Capitolo 18

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Quando arrivo davanti casa di quello che presuma sia di Hunter busso senza pensarci due volte. Non so se Mason alla fine l'abbia chiamato, se gli abbai detto qualche stronzata oppure la verità o se non abbia fatto proprio nulla. Avrei dovuto chiederlo molto probabilmente ma stare li, in quella casa era troppo pericoloso, volevo solo scapparmene di li al più presto possibile. Ad aprirmi la porta è Kenton e per un secondo penso di aver sbagliato casa, la sua dovrebbe essere in fondo la via se ricordo bene le indicazioni della mamma. Mi guarda con un misto di sollievo e rabbia, non dice niente si limita ad afferrarmi per il braccio e a trascinarmi dietro di lui chiudendo la porta con un calcio. I punti si ribellano nel camminare in questo modo e butto giù un altro gemito. Entriamo in un salotto arredato con i colori del bronzo e del marrone e ancora una volta ci rivedo lo zampino delle mie zie. Hunter non sarebbe capace di tirare fuori una sistemazione tanto bella neanche dopo anni di studio. O Kenton. Il punto è che nessuno dei miei fratelli sarebbe in grado di arredare cosi bene una casa. Una cosa del genere farebbe vergognare un sacco di persone, il non conoscere nulla della vita delle persone che si ama, neanche la loro casa, ma quello stadio l'ho superato da tempo. All'inizio mi vergognavo di tutto, una cosa del genere, trovarmi in questa casa e non sapere a chi appartenga tra i miei due fratelli maggiori mi avrebbe fatto sprofondare in un tunnel dell'autocommiserazione. Ora mi viene da ridere solamente, questa situazione mi sembra solamente una barzelletta di basso livello. La mia vita in generale sembra un grand circo al quale tutti stanno aspettando per il grande finale. Hunter e Damien sono seduti sul divano di pelle bianco al centro della stanza, hanno una birra in mano e stanno ridendo per qualcosa. Questa scena invece mi scalda ancora il cuore e quindi forse alla fine raggiungerò anche io la redenzione.
"Guardate un pò chi ho trovato."Kenton annuncia la nostra presenza e i loro occhi si spostano su di noi. Entrambi hanno la stessa sua reazione. Sollievo e rabbia che combattono tra di loro. Quanto darei per vedere qualcosa di diverso. Alla fine però non mi posso lamentare. Avevo promesso niente più bugie tra i fratelli Maddox e mi è bastato davvero poco per infrangere quella promessa e marcare del mio stesso peccato le ragazze. È come se avessi la puzza adesso dei mie peccati e che quelli mi perseguitassero infettando tutti quelli con cui sto a contatto. Non sarei nemmeno un pò sorpresa se fosse davvero cosi. Non posso dire loro cosa veramente sia successo perché ora quella barca è salpata ma forse posso dargli una spiegazione plausibile per essere scomparsa per tutto il giorno e l'unica chance per convincerli è dire la verità, almeno una parte, pur se piccola.
"Mi spieghi dove diavolo ti sei cacciata? Ti abbiamo cercato tutto il giorno." Hunter non è felice anzi credo che abbia voglia di strozzarmi
" Ti avevamo dato fino alle 10 per farti vedere Lexi." Damien continua e neanche lui sembra tanto felice.
Bene non voglio nulla di diverso da loro. Io mi limito a fissarli cercando di pensare alle parole giuste da utilizzare sempre che ne esitano. Che faccio? Gli dico scusate sono stata pugnalata ho perso la perfezione del tempo? Mi alzo direttamente la maglietta e lascio che guardino da soli la mia spiegazione? Oppure dico che Mason mi ha fatto iniettare la morfina contro la mia volontà? Per quanto sarebbe bello vedere qualcuno fare il culo a Mason devo ricordarmi che lavorano insieme e non distruggerò la loro amicizia. Alla fine opto per tutte e tre le mie opzioni.
"Mi dispiace davvero, non avrei voluto favi preoccupare ma ho avuto un'incidente di percorso sul quale non potevo farci niente." Tiro fuori la mia faccia da bimba innocente ripescata tra le mille marachelle del liceo.
"Di che stai parlando?" Hunt però non sembra della voglia di volere stare al gioco.
"Non date di matto okay? Sto bene e non ho proprio voglia di chiudere tutti e tre in una cella." Fatte le mie raccomandazioni e con ancora la confusione sui loro volti mi alzo la maglietta quel che basta per farsi si che possano vedere la fasciatura macchiata di qualche gocciolina di sangue che credo di essermi procurata venendo qui. I tre uomini davanti a me sembrano sbiancare per qualche secondo mentre nessuno emette una parola.
