Baldr si svegliò. Fece una smorfia infastidito toccandosi la ferita che si stava rimarginando, troppo lentamente per i suoi gusti. Era stufo di rimanere coricato a fissare il soffitto, dall'attacco erano passati una decina di giorni e lui li aveva passati tutti immobile. A fatica si alzò sotto l'attento sguardo di Flok, da quando era arrivato gli era rimasto sempre al suo fianco, accudendolo con fare quasi materno.
-Lei dov'è?- domandò ad un certo punto, aiutando a reggersi con un bastone. La ferita alla gamba continuava a dargli rogne.
-Fuori.- rispose Flok con un sospiro. Baldr annuì sforzandosi di raggiungerla. Uscì appoggiandosi alla porta. Talia era seduta vicino al ruscello, con la spada piantata nel terreno di fronte a se. Con una mano accarezzò l'elsa persa tra i suoi pensieri.
-Dovresti stare a riposo.- commentò lei senza guardarlo. Il guerriero fece una smorfia.
-E' tutto il giorno che sei qui, da sola. Cosa ti prende?- gli domandò.
Negli ultimi giorni si comportava in modo strano. Spesso si isolava, sedendosi sulla riva del ruscello a fissare il panorama immobile persa tra i suoi pensieri.
-Stupidi pensieri, nulla di preoccupante.- sussurrò mordendosi un labbro fissando la spada che gli aveva regalato Henry. Le immagini del sogno che aveva fatto le tornavano in mente.
Elizabeth sotto una campana di vetro, al centro della sala del trono batteva contro le pareti in lacrime gridando aiuto, senza emettere alcun suono. Poco più in là, Henry giaceva a terra con il petto squarciato. Le sue mani erano imbrattate di sangue, come la spada che stringeva in una mano. Lo aveva ucciso con le sue stesse mani. Dopodiché era al villaggio vichingo. Sulla spiaggia dove vedeva i cadaveri di Helga, Flok, Rog ed infine quello Baldr galleggiare in un mare di sangue. Poteva ancora udire i sibili dei serpenti che la raggiunsero strisciando ai suoi piedi, fino ad inghiottirla.
-Ti manca?- domandò riferendosi al proprietario della spada che Talia accarezzava con tristezza.
-Si.- sussurrò la ragazza. -Ma non nel modo in cui pensi tu.- si alzò voltandosi verso di lui.
Baldr ricambiò con un'espressione indecifrabile in attesa che continuasse. -Temo, che con le mie scelte lo abbia condannato alla morte. Senza di lui, non sarei qui... non ho idea di come stia, sia lui che Elizabeth- disse l'ultimo nome in un sussurrò, ripensando al suo sogno.
-Sono certo che stiano entrambi bene.- tentò di consolarla. Avanzò verso di lei, con una carezza le asciugò una lacrima solitaria che le era sfuggita dal suo viso.
-Forse hai ragione.- affermò abbozzando un sorriso forzato. Decise di cambiare argomento, non volendo contagiare con il suo pessimo umore.
-Vedo che ti stai rimettendo in sesto in fretta.- commentò squadrandolo.
Baldr alzò un angolo della bocca. -Merito delle vostre cure.- ammise. Continuò. - Mi spiace che tu ti stia trovando coinvolta in questa faccenda con Jarl Olav.-
Talia scosse la testa. -Non devi, sto scegliendo di mia spontanea volontà di combattere al tuo fianco. In più, non sei l'unico a cui hanno di togliere la vita.- gli disse con un sorriso, si alzò sulle punte scoccandogli un delicato bacio sulla guancia. Baldr la trattenne da un braccio.
-Non voglio che tu combatta al mio fianco. Non voglio che ti faccia male o che perda la vita in una battaglia che non sia tua.-
La ragazza alzò lo sguardo incrociando quello blu splendente dell'uomo. -Mi sottovaluti. Abbiamo affrontato abbastanza scontri da sapere che so cavarmela. Ormai è deciso ti seguirò.-
-Ragazzina, sei così testarda.- borbottò rassegnato, consapevole quanto la ragazza fosse irremovibile sulle decisioni che prendeva. Avvicinò il viso al suo lasciandole un delicato bacio. La strinse a se, accarezzandole le guance con passione inspirando a fondo. La voleva così tanto. Le labbra della ragazzina gli creavano dipendenza.
Un rumore di zoccoli seguito da un nitrito attiro la loro attenzione.
Rapidamente entrarono in casa, nascondendosi. A Flok bastò scambiarsi un'occhiata con Baldr per brandire la sua ascia e posizionarsi al suo fianco. Talia si posizionò dietro la porta stringendo la sua spada in posizione di guardia. Udirono il cavallo fermarsi davanti alla porta, un piccolo tonfo gli fece intuire che qualcuno fosse sceso dall'animale. Dei passi si avvicinarono alla porta. La ragazza si scambiò uno sguardo d'intesa con i suoi compagni. L'uomo entrò. Alzò le mani in segno di resa appena la spada gli accarezzò la gola minacciosa. Per nulla intimorito, lanciò uno sguardo divertito a Baldr. -Accogli così il tuo fratellino?- esclamò. Si voltò squadrando dalla testa ai piedi la ragazza. -Ah, a te sempre le solite fortune. Quando mi ferisco non ho un bocconcino del genere a medicarmi le ferite.- commentò.
Talia lo fissò minacciosa facendo una smorfia disgustata. Baldr sospirò avanzando verso di lui zoppicando leggermente, gli lanciò un'occhiataccia infastidito dal commento. Alzò un angolo della bocca. -Talia, ho l'onore di presentarti mio fratello minore Sigurd.-
Alle parole la ragazza abbassò la spada stupita, non gliene aveva mai parlato. Lanciò una breve occhiata a Flok che scuoteva la testa abbozzando un sorriso, ritornò ai due uomini che si abbracciarono stretti battendosi delle pacche sulle spalle. Sigurd, che avrà avuto all'incirca la sua età, assomigliava molto al fratello, anche lui aveva dei luminosi occhi azzurri e portava anche lui i capelli biondi in una lunga treccia. Invece di statura era leggermente più basso del maggiore.
Flok si avvicinò ai due salutando il nuovo arrivato.
-Cosa ci fai qui?- gli domandò curioso.
Sigurd diede una pacca amichevole al fratello. -Baldr, corre voce che sei nei guai. Così ho deciso di venire in aiuto, soprattutto dopo quello che ho scoperto al villaggio.- esclamò accomodandosi al tavolo, seguito dal resto degli uomini. Talia, udì gracchiare fuori, aprì la porta permettendo di far entrare Korp nella casa, di ritorno dal suo volo giornaliero. In silenzio si appoggiò al bordo appoggiandosi alla credenza con le braccia conserte in attesa che parlasse.
-Sei la Favorita di Odino.- affermò incredulo il fratello minore, appena vide il corvo appollaiarsi sulla sua spalla. -Baldr, sei il solito bastardo fortunato.-
Talia alzò gli occhi al cielo quando la riconobbe, non si sarebbe mai abituata a quel titolo. L'uomo dagli occhi folli sbuffò. -Sigurd, continua il racconto.- lo riprese.
-Domani, Jarl Olav ha intenzione di punire in piazza chiunque sia sospettato di collaborare con te. Rog è stato preso.- li informò. Calò un silenzio tombale nella stanza. La ragazza fissò il pavimento sospirando.
Baldr fece una smorfia tenendosi un fianco. -Molto bene. Domani andremo al villaggio e ucciderò Jarl Olav. E' questo è solo l'inizio.- disse con voce dura e decisa. Gli occhi blu lampeggiarono folli. Korp gracchiò. La cristiana si ritrovò a trattenere il fiato, riconoscendo lo stesso sguardo che aveva visto nelle sue terre. L'uomo dagli occhi folli era pronto a mietere altre vite.
Flok ridacchiò. -Gente, Baldr è tornato! Che gli Dei ci siano favorevoli.- esclamò gesticolando eccitato.
L'uomo dagli occhi folli is back!
Baldr is Coming.
Al prossimo capitolooo
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Il canto del Corvo
Historical FictionTalia è la serva di Elizabeth, figlia del Lord Robert. Orfana dall'età di tredici anni, presto ha dovuto imparare a cavarsela da sola. Forte e determinata, con il desiderio di trovare la sua indipendenza. Presto si scontrerà con la rigida mentalità...