Talia si alzò il cappuccio del suo spesso mantello. Le temperature in quei giorni erano crollate precipitosamente, rabbrividì fissando degli uomini terminare di caricare alcune barche per il viaggio. Re Jotun, era a una cinquantina di passi intento a parlare con alcuni suoi uomini. Strinse il cavallino di legno, regalatogli da quel bambino, al petto fissando il mare con il cuore in subbuglio. Presto sarebbe tornata a casa.
-Allora, mi dirai chi è il Principe Splendente?- domandò il Sommo Sacerdote affiancandola.
-Te l'ho già detto. Aspetta e vedrai.- rispose lei mantenendo lo sguardo sulla distesa blu.
Suonò un cornò indicando che era arrivato il momento di salire sulle barche.
Il Re avvolto nel suo mantello si avvicinò a loro. -Pronti per il viaggio?- domandò con un sorriso smagliante. La ragazza annuì fissando tra la folla in cerca di qualcuno. Era in ritardo.
-La mia offerta di rimanere qua e farmi da Regina, è sempre valida.- disse lui divertito.
-No grazie.- rispose lei ridacchiando. Dopo l'episodio con quello Jarl, erano diventati alleati. Talia si aveva imperato a ignorare le sue frasi da rubacuori, arrivando quasi ad abituarsi ai suoi modi di fare. In fondo, non era così male come pensava. Era un Re scaltro, la sua strategia quel giorno l'aveva stupita, era davvero intelligente, in grado di essere due passi davanti ai suoi nemici.
Finalmente individuò chi stava cercando. Una donna le corse in contro trafelata.
-Scusi il ritardo. Ecco ciò che mi aveva ordinato.- le disse con il fiato corto porgendole un fagotto. Talia lo prese sorridendole grata. -Non so come ringraziarti. - le rispose stringendole una mano con emozione. Il Sommo la richiamò esortandola a salire sulla nave. Salutò la donna seguendo il vecchio e il Re su una delle imbarcazioni.
Poco dopo salparono diretti verso il villaggio di Baldr. La ragazza si sedette a prua fissando il mare azzurro stringendo il fagotto a sè, come se fosse il suo più grande tesoro. Non passò molto prima che Re Jotun l'affiancasse.
-Qual è la tua prossima mossa?- domandò lei fissando la distesa d'acqua, lasciandosi alle spalle la costa.
-In primavera, voglio partire con Jarl Baldr. Ovunque vada quell'uomo porta a casa vittorie. E' un ottimo guerriero, fin dalla prima volta che l'ho visto ho intuito che è quel genere di persona da avere amica, non nemica.- le confidò.
Talia sorrise, pensando al suo vichingo. Nessuna frase le era parsa così veritiera. Era straordinario.
-Non sei più ossessionato dal Principe Splendente?- domandò lei di punto in bianco.
Il Re ridacchiò grattandosi la barba. -Certamente. Ma inizio a dubitare di esserlo..- fece una pausa. -Chiunque esso sia, però ho intenzione di offrirgli il mio sostegno. Narreranno storie sulle sue gesta e ho intenzione di essere uno dei protagonisti.- affermò deciso.
La ragazza si morse un labbro. -E se non esistesse? Se fosse unicamente una metafora?-
Jotun la squadrò fissandola divertito. -Impossibile. Le Norne hanno già tessuto i nostri destini.-
Talia si toccò il fianco avvertendo un leggero bruciore. La ferita si era rimarginata, ma ogni tanto le dava ancora qualche noia. L'affascinante Re le scoccò una ciocca dal viso.
-Rispetto a quando ti ho incontrata al Tempio, sei diversa.- mormorò serio scrutandola con il suo sguardo cristallino.
La ragazza si leccò le labbra distogliendo lo sguardo. - Ora accetto la mia posizione di Favorita di Odino. Non era forse ciò che voi pagani volevate?- disse con un sorriso triste.
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Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...