"Che diavolo è Alex?" Questa volta è Kent che parla utilizzando però lo stesso tono di voce di Hunter. È meglio strappare tutto come se fosse un cerotto.
"Può darsi che ieri sera io sia accidentalmente rimasta ferita a e può anche darsi che io non abbia detto nulla e può anche darsi che Mason mi abbia scoperta e si sia preso cura di me." Butto tutto fuori e li guardo in attesa di una reazione che ovviamente non tarda ad arrivare.
"Ci stai dannatamente prendendo in giro Alex? Avevi promesso di non dire più bugie e ora te ne esci con può darsi che ieri sera io sia accidentalmente rimasta ferita? " Wow hanno centrato perfettamente il punto.
"Lo so lo so ma avevo appena convinto Hunter a non buttare a rotoli la sua vita e sapevo che se avesse visto la ferita avrebbe mandato tutto all'aria e in mia difesa, me ne sono accorta molto dopo, ero piena di adrenalina addosso." Non sembrano per nulla convinti.
"So di aver mentito ma pensate se io vi avessi fatto vedere questa stupida ferita, Hunter avrebbe mandato all'aria i mie tentativi di ragionare e con loro la sua vita. Li avrebbe torturati o uccisi e saremmo stati tutti nei mirini di gente che legalmente non esiste neanche." Questo sembra convincerli un minimo, ma sembrano ancora pronti a scattare e a uccidere qualcuno.
"Quanto è grave? E dici la verità Alex o non ci fideremo più" mi libero della fasciatura e lascio che si rendano conto da soli. Facciamo lo stesso lavoro, sono sicura, per quanto odi solo immaginarlo, che anche loro sono siano stati feriti e sanno quando c'è da preoccuparsi o meno. La osservano in religioso silenzio, cerco di trovare degli indizi negli occhi dei miei fratelli.
"Chi ti ha curato?" Non so chi abbia parlato i miei occhi sono per il mio gemello che però evita il mio sguardo concentrandosi sulla ferita esclusivamente. "Ehm un tizio che lavora anche per voi, ora non ricordo bene ieri sera quando mi ha curata ero un pò confusa. Mi ha dato della morfina e poi la stanchezza ha affatto il resto. Mi sono svegliata meno di un'ora fa." Alla fine cedo e non cerco lo sguardo del mio gemello concentrandomi sugli altri due ai quali però non è passato inosservato quello che appena successo tra di noi. Anzi non so neanche io cosa sia appena successo. Damien evita volontariamente di guardarmi. Possibile che un misero taglio possa farlo reagire cosi? Per molte persone può sembrar nulla ma ogni volta che tornavo a casa con un piccolo taglio per via della carta o di una pietra e lui non lasciava il mio fianco, i miei occhi ed è sempre stato così. Ora si limita a farmi sapere che è incazzato e non dice una parola palesemente evitandomi.
" Tu e Mason avete dormito insieme?" Improvvisamente capisco che mi sto addentrando in un campo minato e con me sto trascinando Mason.
"Si ma non è successo nulla, credo che mi abbai dovuto controllare per tutto il tempo per non farmi girare dalla parte sbagliata o farmi aprire le ferite. E so anche che avrebbe dovuto chiamavi ma ieri sera ho ben messo in chiaro che nessuno doveva saperlo e diciamo che ho accetto di farmi curare perché sapevo che non l'avrebbe detto a nessuno ma voleva, mi sono svegliata con lui che rimuginava su questo fatto."
Non so bene cosa io provi per Mason ma non lo coinvolgerò nei miei stupidi casini.
"Ora per favore visto che non metto nulla in pancia da più di ventiquattro ore vi va di portarmi a mangiare?" Ci mettono un po ma poi si fanno scrollare di dosso quell'aria abbattuta e incazzata e indossano i loro meravigliosi sorrisi anche se quello di Damien non è il solito, me lo farò bastare finché non potrò parlarci per bene. Kenton prende le chiavi della macchina dal tavolino di vetro davanti il divano e mi fa cenno di andare. Non chiedo neanche se abbiano fame, anche se avessero già mangiato lo rifarebbero senza problemi, questi tre possono ingurgitare qualsiasi quantità di cibo. Uscendo pongo la domanda che mi assilla da quando sono arrivata
" È casa di Hunter vero? " Tutti e tre scoppiano in una risata da fracassare i timpani. Almeno non solo l'unica che trova la mia situazione divertente. "Oh sorellina ci sei mancata."

Even in the dark there can be lightDove le storie prendono vita. Scoprilo ora