Capitolo 25

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Venni svegliata da uno spicco di luce che penetrava dalla finestra e finiva direttamente sulla mia faccia, delle braccia possenti mi avvolgevano e una sensazione appagante mi riempiva dalla testa ai piedi ma neanche quella mi impedì di rimuginare su ieri sera.

Ero andata a letto con Mason Reed.

Volevo prendermi a schiaffi da sola.

La cosa sull'essere maturi e saperla gestire era una grande cazzata che mi ero ripetuta d'ieri sera per cercare di non pensarci. Vorrei pentirmene ma davvero è stato come toccare il cielo ed è stata una delle notti migliore della mia vita.

Sono spacciata.

Mason mi abbracciava da dietro e il suo respiro si solleticava la pelle, non potevo guadarlo in faccia perché gli davo le spalle ma ero sicura che stesse dormendo. Intravidi il mio cellulare sul comodino anche se non sapevo come ci era finito li sopra ne fui felice. Questa stanza ha bisogno di un orologio.

Riesco ad afferrare il telefono senza dovermi muovere più di tanto e per fortuna senza svegliare Mason.

Erano le sei del mattino, avevo dormito solamente quattro ore. Ieri notte Mason si era lasciato andare completamente, non credo di essere mai venuta così tante volte, per la precisione e si è preso tutto il tempo per farlo. Quell'uomo è insaziabile. Alla fine ci siamo addormentati stremati senza nemmeno accorgercene.

E adesso che faccio? Ieri notte Mason è stato piuttosto chiaro e le possibilità di lasciare questo appartamento rimanendo amici e fare finta di nulla sono pari a zero.

Lentamente sollevo il braccio da sopra il mio bacino e facendo leva sull'addome mi alzo e lo riabbasso sul materasso. I miei vestiti sono nell'angolo della stanza insieme ai suoi e grazie a tutti gli anni di allenamento riesco a raggiungerli senza fare rumore. Apro la porta e con i miei vestiti in mano esco di li.

Mi vesto velocemente nel corridoio e mi avvio alla porta, sono sicura di aver messo la maglia al contrario ma devo uscire da questa casa. Prenoto il primo taxi disponibile e per fortuna sarà li in cinque minuti.

Mason si infurierà una volta alzato ma devo schiarirmi un po le idee, quello che è successo ieri era per smorzare la tensione sessuale tra di noi che sin dal primo giorno ci stava divorando. Nient'altro. Non so come riesco a uscire di li senza farlo svegliare e neanche due minuti dopo il taxi mi appare davanti e mi porta casa.

Quando entro da Bob's un paio di ore dopo sono tesa come una corda di un violino. Appena arrivata a casa mi sono buttata in doccia e ci sono rimasta quasi per un'ora, nella mia testa continuavano a scorrere le immagini d'ieri notte, delle sue labbra su di me, delle sensazioni magnifiche che è in grado di farmi provare. Poi mi ero trascinata fuori e mi ero vestita prendendomela comoda ed ero fiera di me stessa. Avevo appena avuto una notte bollente di sesso con l'unica persona con la quale mi ero vietata di averla, ero riuscita a uscire da casa sua senza farmi notare e non avevo ancora dato di matto senza neanche aver bevuto un caffè. Di solito mi capitava di uscire fuori di testa per molto meno. Mi ero infilata una vestito bianco di cotone leggero con taglio sulla spalla e una scollatura e V non troppo esagerata. Era comodo e casual. Mi ero truccata come al solito e sotto avevo messo una paio di stivaletti neri sportivi.

Beth mi aveva informato che lei e le ragazze erano da Bob's e mi stavano aspettando, cosi avevo preso quello che mi serviva ed ero uscita. Mason non si era fatto sentire, ho fissato il mio telefonino cosi a lungo stamattina che alla fine ho dovuto spegnerlo per un po' perché ero diventata ridicola. Non potrò evitarlo per sempre, Bob's è il luogo dove corro meno rischi, non farà una scenata davanti a tutti. Le intravedo al solito tavolo e mi avvicino, quando Cruz mi vede gli faccio un cenno per ordinare il mio solito cappuccino e qualcosa di dolce a fianco e lui mi risponde con un sorriso.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora