Capitolo 22

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Erano passate due ore dalla mia conversazione con Reed e io stavo ancora rimuginando su tutti i modi per ucciderlo e passarla liscia. Di modi per farlo fuori ne avevo un sacco, anche per passarla liscia ma Blake mi piaceva troppo e non volevo privarlo del fratello. La prossima volta che lo vedrò gli consiglierò di sfruttare meglio questa cosa contro il fratello.
Decidendo che non posso più pensare a quell'uomo caccio il telefono e chiamo Max, il lavoro è la giusta distrazione che mi serve.
"Finalmente cazzo." Sbuffo, devo dire a Carol di aumentare le dosi di zucchero nel caffè di quest'uomo o almeno le scopate.
"Hey ciao Alex come stai?" Imito la sua voce tanto per fargli capire le buone maniere.
"Basta con le stronzate, tu stai bene.?" Max non è un tipo paziente, lui urla un sacco e agisce prima di pensare soprattutto quando è incazzato quindi è ovvio che il pensiero di tacere sulla ferita mi sia passato nella mente ma d'altra parte vorrei tanto sfogarmi su Lincoln cosa che posso fare solo con lui. Non sono arrabbiata per la mia ferita quella è un danno collaterale che può succedere per ogni operazione, no io voglio fargliela pagare per aver preso delle donne innocenti in ostaggio, averle spaventato e avergli lasciato dei lividi sul copro. Il problema era tra me e lui e lui ha messo in mezzo la mia famiglia e adesso ne pagherà le conseguenze.
Mi ripeto che non sono quel genere di persona ma la verità è che ho giurato di fargliela pagare e visto che non mi importa molto di come e chi gliela faccia pagare decido che visto che la mia vita è fatta di scelte sbagliate una in più non guasta la situazione più di quanto non sia già marcia.
"Tutto sotto controllo ma ho bisogno di un piccolo favore." Se devo scegliere tra David e Max, Max è di sicuro il male minore. David ucciderebbe Lincoln, Max lo pesterebbe e per quanto odi quel tizio mi serve ancora vivo.
"Dimmi" la sua voce è tesa e immagino che sia preoccupato da quello che sto per chiedergli
" Non so cosa ti abbia detto David ma Lincoln ha messo in mezzo la mia famiglia, ha legato delle ragazze innocenti e le ha malmenate, ragazze dolci che non c'entrano nulla con questa situazione e deve pagare per quello" Una delle ragioni per la quale Max ha voluto seguire il mio caso è il suo odio verso le persone che se la prendono con gli altri che non si possono difendere. Da piccolo veniva bullizzato perché era magro come un ramoscello, anche se immaginare Max come un ramoscello mi è difficile e da allora ha giurato che avrebbe difeso chi non poteva. Lo ammiro per questo.
"Non c'è neanche bisogno di chiederlo Lex, me ne occupo io. Tu invece stai bene?" Per quanto uomo delle caverne Max potesse sembra dall'esterno, dentro era il ragazzo più dolce che conoscessi, sicuramente più dolce di me.
"Niente d'irreparabile."non volevo mentirgli ma non so se era il caso di menzionare la ferita.
"Lex" era un tono di ammonimento, se avessi ricevuto  un dollaro per tutte le volte che qualcuno ha usato questo tono con me sarei la donna più ricca al mondo.
"Niente d'irreparabile giuro, mentre lottavamo mi ha lasciato un piccolo regalino, nulla che un pò di morfina e dei punti non possano tenere a bada."
"Ti ha sparata?" Il Max dolce è sparito lasciando spazio all'HULKMAX. Io e Hailee inventammo questo soprannome dopo che pestò uno stronzo che aveva preso di mira delle ragazzine. Faceva davvero paura.
"Cosa no! Mi ha pugnalata ma non era profondo, non me ne sono accorta neanche."
"Dannazione " era arrabbiato e non mi sconvolgevo ma non volevo che ci rimuginasse troppo su questo particolare, stavo bene basta pensarci.
"David lo sa?" Ecco un'altra persona a cui era meglio omettere quest'informazione.
"No quando è arrivato non me ne ero ancora accorta."
"Non va bene Lexi." Non si riferiva solo alla ferita ma alla situazione generale. Ero completamente d'accordo ma non aiutava molto ciò.
"Pensi che lo sappia?"
"Se non lo sa ancora lo saprà presto, tra un pò si entra in guerra Lex." Mi stavo preparando a questa guerra da molto, quindi teoricamente non sarei dovuta essere terrorizzata, avevo avuto tempo per farmene una ragione ma la verità era tutt'altra.
"Lo so ma vorrei tanto che la mia città non fosse una delle sue tappe ma ormai ho fatto il danno e non posso andarmene."
"Senti so che non ti piacerà quello che sto per dirti ma i tuoi fratelli con i loro amici potrebbero essere una risorsa essenziale. Non vuoi che l'FBI ci metta lo zampino più di quanto non abbia già fatto e lo capisco davvero ma Lex la tua famiglia si occupa proprio di questo, loro potrebbero aiutarti più di quanto sto già facendo io."
Neanche. Per. Sogno.
Lo sapevo, ma non mi piaceva. Molto probabilmente quando lui avrà capito che sono viva e dove sono Dame e gli altri fiuteranno il pericolo e si metteranno in mezzo comunque ma preferisco pensare che non succeda e continuare con il mio piano.
"No Max, lo so e capisco il tuo ragionamento ma loro ne devono rimanere fuori il più a lungo possibile."
"Non ha senso, hai detto tu stessa che verrà da te, saranno più a sicuro se sanno cosa aspettarsi invece di essere presi alla sprovvista. Non li puoi più proteggere Lex, non ora più."
"Ci devo almeno tentare okay?, Ti prego non insistere."
"Va bene anche se non mi piace questa cosa rispetto la tua decisione."
"Grazie Max"
"Ascolta non ci sono ancora spostamenti ma non credo che saremmo tanto fortunati per captarli in tempo quindi in allerta 24 ore su 24. Noi siamo tutti pronti a partire a qualunque ora."
"Bene che lo spettacolo abbi inizio allora."
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"Dove sei?" Erano le sei del pomeriggio e oltre a un mucchio di chiamate di lavoro non avevo fatto molto. Ero distesa sul letto nel mio nuovo appartamento che piano piano stavo iniziando a considerare casa non smettevo di rimuginare su Mason e su quello che mi aveva detto Max.
"A casa tu?" Io e Beth dovevamo ancora parlare di quello che era successo al locale ma mi stava lasciando spazio e per questo la adoravo.
"Sono agli uffici e qualcuno mi ha detto una cosa interessante. Quindi Alex c'è una novità che ti va di condividere con me?" Non avrebbe mai osato.
"Che genere di novità?"Oh invece si che avrebbe osato.
"Non so ho saputo di una cena, ti ricordi qualcosa?" Lo uccido!
Avevo deciso che la cosa migliore da fare era chiudermi in casa e fare finta di non esserci, non sapevo come tirarmi fuori da quella situazione. Era del tutto infantile, me ne rendevo conto ma quando si tratta di quell'uomo il mio cervello sembra andare in pappa.
"Ah si quella, non c'è nulla da dire perché non ci andrò."
"Cosa! Tu ci andrai eccome." Domani sarei dovuta andare in un centro per l'udito perché Beth con quest'ultimo mi aveva stonato. Allontano il telefonino dal mio orecchio e attivo l'altoparlante.
"No Beth non sono interessata e lui non sembra capirlo"
"Ma chi vuoi prendere in giro, saresti la donna più felice del mondo se quel uomo ti scopasse! Non so perché ti ostini ad allontanarlo."
"Beth tra me e lui non potrà mai funzionare, è vero vorrei che mi scopasse ma non può funzionare. Non importa quanto sia irritane e quanto mi faccia arrabbiare alla fine Mason è un bravo ragazzo e non merita di essere coinvolto nei miei casini."
"Ti stai riferendo a quello che è successo al locale vero? A non so bene cosa sia succedendo ma parlami, sono capace di farmi un'idea dei tuoi problemi e lui potrebbe davvero aiutarti. È il suo lavoro infine." Ne avevo le tasche fin piene della gente che mi diceva di coinvolgere quel gruppo nei miei casini. Erano problemi miei e avrei risolti da sola.
"Forse, ma non lo metterò a rischio per qualcosa che posso fare anche da sola. È anche il mio di lavoro e fino a ora la sto gestendo bene anche se può sembrare il contrario."
"Non ho dubbi che tu non sia brava nel tuo lavoro dopo tutto sei una Maddox ma magari potresti lasciare che qualcuno ti aiuti."
"Beth non insistere, non lo coinvolgere e se sta sera esco con lui farà solo più male lasciarlo andare via. Sono attratta da lui non lo nego e se fosse successo tra un paio di mesi mi sarei gettata tra le sue braccia perché sembra davvero il ragazzo dei mie sogni, almeno togliendo quel carattere di merda che si ritrova, ma non posso."
"Capisco Alex davvero, ho capito che intendi ma io ti sono stata accanto per tutta la tua vita e conosco lui da tempo ormai e credimi quando ti dico che ti meriti una persona come Mason e lui merita una persona come te, provaci almeno. Anche se oggi riuscirai a scamparla lui non mollerà finché tu non acconsentirai."
"Su una cosa hai ragione Beth è un bravo ragazzo e proprio per questo io non merito lui. Non lo merito quindi ti prego non insistere."
"Alex" prima che possa convincermi del contrario decido di terminare la chiamata
"Ci sentiamo dopo." Detto questo butto il cellulare il più lontano possibile da me e sprofondo nel mio letto.
Alle sette meno un minuto di sera ho i nervi a fior di pelle. Beth non mi ha più richiama ma sono sicura che si farà viva molto presto, non so cosa mi sia preso dicendole che non penso di meritarmi Mason ma credo che alla fine sia cosi, tutti non fanno altro che parlare bene di quell'uomo anche io ho visto una piccola anteprima di quanto, oltre tutta l'arroganza, sia buono. Quell'uomo mi fa impazzire ma nonostante tutto mi attira come una calamita, non importa quante volte io abbia voglia di strozzarlo pur non conoscendolo bene è sempre nella mia mente.
Alle 7:01 qualcuno bussa alla mia porta. Pur essendo un piano infantile ho organizzato tutto. La mia macchina è davanti a un locale non distante da qui, mentre casa mia è completamente al buio da un'ora, io sono accovacciata sul pavimento della mia stanza e non mi muovo già da un pò di tempo. Conto esattamente dieci secondi e Mason ribussa alla porta. Il piano consiste di stare in questa situazione ancora per molto tempo, è patetico ma cerco di non pensarci.
Il cuore sembra voler uscire dal petto e anche se non sto emettendo un fiato il solo rumore del mio battito cardiaco è equivalente a un concerto rock. Al mio fianco, il mio cellulare silenzioso e per fortuna non rintracciabile emette una piccola luce. Mason mi chiama per quinta volta consecutiva e allo stesso tempo continuando a bussare alla porta.
Multitasking.
"Alex se sei li dentro sappi che mi sto incazzando."
Non è che non voglia andare a quest'appuntamento con lui, Dio solo sa quanto ci vorrei andare, quanto vorrei essere in grado di alzarmi da questo pavimento e andare ma non posso. Lincoln ha scoperto dove sono ciò significa che è questione di momenti prima che anche lui lo sappia e Mason è troppo uomo di un pezzo per farsi da parte quando verrà il momento. Il pensiero di nasconderglielo è stato bocciato cosi come è nato, Mason mi sta sempre affianco e insopportabilmente vicino, se ne accorgerebbe subito. Quindi mi rimane quest'ultima opzione: farmi odiare da lui, o almeno provarci.
"Alex apri questa porta." Non sembra felice anzi tutto il contrario ma neanche questo mi smuove.
Non emetto un fiato cosi come per tutte le altre minacce che fa.
Passa mezzora prima che si arrenda e anche se questo è stato un mio piano mi odio per questa cosa.
"Alex non è per nulla finta." Urla.
È l'ultima cosa che sento prima di avvertire dei passi allontanarsi.
Continuo a ripetermi che lo sto facendo per lui e che lui non mi piace, me lo ripeto finché non mi addormento con una lacrima che mi bagna una guancia e ancora accovacciata sul pavimento.

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora