Capitolo 31

9.3K 276 0
                                    




Seduta sulla poltrona di pelle nel bel mezzo del salone di Mason osservo tutti i miei amici e tutta la famiglia prendere posto. Inizialmente avevo intenzione di parlare esclusivamente con la mia famiglia, non potevo più continuare a mentire ma poi le parole di Max mi hanno fatto cambiare idea, devo smetterla di decidere per gli altri, devo lasciare che prendano la propria decisone perché anche se odio quello che verrà non si abbatterà solo su di me o sulla mia famiglia ma su tutti, dalla prima all'ultima persone in questa stanza e quindi in un certo senso li riguarda eccome. Se decideranno di non farne parte non gliene farò una colpa , anzi capirei benissimo io stessa se ne avessi avuto la possibilità forse avrei fatto marcia indietro da questo incubo.

Comunicata la mia decisione ai ragazzi loro hanno radunato tutti nel salone di Mason. Quelli più difficili da affrontare sono stati i miei cugini, li considero fratelli e in un certo senso venendo qui a speravo di rivederli.

Grayson, il fratello di Chloe si è arruolato nella marina qualche anno fa e infatti vederlo nel salone di Mase è stata una grande sorpresa. Non lo vedevo da quasi più di un anno e quella testa calda mi era mancata, prima di arruolarsi mi aveva confidato che la marina gli avrebbe fatto mettere la testa apposto e io avevo replicato che solo lui poteva saperlo. Con Gray era cosi semplice parlare, di qualunque cosa anche la più stupida, al liceo lo seguivo ovunque.

Noto Jace appoggiato alla parete mentre parla con Rex, lui è il più grande insieme a Hunter e in qualche modo sono sempre stati i leader del gruppo e visto che Chloe era già partita per il college quando sono entrata nella pubertà lui e Hunt mi sono sempre stati addosso. Io e Beth ci divertiamo da matte provocandoli.

Aiden invece è coetano di Kent, hanno fatto praticamente tutti insieme, di solito i figli di mezzo non sanno con chi schierarsi se con i maggiori o con i più piccoli, loro invece si schieravano tra di loro. Aiden è il classico cattivo ragazzo su una moto da urlo, ho passato cosi tante ore su quella KTM rosso fuoco che adesso guidarla è un gioco da ragazzi. Logan invece è più vicino alla mia età e a quella di Dame infatti ci è sempre stato vicino, ha una vera e propria adorazione nel darmi fastidio , ci riusciva anche a 3 ore di aereo di distanza. Infine in un angolino noto Maya e Kaylee che proprio non mi aspettavo di vedere. Loro non sono delle Maddox ma sono sempre state trattate come tali, mia mamma e sua madre sono sorelle ma vivendo vicine sono state proclamate Maddox. Kaylee è coetanee di Chloe infatti quelle due sono inseparabili, Maya invece è un anno più piccola di Kent ma uno più grande di me, ha sempre avuto il suo giro di amici visto l'anno diverso ma almeno una volta a settimana usciva con me e Beth per fare uno scherzo ad  uno dei ragazzi. Entrambe vivono a Londra quindi non mi sarei mai aspettata di trovarmele nel salone di Mason.

Appena entrata nel salone Blake è stato il primo a venirmi incontro, non ci siamo detti nulla solamente abbracciati a lungo e ne avevo bisogno. Al contrario del fratello, per lui lo bene cosa provo, adorazione pura, voglio un mondo di bene a questa faccia da buffone e spero che quello che ha visto non cambi il suo modo di vedermi.
Ho natato Carter e Shaw infondo la sala guardarmi in un modo strano cosa che mi ha mandato in confusione ma non ho potuto indagare molto perché tre donne in lacrime mi si sono messe davanti. Le mie zie Ella, Grace e Naomi erano scosse dai singhiozzi, sin da piccola ho provato profonda adorazione per quelle donne, erano le figure da cui mi rifugiavo quando facevo cose che mia madre non avrebbe approvato, le mie complici quindi. Erano seguite dai miei zii Liam, Ethan e Caleb che avevano uno sguardo di vendetta genere Maddox in faccia. Non mi hanno detto nulla, non serviva, la stanza piena di gente parlava da se. Quando finalmente i miei genitori entrano nel salotto siamo pronti per incominciare, Hunt, Kent e Dame sono al mio fianco mentre Mason è difronte a me.

"Non sei sola piccola, qualunque cosa dirai non cambierà nulla." Quanto vorrei che fosse vero, stavo appena per sganciare una bomba sulle persone che amo. Dopo questo casino io e Mason dovremmo parlare a lungo, devo capire cosa provo per quest'uomo dai capelli corvini che infesta il mio cuore. Ma per ora voglio fingere che tra di noi vada tutto bene. Stringo la sua mano come se fosse l'unica cosa che mi tenga a galla e incomincio.

"Non avrei mai volto che queste fossero le circostanze per avere tutte le persone che voglio bene in una sola stanza dopo 5 anni ma nonostante ciò solo felice di rivedervi tutti, mi siete mancati come l'aria ."mi stoppo per prendere aria, parlare è una tortura ora che la morfina non c'è più. Stringo forte la mano di Mase e continuo

"Vi devo un spiegazione ma ho bisogno che ognuno di voi ascolti senza fare nulla nonostante ciò che sto per dire, perché vi conosco e non piacerà a nessuno di voi. Vi devo chiedere di ascoltare fino alla fine perché è la prima volta che parlo di quello che sta succedendo ad alta voce da anni ormai e vi chiedo di cercare di comprendere ciò che ho fatto e il perché." Scandendo quell'ultima frase guardo dritta verso il mio gemello come a voler dare un messaggio tutto ciò non è colpa tua. Come sempre lui mi capisce e mi da la vera dimostrazione che forse qui dentro sono io l'unica a non essere cresciuta. Dame non si scompone ma mima delle semplici parole affrontare tutto insieme che significano il mondo per me.

Nessuno osa interrompere quel momento tra di noi ma devo andare avanti.

"Cinque anni fa iniziai a ricevere dei bigliettini, ero inquietanti ma allora pensai che era solo un altro stupido scherzo di Logan, era la settimana di Halloween quindi non ci diedi peso. Il bigliettino diceva

TUTTO STA PER RICOMINCIARE

Ne ricevetti un'altro a capodanno che diceva semplicemente

CI SIAMO QUASI

Pensai che fosse un bigliettino strano dell'ultimo dell'anno e ignorai anche quello, ma inizia a preoccuparmi prima del diploma quando ricevetti il terzo bigliettino con su scritto

PER SEMPRE ma non fu il bigliettino in se a farmi paura, affianco al bigliettino c'era un braccialetto e quel braccialetto non avrei mai potuto dimenticarlo. Me lo regalò Hunter a 5 anni, era uno di quei bracciali di cotone tutti colorati e da quel giorno l'ho sempre tenuto con me almeno fino a quando sono stata rapita. Me lo strappò durante la notte, me lo ricordo bene perché piansi più per quello che per la situazione in generale, quindi ritrovarmelo sul letto 10 anni dopo fu uno shock. Pensai che doveva essere uno scherzo ma nessuno si sarebbe spinto cosi oltre e poi nessuno sapeva di quel braccialetto. Il giorno dopo controllai se lui era ancora in prigione ed era cosi. Vi tralascio la parte in cui mi scervellai in tutti i modi per capire che stesse scucendo finche non lo scoprii davvero. Successe un paio di giorni prima di partire , allora non mi era passata neanche per la testa l'idea di vivere in un altro posto ma poi mi ritrovai faccia e faccia con il mio incubo e cambiai idea. Stavo tornando a casa e qualcuno mi si piazzò davanti, era sera, non c'era nessuno in giro ed ero vicina casa. Gli dissi di levarsi dai piedi ma lui mi afferrò per le spalle e mi bloccò al muro, non voleva nulla di particolare solo che lo guardassi, è da li che è iniziato tutto. "

Guardo mio padre in piedi affiancato dai suoi fratelli, sembra invecchiato di parecchi anni durante questi 3 minuti di racconto.

"Papa mi dispiace cosi tanto" mormoro guadando l'uomo che è stato la mia roccia per tutta la mia vita. Le mie parole sembrano accoltellarlo dritto al petto. Si sta preparando al peggio.

"Chi era Alex?"non so chi abbia parlato, io non distolgo lo sguardo da mio padre poi quando sembra pronto per ricevere la risposta infilo le unghie nella carne di Mason per l'agitazione, lui non replica questo attacco e gliene sono grata, più tardi mi scuserò.
Prendo un respiro profondo e dico
"Anthony Sanders il figlio di Steven Sanders."

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora