È intelligente sa che Lincoln non sta scherzando e sta pensando con tutte le sue forze a una via d'uscita. Ed è in questo momento che decido di estrae una azione, Lincoln Jon non è uno che scherza e siamo fortunati che non ha ucciso ancora nessuno.
Impugno la mia glock e con un calcio sfondo la griglia d'areazione e cado giù. Atterro proprio dietro a Lincoln al quale punto contro la mia dorata pistola proprio dietro la testa.
"Oh Jon ti sono mancata così tanto che sei venuto fino qui giù per vedermi? Sono lusingata ma sono costretta a informarti che il sentimento non è per nulla reciproco stronzo." Con una mossa lo prendo da dietro e allaccio il mio braccio destro al suo collo e mi giro in direzione dei suoi uomini. Non guardo nessuna delle ragazze, la loro vista potrebbe distrarmi e io sono l'unica speranza che hanno di uscirne vive.
"Alexandra sapevo che ti saresti presentata. Lui ne sarà molto felice" Lincoln annaspa nella mia presa e nonostante non lo stia guardando percepisco lo sguardo beffardo.
" Si scommetto che sarebbe felice di saperlo ma peccato che non lo saprà"
Con la sinistra recupero l'altra glock caricata con sonniferi per cavalli e sparo a due dei suoi uomini. Do una ginocchiata proprio dietro il suo ginocchio e lo faccio inginocchiare.
"Puoi anche uccidermi ma appena non tornerò lui saprà che ti avrò trovata e verrà qui personalmente" lo sapevo cazzo, lo sapevo bene ed era il mio incubo. Lui in questa città sarebbe la distruzione totale.
" Che venga ho un conto in sospeso anche con quello psicopatico del cazzo, prima viene e prima me lo tolgo di mezzo. E tu babbo natale allontanati dalla ragazza se non vuoi strisciare per il resto dei tuoi schifosissimi anni"
"Alexandra sei una ragazza intelligente e sei vieni con me ora nessuno dei tuoi amici si farà male, me ne assicurerò personalmente e sai che lui è un uomo di parola"
Vero c'era un alta possibilità che andando con lui i miei amici non sarebbero stati toccati ma loro non conoscevano la mia famiglia, se fossero tornati qui avrebbero visto questa situazione mi avrebbero cercato fino all'ultimo dei loro giorni, e si sarebbero messi in pericolo per colpa mia e questa cosa la dovevo risolvere da me.
"Ti ricordi l'ultima vola che ci siamo trovati in una stanza solo io e te Lincoln? Ricordi cosa ti ho detto?"
"Hai detto tante cose Alexandra."
"Oh no questa era accompagnata da un calcio nelle palle. Io ricordo perfettamente le tue urla da ragazzina e tu?" Gli dissi che se mai avesse provato a torcere un capello alle persone che amavo avrei fatto in modo che se ne pentisse, lo avrei distrutto e avrei fatto in modo che mi implorasse per farla finita.
"Ah magnifico giorno quello Alexandra, davvero come potrei non ricordarmene. Si ora ricordo le tue parole."
"Bene perché anche io sono una donna di parola e intendevo ogni dannata lettera." Ringhio stringendo la presa.
"Sarebbe tutto più semplice se tu ti arrendessi."
"Beh peccato che le cose semplici non mi sono mai piaciute."
Punto la pistola a babbo natale e lo metto k.o, durante il mio battibecco con il suo capo si era allontanato dalla mia amica lasciandomi via libera. Ho già detto che sono degli idioti?
Bene adesso mancano sono il messicano e Lincoln.
Quando sto puntando la pistola sul messicano Lincoln mi dà una testata facendomi perdere l'equilibro, sento il sapore del sangue invadermi le papille gustative e lancio un urlo cadendo a terra.
Mi alzo velocemente, ma non in tempo e Lincoln sorride mentre mi sfida a colpire per primo. Bene se vuole questo non sarò di certo io a tirarmi indietro. Mi lancio su di lui e colpisco i reni schivando di poco il suo pugno. Sorrido
"Stai diventando vecchio?"
"Sai che non posso farti troppo male Alexandra, questo onore spetta a lui."
"Beh peccato perché io invece voglio farti proprio tanto male."
Con questo mi lancio su di lui e lo colpisco alle gambe. Lui mi prende per i capelli scaraventandomi dall'altra parte della stanza, l'impatto non è dei migliori e per alcuni secondi mi si mozza il fiato.
In lontananza sento la voce di Beth che urla il mio nome ma lo ignoro, ora esisto solo io, Lincoln e la mia rabbia.
Lo vedo lanciarsi su di me e rotolo di lato. Mi alzo con una slancio e gli do un calcio dietro la schiena facendolo finire contro il muro.
Il suo gemito di dolore mi riempie il cuore. Prima che possa reagire lo prendo per il collo ma lui mi solleva per le braccia e mi butta per terra.
Domani sentirò dolore dappertutto.
Gemo e cerco di colpirlo con una testata ma lui mi assesta un pugno il quale mi strappa un altro gemito.
" Non ti stai più divertendo Lexi?"
"Non correre troppo Lincoln abbiamo appena iniziato."
Con la sinistra sfilo il coltellino dalla tasca della gamba e lo ficco nella sua gamba destra.
Lancia un urlo di dolore e approfitto per tirarmelo giù di dosso.
"Puttana ti farò soffrire "
"Attento all'educazione, un uomo raffinato come te non dovrebbe pronunciare delle parolacce del genere." Lo beffeggio.
Si sfila in coltellino e si alza. La gambe gli sanguina e vedo che fa fatica a stare in piedi ma questo non lo fermerà, ha combattuto con ferite peggiori.
"ALEX"
La voce di Allison mi distare giusto in tempo per vedere il messicano dirigersi verso di me con un coltello il doppio del mio.
Scatto di lato e gli assesto un pugno in faccia, poi prendo velocemente la glock e gli sparo alla spalla.
Ma Lincoln approfitta di questo momento di distrazione per ricambiarmi il favore, sento qualcosa di appuntito pungere sul mio fianco ma non ci faccio più caso dopo che il bastardo mi solleva e mi scaglia sul pavimento con una forza immane.
Ma dove cazzo crede di stare nella MMA?
Per un pò la vista mi si inclina ma riprendo il controllo giusto in tempo per schivare un altro pungo.
La mia schiena è a pezzi ma caccio via il dolore concentrandomi sulla rabbia.
Adesso ne ho abbastanza. Gli punto la pistola contro ma con una finta riesce a storcermi il polso e visto che il polso mi serve lascio cadere la pistola.
Mi giro e gli mollo una gomitata in faccia e sorrido appena vedo del sangue scendere giù dalla sua faccia. Mi nonostante ciò non mi molla e mi assesta un altro pungo, questa volta in pancia e un dolore atroce che non dovrei provare mi infiamma tutta il corpo. Urlo e cado a terra. Ma che cazzo.
Lincoln mi toglie sia la pistola che il secondo coltello lasciandomi disarmata.
"Siamo in ritardo Alexandra e questo giochino mi ha scocciato."
Mi solleva tendendomi per un braccio cercando di trascinarmi fuori dalla stanza.
Col cazzo che ritorno in quella prigione. Ingoio il dolore e mi focalizzo sul volto terrorizzato della mia migliore amica.
Cerco di farle un sorriso anche se credo che mi sia uscita più una smorfia e il suo dolore e la sua paura mi attraversano. Non ho intenzione di far tornare qui i miei fratelli e fargli trovare le proprie ragazze in questo stato. Darebbero di matto e Dame avrebbe un attacco di panico e Mason distruggerebbe tutto quello che incontra e nonostante i miei tentativi di allontanarlo, Mason mi è veramente entrato dentro che io lo voglia o meno e spero che quando questa merda sia finita lui mi possa dare un'altra opportunità. Poi non ho ancora visto i miei genitori, i miei zii e i miei cugini e mi mancano come l'aria e non mi porteranno via neanche questo.
Non mi porteranno via la mia famiglia.
Do un calcio alla gamba ferita e un altro in piena pancia, mi giro su me stessa e gli deposito una gomitata dietro le costole facendogli lasciare la presa, con un altro calcio lo spedisco a terra e lo afferro da dietro.
Su una cosa Lincoln aveva ragione, non può morire senza mandare un segnale certo, quindi devo mettere in atto il mio piano B.
Stringo forte mentre lui si ribella, mi assesta diversi colpi ma io non mollo la presa finché non sento i suoi muscoli rilassarsi e le forze abbandonarlo. Lo lascio velocemente e mi lancio sulla pistola a pochi centimetri da me. Gli sparo tre pallottole ripiene di sonniferi prima di rilasciare un sospiro di sollievo.
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Even in the dark there can be light
ChickLit"Che hai intenzione di fare?" "Inizio a giocare sporco." Cosa ti resta quando ti viene tolto tutto senza che tu possa fare nulla? Alex era stata privata della sua infanzia in un modo atroce e quando l'incubo ricomincia decide che non può rivivere t...