All'alba si misero subito in marcia, determinati a raggiungere il luogo dei ribelli entro mezzogiorno. Talia cavalcava tra le ultime file con la testa persa tra i suoi pensieri.
Se chiudeva gli occhi poteva ancora rivivere le emozioni, che l'avevano travolta la notte passata, in sogno. Riusciva a sentire il sibilo dell'aria che le sferzava il viso, il cielo nero e scuro che dominava l'intero campo di battaglia. L'immagine così vivida dei numerosi guerrieri caduti durante lo scontro gettati a terra, in un fiume di sangue. Il colore scarlatto copriva tutta la terra attorno a sé. Seguendo i sibili del vento si era ritrovata ai piedi di una grossa quercia, dove un vecchio dai vestiti neri l'attendeva. L'anziano si reggeva stancamente ad un bastone chino celando il suo viso alla ragazza.
Talia si riscosse udendo dei mormorii difronte a se. Cessò il galoppare del suo cavallo imitando gli uomini del suo gruppo. Henry smontò dal suo destriero raggiungendo la ragazza a piedi. L'aiutò a scendere dall'animale. -Ci fermiamo qui. Gli alberi ci proteggono da occhi indiscreti. Invieremo delle vedette in perlustrazione. Attaccheremo al calare delle tenebre.- le comunicò l'uomo stringendola per i fianchi. Si scambiarono un lungo sguardo d'intesa. -Comunicalo al pagano.- la esortò.
La ragazza annuì obbedendo all'ordine. Tirando per le briglie il suo cavallo si avvicinò ai guerrieri vichinghi, che si erano radunati tra loro. Baldr appena la vide avvicinarsi a loro, si zittì. Compì qualche passo avvicinandosi a lei. -Dimmi tutto.- le sussurrò accennando un sorrisetto, iniziando ad accarezzare il destriero di Talia, che non perse tempo comunicando il piano. L'uomo dagli occhi folli coccolò l'animale, contraendo la mascella.
-Va bene. Faremo come vogliono i tuoi amici cristiani. Spero che il tuo Dio sia favorevole a noi, perché il mio istinto mi dice che stiamo finendo nella tana del lupo cattivo.- le sussurrò l'ultima frase all'orecchio con voce roca e sensuale. Una miriade di brividi corsero lungo la schiena della ragazza che in risposta si morse il labbro, tentando di non arrossire.
Baldr le alzò il mento accarezzandole delicatamente con il pollice le labbra carnose, sorrise malizioso alla reazione della ragazzina, ingrandendo così il suo ego di uomo.
Qualcuno l'agguantò da un fianco allontanandola dell'Uomo dagli Occhi Folli.
Henry la scostò da lui, avvicinandosi minacciosamente al guerriero. -Non devi toccarla.- abbaio furioso. Nonostante non parlassero la stessa lingua, il pagano intuì la frase. Per nulla intimorito regalò un sorriso di sfida al cristiano allargando le braccia invitandolo a farsi avanti. -Stalle lontano.- pronunciò Henry arrivando a pochi centimetri dal suo vico.
Si guardarono al lungo fronteggiandosi minacciosi. Baldr indurì la mascella sostenendo lo sguardo del cristiano.
Il rapido cambiamento espressivo del pagano da sorridente a serio allarmò Talia.
-Fatti sotto da vero uomo.- lo esortò.
La ragazza emise un urletto quando vide Henry scagliare un potente pugno in faccia a Baldr. L'uomo indietreggiò di qualche passo. Subito i suoi guerrieri gli furono affianco estrassero le loro armi per combattere. In pochi secondi i soldati cristiani circondarono il loro capitano pronti anche loro allo scontro.
Il pagano avanzò di un passo raggiungendo Henry. Talia si mise in mezzo facendo da scudo con il proprio corpo. -Basta, fermatevi, è un altro il nostro nemico... Smettetela tutti e due. Non ne vale la pena.- sussurrò in entrambe le lingue. I due uomini si fissarono a lungo con odio. Dopo poco Baldr si allontanò pulendosi con una mano il labbro sanguinante. -Ragazzina, la gelosia un giorno lo ucciderà.- la avvertì prima di allontanarsi definitivamente da loro.
