Capitolo 4

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Era passata qualche settimana e durante quel periodo, Talia e Baldr avevano passato molto tempo assieme. Ogni giorno si svegliavano all'alba per allenarsi, dopodiché si occupavano degli animali e ogni tanto andavano a pesca o a caccia. Il guerriero si era dimostrato da subito un ottimo insegnate, infatti la ragazza aveva imparato in fretta a padroneggiare la grossa spada, inoltre era anche notevolmente migliorata con l'arco e le frecce grazie alle loro lunghe sessioni di caccia.  Infine al calar del sole, dopo aver cenato, Talia insegnava la sua lingua al pagano.

Erano appena tornati da una lunga mattinata di pesca. La ragazza era orgogliosa di se stessa era finalmente riuscita a pescare, ben tre pesci! Era il suo record personale.

-La prossima volta tiro su io la rete, così non rischi di finire dentro il mare.- la stuzzicò Baldr portando le reti  da pesca con un braccio muscoloso.

Talia in risposta alzò gli occhi al cielo. -Sono scivolata- si difese.

L'uomo scosse la testa divertito. Arrivarono sulla soglia della porta. La ragazza l'aprì, fece per entrare, ma si blocco richiudendola con uno scatto sgranando gli occhi. 

-Baldr credo che ci sia una Gheta nuda sul tuo letto.- borbottò rossa in viso. Il diretto interessato si grattò la barba pensieroso. -Forse è meglio che entri.- borbottò superandola con un sorriso malizioso.

-Fate pure le vostre cose, io vado a farmi due passi.- balbettò Talia cercando di levarsi dalla testa il corpo nudo della ragazza. I pagani non avevano proprio un minimo di pudore.

Baldr sul ciglio della porta le domandò. -Vuoi che chieda di unirti a noi?- domandò malizioso.

Talia lo fissò furiosa. -Vai al Diavolo!- 

Si allontanò raggiungendo la riva del mare. Si sedette a terra fissando il mare, una sensazione di fastidio la logorava il petto, ma non riusciva a capirne il motivo. Fece una smorfia al pensiero di Gheta e Baldr assieme. Prese una pietra e la scagliò rabbiosa in mare. Finalmente intuì gli sguardi che la donna gli lanciava. Erano amanti. Scosse la testa. Fra tutte le donne del villaggio doveva avere una tresca proprio con lei? La moglie dello Jarl? Era proprio vero, davanti una bella donna gli uomini ragionano con una sola cosa. 

Korp volò sul suo grembo accovacciandosi su di lei. La ragazza iniziò a coccolarlo pensierosa.

Sentì dei passi alle sue spalle. Si voltò individuando Rog e Flok camminare verso la casa. Appena la videro si avvicinarono a lei. 

-Cosa ci fai qui da sola?- le domandò Flok allegro sedendosi al suo fianco.

-Baldr ha compagnia. Femminile.- specificò alzando gli occhi al cielo.

Rog ridacchiò. -Gheta?- domandò. Talia annuì. -Allora ci metteranno un po'.- commentò il vichingo sedendosi al suo fianco. Tutti e tre guardarono per qualche attimo il mare in silenzio.

-Ragazza corvo, verrai al rituale annuale?- domandò Flok gesticolando di punto in bianco.

Talia lo guardò stranita. -Quale rituale?- domandò.

Rog s'intromise. -Ogni anno dopo la razzia ci rechiamo al tempio dei sacerdoti per ringraziare gli Dei della loro benevolenza.- le spiegò.

Flok ridacchiò. -E' molto divertente! Anche altri popoli si uniscono alle nostre preghiere.-

La ragazza si morse un labbro pensierosa. -Non credo di essere ben accetta, sono una cristiana.- gli ricordò.

Flok negò con la testa. -Sei la favorita di Odino. Gli Dei ti hanno scelto, sarai la nostra ospite d'onore.- 

Il canto del CorvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora