Capitolo 14

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Flok sbadigliò rumorosamente. Rog al suo fianco ne trattenne uno anche lui assonnato. Era l'alba e Baldr li aveva svegliati  ordinandogli di tenersi pronti. Lo sentiva nell'aria, presto sarebbe successo qualcosa. Negli anni, il suo istinto era sempre stato infallibile, grazie ad esso era sopravvissuto in ogni battaglia. 

Talia era in riva al fiume, ad ammirare la timida alba accarezzando distrattamente Korp accucciato sul suo grembo. 

Re Jotun la raggiunse sedendosi al suo fianco. 

-Spero che la tua tattica funzioni.- disse la ragazza mantenendo lo sguardo sull'acqua.

-Mi deludi, zuccherino. Sono un grande stratega!- esclamò allegro. -Pensavo avessi capito, che non sono solo il più avvenente vichingo sulla faccia della terra, ma anche un grandissimo stratega.-

Talia gli lanciò un'occhiata divertita al commento. -Lascia il giudizio agli altri.- gli rispose.

L'uomo si scostò la lunga treccia con fare teatrale. -Lo sappiamo entrambi, che se non ci fosse tuo marito la passione tra noi due sarebbe già scoppiata.- affermò sicuro con voce maliziosa. Si avvicinò al suo viso pericolosamente. La ragazza lo fissò contrariata. Lui sorrise divertito. -Tre. Due. Uno.- le sussurrò prima di voltarsi verso le loro spalle. -Baldr! Qual buon vento.- esclamò allegro allontanandosi da lei di scatto. -Mi piace farlo ingelosire.- la informò facendole un'occhiolino.

Baldr tese la mascella infastidito, dalla vicinanza del re cascamorto a sua moglie.

-Dobbiamo andare.- affermò, ma si bloccò non appena udì un corno suonare nell'aria seguite da delle grida.

Lo Jarl fece in tempo a gettarsi sulla moglie facendole schivare alcuna frecce. -Stai bene?- le domandò allarmato. Lei annuì, lui spostò da lei rivolgendosi a Jotun. -Sei tutto intero?- domandò. 

Il Re annuì facendo una smorfia. -Mi hanno colpito di striscio.- 

Un odore di bruciato colpì le loro narici. Talia portò lo sguardo all'accampamento notando le punte di alcune tende prendere fuoco. -Oddio.- mormorò. Korp spiccò il volo gracchiando sopra di loro allarmato. Puntò lo sguardo notando in lontananza, in mezzo al fumo Leon nella sua corazza dorata fissare in sella al suo destriero bianco l'attacco compiaciuto.

Baldr aiutò la ragazza con un mano a rimettersi in piedi. Fissò Jotun con gli occhi lampeggianti e folli. -Jotun, se ti copro le spalle riesci a prendere un cavallo e correre a chiamare il resto degli altri?- domandò. -Attenderò il tuo corno, li attireremo nel bosco e li uccideremo confondendoci nella boscaglia.- 

-Puoi contarci.- esclamò serio. L'uomo dagli occhi folli estrasse la sua ascia fissando minaccioso il suo accampamento sotto attacco. 

Leon aveva contrattaccato prima di quanto pensasse. 

La ragazza, al suo fianco estrasse la sua spada, ormai lei e l'arma erano diventate una cosa sola.

-Saranno stremati dall'attacco di ieri sera, non sarà difficile abbatterli.- tentò di rassicurarla il marito. 

Lei annuì fissando il caos della battaglia. -Andiamo a prendere a calci quel bastardo.- mormorò decisa. Lui si leccò le labbra divertito -Con piacere.- le rispose. 

-Zuccherino, cerca di non farti ammazzare.- esclamò Re Jotun regalandole un'occhiolino prima di fermare un cavallo fuggito dalla battaglia, probabilmente appartenente a una soldato cristiano.

-Stammi vicino.- le ordinò Baldr, prima di partire all'attacco. Lei obbedì seguendolo coprendogli. Individuarono Rog e Flok battersi contro ad un gruppetto di soldati. La coppia corse da loro, scontrandosi e abbattendo chiunque si imbattesse contro di loro.

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora