Capitolo 16

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L'alba della battaglia era arrivata. Flok era seduto al tavolo concentrato a dipingersi gli occhi di nero. Lanciò una breve occhiata a Talia seduta davanti a se intenta ad acconciarsi i capelli.

-Ti vedrò mai con una acconciatura vichinga?- le domandò ridacchiando.

-Forse un giorno.- ribatté enigmatica facendogli l'occhiolino raccogliendo i capelli in un semi raccolto che utilizzava anche al palazzo, uno dei preferiti di Elizabeth. Acconciare i capelli in quel modo la faceva sentire meno la sua mancanza. 

Baldr con il fianco il fratello minore s'intromise. -Siete pronti?- domandò. I due annuirono balzando in piedi. -Molto bene. Sapete quale è il piano.-

-Che gli Dei ci siano favorevoli.- esclamò Sigurd battendogli una pacca sulla spalla. Talia si allacciò la spada alla schiena pregando che tutto andasse bene.

-Guardate cosa ho! Mangiatene, vi aiuterà a non sentire la fatica o dolore.- esclamò Flok, dando ad ognuno di loro, quello che le parvero un mix di erbe essiccate. La ragazza fissò le fissò dubbiosa indecisa se fidarsi o no. L'ultima volta che le avevano offerto della roba del genere, aveva rigettato l'anima. Baldr le fece un cenno con la testa di mangiare. Obbedì, scoprendo che il gusto non era così male. 

Flok e Sigurd uscirono dalla porta scherzando su quanto fossero bravi a uccidere. Talia fece per seguirli, quando il guerriero la trattenne per un braccio.

-Fai attenzione.- le disse prima di stringerla a dai fianchi e lasciarle un bacio sulle labbra.

-E tu cerca di non farti tagliuzzare troppo, sono stufa di curarti le ferite.- borbottò abbozzando un sorriso, tentando di smorzare la tensione che mano mano sentiva crescere attorno a sè.

Baldr alzò un angolo della bocca. -Dopo che sarà tutto finito, voglio parlarti di una cosa..- le sussurrò sulle labbra, sfiorandole con delicatezza. 

Si staccarono raggiungendo i due uomini fuori. Il villaggio li attendeva.

Dopo ore di cammino, il villaggio apparve in lontananza con sullo sfondo l'azzurro del mare. Tutti e quattro si fermarono fissando in silenzio la cittadina. Korp appollaiato sulla spalla della ragazza gracchiò, gonfiando il petto. La ragazza inspirò a fondo, cercando di rilassarsi e alleviare il peso che sentiva all'altezza del petto. Lanciò un'occhiata a Baldr, al suo fianco trovandolo con un'espressione dura e con gli occhi lampeggianti. Della dolcezza che le aveva dedicato prima, non era rimasta traccia, in quel momento al suo fianco aveva il guerriero pagano che aveva incontrato nelle sue terre. Avanzarono con la guardia alta. Flok si sfregò le mani eccitato all'idea del combattimento che sarebbe arrivato. Sigurd, indossava come il fratello, un'espressione fredda e impassibile. 

Arrivarono alle porte della città. Udirono un corno suonare avvertendo il loro arrivo. La gente si allontanò al loro passaggio abbassando il capo in segno di rispetto. Korp gracchiò tra volte, spiccando il volo. La maggior parte dei pagani ammirò il corvo volare sopra le loro testa trattenendo il fiato. Le visioni del Sommo Sacerdote erano ormai note a tutti. 

Jarl Olav li attendeva al centro della piazza, circondato da numerosi uomini armati. Allargò le braccia accogliendoli con disprezzo. -Ecco il fedifrago assieme al suo gruppo di  traditori.- esclamò. -Vedo che siete ancora vivi.- commentò lanciando uno sguardo a Baldr e a Talia che ricambiarono indurendo la mascella. Korp atterrò sulla spalla della ragazza, inclinando la testolina nera sfidando l'uomo con lo sguardo. Talia lo accarezzò al petto rimanendo in silenzio. Tra la folla il suo sguardo venne catturato da Helga che stringeva tra le sue braccia Pesciolino dall'aria terrorizzata. Gli regalò un breve occhiolino tentando di rassicurarlo.

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora