Capitolo 26

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Dopo essersi confidata, Talia si alzò dalla scalinata, iniziando a scendere. Baldr la trattenne da un braccio. -Sei sicura?- le domandò facendo lampeggiare gli occhi blu. La ragazza annuì distogliendo lo sguardo. -Concludete questo incarico e abbandonate queste terre, il prima possibile.-  gli disse.

L'uomo annuì lanciando un sguardo al Principe Leon che usciva da un edificio scortato dai suoi guerrieri. -Quel tipo non mi è mai piaciuto. Solo un folle può inscenare il suo stesso rapimento.- commentò. Lanciò un'occhiata alla ragazza notando lo sguardo assente. -Cosa farai?- la domandò curioso. Realizzò di essere sinceramente preoccupato per l'incolumità  della ragazzina. Si stava forse affezionando alla cristiana? Scosse la testa scacciando il pensiero.

Dopo un lungo silenzio, finalmente Talia parlò. -Potrei riferire tutto al Lord, ma non ho idea se lui appoggi o no il Principe.- si morse un labbro pensierosa, scandagliando attorno a lei ciò che la circondando distrattamente. 

Baldr si posizionò davanti a lei, le alzò delicatamente il viso obbligandola a guardarlo negli occhi. -Ho abbastanza esperienza da dirti che la tua vita è in pericolo. Prima o poi diverrà Re, sposando la figlia del Lord, è invitabile. Sei tu contro di lui e l'intero regno, non hai possibilità di vittoria.- le disse senza giri di parole. Talia sussultò colpita dalle parole del vichingo. Aveva ragione. Il pagano continuò: -In guerra quando vieni messo alle strette, arriva il momento di mettersi al riparo. Capisci cosa intendo?

La ragazza sospirò sconsolata. -Hai ragione. Potrei diventare la sua favorita. - lanciò uno sguardo disgustata al Principe Leon rabbrividendo  disgustata all'idea di finire alla sue braccia, piuttosto sarebbe morta. - No, non posso fare una cosa del genere. Troverò un'altra via.- borbottò decisa.

Baldr annuì. -Sono certo che la troverai, ma fai in fretta. Non parlerò la vostra lingua, ma mi è bastato poco per capire che stai attirando l'attenzione a palazzo. Riflettici bene, sei una donna che sta socializzando con i nemici che hanno messo alle strette l'intero esercito, in più il Principe ti vuole come la sua puttana. E per finire in bellezza sei a conoscenza di un segreto che ti porterebbe a morte certa. Ragazzina, ammetto che non vorrei essere nei tuoi panni.- le sussurrò l'ultima frase sfiorandole le labbra. Talia avvampò. -Devi essere astuta.- concluse allontanandosi bruscamente da lei. Si voltò di spalle. 

La ragazza si toccò le labbra con lo stomaco in subbuglio. Scosse la testa imponendosi di darsi un contegno. -Perché mi stai aiutando?- gli domandò seria. Era confusa dal comportamento bizzarro dell'uomo dagli occhi folli. Udì gracchiare. Korp su un tetto, a pochi passi da loro.

Baldr si grattò la barba bionda lanciando uno sguardo indecifrabile al corvo per poi posarlo su di lei. -Non potresti capire. Le Norne hanno già tessuto il nostro destino.- le disse enigmatico prima di voltarsi e lasciarla da sola sotto la pioggia senza parole.

- le disse enigmatico prima di voltarsi e lasciarla da sola sotto la pioggia senza parole

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La sera era arrivata. All'interno delle mura, era stato eretto una grossa pira, dove i guerrieri pagani si erano riuniti attorno per festeggiare la loro vittoria. Il Principe Leon, era seduto in un angolo della piazza a sorseggiare del vino fissando disgustato quei barbari, che suo padre e il Lord avevano tanto voluto come come loro alleati. Fece una smorfia disgustata. Da dietro la sua coppa dorata, si soffermò a guardare Baldr che conversava con un tipo grosso come un orso che si portava sempre appresso la sua ascia e un altro dagli occhi dipinti di nero. Da quello che aveva potuto capire erano i suoi bracci destri. Il suono di cocci rotti, lo distrasse per qualche secondo. Riportò gli occhi sul capo dei pagani, scoprendo che anche lui lo stava fissando duramente. Baldr per un attimo puntò lo sguardo da un'altra parte, per poi ritornare da lui. Il Principe Leon strinse la stretta al suo calice. Giurò che prima o poi quel pagano sarebbe finito tra le sue mani, era unicamente una questione di tempo.

Henry si sedette su una panca vicino al fuoco, godendosi il suo calore. Si guardò attorno, cercando con lo sguardo Talia. Non la vedeva da ore. Dopo essere stato liberato, l'aveva incontrata, ma aveva notato lo sguardo assente, era certo che qualcosa la turbava, ma nonostante la sua insistenza non era riuscito a farla confidare. 

Almeno non è con quel Baldr - si ritrovò a pensare livido di gelosia, individuandolo assieme al resto dei pagani. 

Sfregò le mani, puntandole sul fuoco. Il suo sguardo si perse nel cielo stellato. 

-Questa sera ti trovo pensieroso.- commentò una voce femminile. Henry appena udì la voce di Talia sentì il cuore balzargli in petto. La ragazza si sedette al suo fianco, porgendogli del vino.

-Bevilo, aiuta a schiarire le idee.- lo incitò ad accettare. Il ragazzo sorrise accettando.

-Bei calzoni, sembri proprio un bel giovanotto.- la stuzzicò. La ragazza gli puntò un dito contro al petto fissandolo divertita. -Come osi!- borbottò fingendosi offesa. Si guardarono negli occhi scoppiando a ridere. 

Talia gli appoggiò la testa su una spalla. -Mi sei mancato.- confessò la ragazza sinceramente contenta. 

Henry a quelle parole per poco non si strozzò con il vino. Arrossì leggermente. -Anche tu.- sussurrò dopo qualche secondo dandogli un delicato bacio tra i capelli. Chiuse gli occhi inspirando il suo profumo. Le mise un braccio attorno alle spalle stringendola a se. Talia finì il vino. Si lasciò cullare contro il petto del ragazzo, sentendosi al sicura e protetta. 

-Avevi ragione, saremmo dovuti scappare.- gli sussurrò contro il petto.

Henry s'irrigidì, si allontanò leggermente da lei, le alzò il viso dal mento. -Mi maledico per non averlo fatto.- gli sussurrò fissandola con dolcezza. Il suo sguardo cadde sulle labbra di Talia. 

-Siamo ancora in tempo.- continuò sfiorandole le labbra. La ragazza, annullò le distanze facendo scontrare i loro visi in un fugace bacio a stampo. Senti dei fischi e delle risate. Si staccarono, fissando malamente dei guerrieri ubriachi fradici vicino a loro.

-Andiamo in un posto più tranquillo.- le sussurrò lui prendendola per mano facendola allontanare da lì.

Baldr fissò andare via la coppietta sorseggiando addentando una coscia di carne, leccandosi le labbra famelico. 

-Amico mio, tieni ne hai bisogno.- gli disse Rog passandogli un brocca piena di birra.


Come promesso ecco il nuovo capitolo!

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Buona lettura

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