Era calata la notte. Il buio regnava incontrastato. Talia in sella al suo cavallo, fissava dal sottobosco il casolare in attesa del segnale per poter raggiungere il resto degli uomini. Solamente Flok e due soldati cristiani erano rimasti in suo compagnia per "vegliare" su di lei. La cosa la infastidiva, ma in quanto Donna non poteva avere voce in capitolo.
Sbuffo per l'ennesima volta.
-Non so chi più sbuffi tra te e il cavallo.- commentò Flok fissando la valle davanti a sé.
Talia lanciò uno sguardo ai soldati cristiani a una decina di metri da lei. -Cosa ti turba?- le domandò il druido con una piccola nota di curiosità.
-Odio essere una donna!- si lamentò stringendo le briglie. -Mi hanno messo voi tre a farmi da guardia. So cavarmela da sola! E contro il mio volere me ne devo rimanere qua, buona e obbediente.- alzò gli occhi al cielo, facendo una smorfia infastidita. L'uomo dagli occhi dipinti di nero ridacchiò all'espressione buffa.
-Lo so bene, l'ho visto con i miei occhi. Ma da quello che ho capito, nella vostra cultura le donne non sono ammesse alle faccende della guerra.- le ricordò bonariamente, facendola ragionare.
-E' ingiusto! Mi sfruttano a loro piacimento, mi minacciano di morte se non porto a termine i loro compiti, ma non posso andare con loro nel momento di vero bisogno.- si sfogò con il pagano.
Flok scosse la testa sorridendo. -Hai lo stesso temperamento di Ghala. Andreste sicuramente d'accordo.-
-Ghala?- domandò Talia aggrottando la fronte.
-E' una delle migliori guerriere che abbia mai visto combattere. Un giorno sono certo che la incontrerai.- le spiegò. Con un dito indicò il segnale luminoso dei loro compagni. -Guarda laggiù. E' il segnale, raggiungiamoli.-
Loro due assieme ai due guerrieri cristiani partirono al galoppo.
Il principe e Henry li accolsero fuori dall'edificio.
-Vostra Grazia.- omaggiò Talia il principe con un cenno del capo. Smontò dal cavallo.
-Abbiamo interrogato gli uomini e abbiamo scoperto dove si trovano.- le comunicò Leon con un sorriso sadico. Fece un cenno a Henry di accompagnare la ragazza all'interno.
-Si trovano nell'abbazia qui vicino. Passeremo la notte qui e domani mattina partiremo diretti verso di loro. Presto potremmo tornare a casa.- le comunicò con un sorriso sincero.
La ragazza annuì notando delle grosse macchie di sangue a terra. Si guardò attorno in cerca dei loro nemici. Represse un conato di vomito quando vide una testa mozzata rotolarle vicino ad un piede. Distolse lo sguardo turbata, sentendo torcersi le budella.
-Vado a comunicarlo a Baldr.- balbettò portandosi una mano alla bocca.
-Baldr? Chiami quel pagano per nome?- le domandò Henry fissandola duramente. -Siete diventati amici? Forse intimi?- insinuò fissandola con veleno. Cieco dalla gelosia.
-Cosa? Come osi! Spero che tu stia scherzando.- Talia lo ribatté offesa.
-Ho visto come ti guarda, anzi come vi guardate.- Henry serrò le mani dalla rabbia.
La ragazza si avvicinò minacciosamente a lui, per nulla intimorita dalla stazza e dall'altezza dell'amico. -Sei un idiota.- scandì ogni singola parola. Sorridendo freddamente concluse.
-Vado da Baldr.- marcò l'ultima parola prima di dargli le spalle.
Ecco il Capitolo 22.
Quanto è geloso Henry da 1 a 10?
Finalmente stiamo entrando nel vivo della storia. Sono così FELICE.
STAI LEGGENDO
Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...